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2.2. Leggibilità del testo - indici di calcolo 1. Questione della leggibilità nella storia

2.2.3. Indici di leggibilità tarati sulla lingua polacca

Anche nella storia della linguistica polacca il problema della difficoltà dei testi è stato trattato da diversi studiosi, ma il numero di pubblicazioni in materia è abbastanza scarso. Nel secolo scorso il tema è stato oggetto di studi da parte di vari specialisti, fra i quali spiccano i nomi di: Kreutz (1968), Szewczuk (1960) e Buttler (1969), ma le loro ricerche non hanno portato alla formulazione di alcun metodo per calcolare la leggibilità dei testi in polacco.

Bisogna però ricordare che sebbene la lingua polacca non contemplasse l’esistenza di un proprio indice di leggibilità, ne esisteva invece uno per la lingua slovacca, appartenente alla stessa famiglia. In questo modo il merito della formulazione del primo indice tarato per la lingua slava, va al linguista slovacco Józef Mistrík. Questo risultato assume una rilevante importanza per i testi polacchi in quanto nel periodo antecedente non si riusciva ad ottenere dei risultati verosimili sulla base dei metodi tarati per la lingua inglese, viste le differenze strutturali fra le lingue63. Mistrík porta inoltre un’altra innovazione nelle ricerche sulla leggibilità dei testi, sottolineando il ruolo della ricchezza del lessico, ossia della ripetibilità delle parole in un dato tipo di testo64.

Nonostante la possibilità di applicazione del metodo di Mistrík per i testi polacchi, i linguisti non potevano rimanere indifferenti davanti a questa lacuna nell’ambito della linguistica. Una grande rivoluzione in materia è stata operata negli anni Sessanta da Walery Pisarek, che è stato l’autore del primo indice tarato appositamente per la lingua polacca. Il linguista polacco, nella formulazione del metodo, si è basato sulle ricerche di Flesch e Mistrík, precedentemente menzionati, e ha descritto il proprio metodo in diversi articoli, fra cui: Pisarek W. (1969), Jak mierzyć zrozumiałość tekstu [Come misurare la leggibilità del testo]. L’indice di Pisarek è rappresentato dal seguente algoritmo:

63 Si può pensare all’indice di Flesch, che prendeva in considerazione la lunghezza di una parola in base al numero delle sillabe. In inglese, nella maggior parte dei casi, non cambia il numero di sillabe fra la forma nominale e la forma testuale, mentre in polacco, per via delle declinazioni, esistono a volte grandi differenze fra la parola al nominativo e la stessa parola declinata in altri casi.

64 Per la descrizione dettagliata del metodo di Mistrík si rimanda a Pisarek (1969: 38-41).

dove:

T = DIFFICOLTÀ

Ts - PERCENTUALE DI PAROLE COMPLESSE (4 SILLABE E PIÙ) Tw - LUNGHEZZA MEDIA DELLA FRASE CONTATA IN BASE AL NUMERO DI PAROLE

Il risultato viene espresso con un numero che indica la difficoltà del testo e viene racchiuso nelle forbici comprese tra 4 e 20, dove:

Intervallo numerico Difficoltà del testo

4-7 testi molto facili;

7,1-10 testi facili;

10,1-13 testi di difficoltà media;

13,1-16 testi difficili;

16,1-20 testi molto difficili

Tab. 10

Livello di difficoltà del testo proposto da Pisarek (1969: 45) in base agli intervalli numerici

L’indice di Pisarek fino a poco tempo fa veniva calcolato a mano, ciò costituiva una grande limitazione nel suo uso. Nonostante l’autore avesse confermato che si trattava di calcoli semplici, lui stesso creò una specie di supporto nell’esecuzione del calcolo sotto forma di una scala graduata, che facilitava la lettura degli esiti. In alcuni casi però l’applicazione della scala porta a un differente esito finale se confrontato con quello calcolato attraverso la formula originale; come confermato dall’autore stesso, si tratta però di una differenza insignificante. Per quanto riguarda la diversificazione nella terminologia fra questi due metodi di calcolo, l’indice, calcolato attraverso la scala graduata, viene denominato indice lineare, invece, quello calcolato attraverso la formula, viene definito indice non lineare. Per procedere con il calcolo tramite la scala graduata (Pisarek 1969: 46-48) bisogna estrarre dal testo analizzato un frammento di 100 parole e calcolare la quantità di frasi presenti nel frammento

analizzato. Successivamente bisogna dividere la quantità di parole, ossia 100, per il numero delle frasi. In questo modo si arriva alla lunghezza media di una frase. Per arrivare alla quantità di parole complesse (quelle che alla forma di base65 sono composte da quattro o più sillabe) bisogna individuarle attraverso l’analisi del frammento preso in considerazione. Dopo aver calcolato questi due parametri, bisogna ritrovarli nella scala graduata proposta da Pisarek, dove la lunghezza media della frase viene segnalata nella parte sinistra e la percentuale delle parole complesse nella parte destra. L’utilizzo di un righello appoggiato sui numeri corrispondenti a sinistra e a destra, segnala il risultato in mezzo. Così come viene presentato nella scala sottostante, se per un testo la lunghezza media della frase corrispondeva a 16,5 e la percentuale delle frasi complesse ammontava a 20, il risultato è leggermente superiore a 13.

65 Per i sostantivi la forma di base è identica al nominativo singolare, mentre per i verbi corrisponde all’infinito.

Fig. 2

Scala graduata rappresentante l’indice lineare, creata da Pisarek (1969: 47) e riportata in forma originale66.

66 Traduzione dei valori presenti nella scala:

średnia długość zdania - lunghezza media della frase;

skala trudności tekstu - scala del livello della difficoltá del testo;

% trudnych wyrazów - % di parole difficili;

teksty bardzo trudne - testi molto difficili;

teksty trudne - testi difficili;

teksty średnie - testi di difficoltá media;

teksty łatwe - testi facili;

teksty bardzo łatwe - testi molto facili.

Attualmente, il conteggio dell’indice è ancor più facile grazie all’applicazione Jasnopis67, che è in grado di fornire i risultati riguardanti tutte e due le varianti dell’indice (sia nella prospettiva lineare che in quella non lineare), fornisce inoltre i dati concernenti le parole sia in forma testuale che nella forma al nominativo per i sostantivi e all’infinito per i verbi68.

Negli anni Settanta, nell’ambito della linguistica polacca, sono stati eseguiti ulteriori studi in materia come per esempio quelli di Woronczak basati sulle analisi statistiche (Gruszczyński et al. 2015: 10). Successivamente del problema della leggibilità e comprensibilità dei testi si sono occupati, fra gli altri: Cygal-Krupa (1986), Imiołczyk (1987), Markowski (1990), Ruszkowski (2004), Gajda (1990), Malinowski (2006).