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Inoltre, oltre alle divisioni basate sulle tipologie testuali, bisogna considerare i FI in relazione agli atti linguistici che vi si trovano. È stata già sottolineata la bifunzionalità dei FI, che viene rispecchiata nella convivenza delle funzioni informativa ed istruttiva all’interno di questo tipo di testo. La presente suddivisione comunicativa porta conseguentemente alla presenza di diversi atti linguistici, fra cui spiccano con una maggior frequenza atti direttivi e altri di tipo assertivo. Come vengono distribuiti all’interno dei FI e qual è la funzione dominante di questo tipo di testi? La risposta a questa domanda, basata sul metodo quantitativo, non sembra sufficiente, perciò si ritiene opportuno analizzare le condizioni di realizzazione di tali atti.

I FI comprendono le caratteristiche che riconducono sia all’ambito direttivo che all’ambito assertivo. Questa coesistenza funzionale è tipica per tutti i testi istruttivi, ma nel caso dei FI assume una particolare forma. Bisogna ricordarsi che lo scopo del FI è quello di fornire le informazioni sul corretto uso del medicinale, ma essi acquisiscono inoltre una funzione cautelativa per la casa farmaceutica. Per questo motivo gli atti linguistici all’interno del FI vengono realizzati con diversa frequenza e vengono distribuiti in modo non omogeneo fra le sue rubriche. In questo modo si possono individuare le sezioni in cui dominano gli atti direttivi e invece quelle con un carattere assertivo maggiormente marcato (Puato 2013: 157).

Bisogna però notare un dato molto rilevante: nelle intestazioni presenti nei FI essi vengono denominati come informazioni (Informazioni per l’utilizzatore o Informacje dla użytkownika),

perciò la posizione preponderante dovrebbe essere ricoperta dalla funzione informativa, non da quella istruttiva.

Secondo alcuni studiosi i FI sono indirizzati a due tipi di destinatario: il paziente e il personale medico. Il destinatario degli atti direttivi sarebbe il paziente, mentre quelli assertivi, fra cui quelli presenti nelle sezioni di composizione, effetti collaterali e interazioni, sarebbero rivolti al personale medico (Puato 2013: 158). Questa impostazione è però in contrasto con lo scopo istituzionale con il quale sono nati i FI - essi dovrebbero essenzialmente essere gli strumenti destinati ai pazienti. Il personale medico fruisce infatti di uno specifico documento appositamente predisposto, ossia il riassunto delle caratteristiche del prodotto, che contiene delle informazioni molto più particolareggiate e complete. La questione del destinatario plurimo si può comunque ravvisare nel caso dei FI, in quanto alcune loro parti fanno riferimento alle azioni che competono essenzialmente al medico. Fra di essi si può per esempio citare l’adattamento della posologia o il controllo delle funzioni vitali, il che viene confermato dai seguenti frammenti provenienti da diversi FI:

[IT:]

I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante. (FI di Vivin);

Il medico stabilirà la terapia più adatta in base alla gravità dei sintomi. (FI di Acido Borico Sella)

Il medico può decidere che lei necessiti di effettuare alcuni test per escludere una malattia maligna in quanto pantoprazolo allevia anche i sintomi del cancro e potrebbe causare un ritardo nella diagnosi. (FI di Inipant).

[PL:]

Po uzyskaniu tego wyniku (antybiogramu) lekarz może zmienić antybiotyk. (FI di Penicillinum Crystallisatum);

Podejmując decyzję o leczeniu lekarz uwzględni oficjalne wytyczne dotyczące stosowania leków przeciwbakteryjnych. (FI di Debecylina);

lekarz może zmniejszyć dawkę (FI di Azymicin);

Lek podaje lekarz w sytuacjach zagrożenia życia pacjenta w następujących przypadkach:(…) (FI di Adrenalina WZF).

Gli esempi appena elencati sottolineano la particolare posizione ricoperta dal medico nella comunicazione che avviene all’interno dei FI. A lui infatti si fa riferimento quale attivo partecipante nel processo di interazione fra il contenuto del FI e il paziente. Tuttavia, in questa sede non interessa tanto stabilire il ruolo del medico o se i FI siano un esempio di destinatario

plurimo o singolo, ma piuttosto analizzare la distribuzione di diversi atti linguistici in questo genere testuale.

Nel gruppo degli atti direttivi rientrano diversi tipi illocutivi, fra cui: ordine, divieto, istruzione, raccomandazione, esortazione, consiglio, richiesta, preghiera, avvertimento (Puato 2013: 158). Essi differiscono tra loro in termini di modalità di realizzazione linguistica. Fra le realizzazioni più frequenti che si possono riscontrare nei testi dei FI italiani, ci sono:

l’imperativo di cortesia (Non prenda X se), l’infinito con valore deontico (Usare con cautela), l’uso del modale dovere di norma all’indicativo e le forme impersonali, quali: è opportuno, si consiglia, si raccomanda, non è raccomandato, occorre.

In polacco, per esprimere atti direttivi si ricorre soprattutto ai verbi “impropri” należy (Ten lek należy zawsze stosować dokładnie tak, jak to opisano w ulotce dla pacjenta lub według zaleceń lekarza lub farmaceuty. W razie wątpliwości należy zwrócić się do lekarza lub farmaceuty.); al verbo modale powinien (pacjentka powinna poradzić się; pacjent powinien skontaktować się) e alla forma impersonale espressa con l’infinito (Przechowywać w miejscu niewidocznym i niedostępnym dla dzieci; Nie stosować leku po upływie terminu ważności). È interessante notare che le forme di obbligo e necessità presenti nei FI polacchi potrebbero essere racchiuse in una scala di intensità, che parte da una forte necessità negativa (nie należy, nie wolno), passa per la necessità negativa debole (nie powinien, nie trzeba, nie może) e necessità positiva debole (powinien, trzeba) per arrivare alla necessità positiva forte (ma obowiązek, należy, musi). A questi si aggiunge inoltre un punto neutrale in cui si trova lo stato di possibilità e che viene espresso con le parole może e wolno (Starzec 2007a: 171). Tutte queste forme di atti direttivi trovano il loro spazio presso i FI con diversa frequenza, notando una forte dominanza per quelli che esprimono una forte necessità.

Per quanto concerne la distribuzione degli atti direttivi all’interno del FI30, emerge che la maggior parte di essi è presente nella rubrica dedicata alla modalità d’uso e nella rubrica riguardante le controindicazioni e precauzioni d’uso. Mentre, per quanto riguarda gli atti assertivi, la cui intenzione è quella di comunicare ed annunciare qualcosa, la grande maggioranza di essi è documentata nelle rubriche dedicate a: categoria farmacoterapeutica, composizione, effetti indesiderati ed interazioni con altri medicinali.

30 Dello studio sulle realizzazioni linguistiche degli atti direttivi presenti nei foglietti illustrativi (in base ai FI tedeschi) si è occupata Daniela Puato nell’articolo Gli atti direttivi nei foglietti illustrativi dei medicinali tedeschi (2013: 155-190).

La presente situazione conferma che non tutte le rubriche dei FI sono caratterizzate dallo stesso tipo di atto linguistico dominante, in alcune infatti dominano gli atti direttivi, in altre quelli assertivi. In base a questo ricoprono diverse funzioni comunicative: istruttiva per gli atti direttivi ed informativa per quelli assertivi.

Questa doppia funzione presentata dai foglietti illustrativi, fa sì che da alcuni studiosi vengano classificati all’interno del genere testuale di istruzioni, mentre da altri vengano situati nel gruppo dei testi misti. A favore della seconda possibilità si pronuncia Żarski, che sostiene:

“Partendo dal presupposto che le parti direttive corrispondono a quelle assertive, l’informazione sul farmaco può esser considerata come un genere testuale misto, che comprende le parti direttive e informative, indipendentemente dal fatto che la sua denominazione generica sia ricetta, istruzione, informazione o foglietto illustrativo del farmaco” (Żarski 2008: 103)31.

Mentre Anna Starzec nell’articolo Ulotka medyczna i jej przemiany [Il foglietto illustrativo e i suoi cambiamenti] sottolinea la possibilità di diversa categorizzazione di questo tipo di testo: “il foglio illustrativo in base al criterio funzionale può rientrare nella famiglia testuale del tipo «manuali d’uso», ma può anche far parte di un campo testuale: «foglietto»,

«istruzione», «informazione», «manuale», «ricetta» ecc.” (Starzec 2007b: 520)32. Nella conclusione la studiosa arriva ad una definizione propria in cui classifica il testo in materia come un particolare tipo di ulotka, nel quale le caratteristiche tipiche di questo genere testuale, come transitorietà e il suo carattere pubblicitario, vengono neutralizzate (Starzec 2007b: 520).

Come si è potuto vedere il foglietto illustrativo costituisce un genere testuale del tutto peculiare. Ciò è dovuto alla particolare coesistenza all’interno di esso di diversi atti linguistici e differenti funzioni. Si potrebbe infatti affermare che questa plurifunzionalità, che si rispecchia in diverse rubriche di cui è composto, costituisca la sua caratteristica propria.

Bisogna comunque tener conto che indipendentemente dalle tipologie linguistiche appena

31 In originale: “Wychodząc z założenia, że dyrektywne segmenty korespondują z asertywnymi, można informacje o lekach zaliczyć do mieszanych gatunków tekstu, zawierających zarówno dyrektywne, jak i informatywne segmenty niezależnie od tego, czy nazwą gatunkową jest przepis, instrukcja, informacja czy ulotka do lekarstw”.

32 In originale: “Ulotka medyczna na podstawie kryterium funkcjonalnego może znaleźć się w rodzinie gatunków «instrukcja», ale może być też częścią pola gatunkowego: «ulotka», «pouczenie», «informacja»,

«poradnik», «przepis» itp”.

presentate, il foglio illustrativo viene classificato, nella pratica ufficiale, all’interno del gruppo dei testi informativi, richiesti nella procedura della registrazione del farmaco (Pronińska 2013:

36).