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1.4. Foglietto illustrativo e linguaggio medico

1.4.1. Linguaggi specialistici - nomenclatura e definizioni

Come è stato accennato più volte in precedenza, i foglietti illustrativi dei medicinali si pongono nel contesto dei testi d’uso specialistici e, in quanto tali, presentano determinate caratteristiche in comune con gli altri testi specialistici, in particolare quello medico. Gualdo R. e Telve S. nei Linguaggi specialistici dell’italiano li definiscono come tramite per la diffusione dei linguaggi specialistici “ad alto spettro” (Gualdo/Telve 2011: 11), in quanto coinvolgono un grande numero di interlocutori, facendo da ponte fra il linguaggio medico e quello dei comuni cittadini. In merito alla loro appartenenza ai linguaggi specialistici si ritiene opportuno introdurre brevemente la problematica e le definizioni legate alle lingue considerate. L’argomento che viene discusso già da parecchio tempo riguarda soprattutto la nomenclatura di questi linguaggi. Vengono denominati in svariati modi, fra cui, quelli più ricorrenti sono: linguaggi specialistici, lingue speciali (Devoto 1939), linguaggi tecnici (Parisi 1962), linguaggi settoriali (Beccaria 1973), microlingue (Balboni 1982), sottocodici (Dardano 1973), tecnoletti (Wandruszka/Paccagnella 1974). Interessante anche l’approfondimento presentato da Sobrero; egli opera una distinzione all’interno delle lingue speciali, distinguendo le lingue specialistiche, ossia quelle che riguardano discipline ad alto grado di specializzazione e le lingue settoriali che a loro volta riguardano settori non specialistici, come per esempio la lingua dei giornali (Sobrero 1993: 239).

Anche nella letteratura polacca vengono associati diversi nomi alla presente realtà linguistica, fra i quali si trovano: języki zawodowe (Zawiliński 1927), subjęzyki specjalistyczne (Wojnicki 1991), technolekty (Grucza F. 1991), podjęzyki (Biniewicz/Starzec

1995: 399), języki fachowe, języki środowiskowe, warianty języka, odmiany funkcjonalne polszczyzny, style polszczyzny (Grucza S. 2004: 29). Riferendosi inoltre a questa realtà, nella letteratura polacca si possono incontrare altri termini, quali rozwarstwienie społeczno-zawodowe języka ogólnonarodowego [traduzione letterale: stratificazione socio-professionale della lingua nazionale] oppure zróżnicowanie języka w tzw. przekroju pionowym [traduzione letterale: diversificazione della lingua attraverso la cosiddetta sezione verticale] (Kwiryna-Handke 1977: 149, citato da Grucza S. 2004: 29). Il problema della denominazione non costituisce tuttavia l’obiettivo della presente ricerca, perciò non ci si soffermerà su questo aspetto. Si privilegeranno pertanto le definizioni e le caratteristiche dei linguaggi in materia, utilizzando la loro denominazione in modo intercambiabile.

Passando alla ricerca della definizione dei linguaggi analizzati, si vogliono citare le proposte di alcuni linguisti. Seguendo il pensiero di M. Cortelazzo:

per lingua speciale si intende una varietà funzionale di una lingua naturale, dipendente da un settore di conoscenze o da una sfera di attività specialistici, utilizzata, nella sua interezza, da un gruppo di parlanti più ristretto della totalità dei parlanti la lingua di cui quella speciale è una varietà, per soddisfare i bisogni comunicativi (in primo luogo quelli referenziali) di quel settore specialistico; la lingua speciale è costituita a livello lessicale da una serie di corrispondenze aggiuntive rispetto a quelle generali e comuni della lingua e a quello morfosintattico da un insieme di selezioni, ricorrenti con regolarità, all’interno dell’inventario di forme disponibili nella lingua (Cortelazzo 1990: 5-6).

Un’altra definizione viene proposta da Giovanni Rovere nell’Enciclopedia dell’italiano Treccani:

In generale, un linguaggio settoriale è il modo di esprimersi (parole, espressioni, termini tecnici, ecc.) proprio di un ambito specialistico, in particolare (ma non soltanto) di natura tecnica o scientifica. In tal senso, il linguaggio settoriale ha delle affinità con i gerghi professionali e di mestiere, di cui rappresenta una evoluzione, anche se se ne distingue per la maggior precisione e in taluni casi (si pensi al linguaggio della matematica o della fisica) per la formalizzazione esplicita (Rovere 2010).

Mentre Berruto “definisce i sottocodici come varietà diafasiche caratterizzate da un lessico speciale, in relazione a particolari domini extralinguistici e alle corrispondenti aree di significato” (Sobrero 1993: 237).

In merito all’argomento trattato non rimangono indifferenti i linguisti polacchi.

Secondo Bojar (1993) il linguaggio specialistico è un “sottogruppo della lingua naturale che si differenzia dalla lingua comune soprattutto attraverso il vocabolario (1) - per esempio tramite

la terminologia (1) scientifica, eventualmente attraverso alcune regole della semantica (1)”36 (Bojar 1993: 65).

A sua volta Szulc (1997) li definisce come “una variante della lingua generale usata da certi gruppi professionali ed adattata ad una descrizione possibilmente precisa di un dato ramo di scienza o tecnica”37 (Szulc 1997: 102)

Interessante anche l’approccio di Lukszyn (1998), che li vede come una “varietà funzionale della lingua nazionale che viene caratterizzata soprattutto da una distinguibilità lessico-fraseologica”38 (Lukszyn 1998 citato da Kornacka 2002: 116).

Mentre Franciszek Grucza nell’articolo Języki specjalistyczne - indykatory i/lub determinanty rozwoju cywilizacyjnego [Lingue specialistiche - indicatori e/oppure determinanti dello sviluppo umano] sostiene che “Le lingue specialistiche, in conformità al significato linguistico della parola «lingua» non costituiscono delle lingue integrali - nessuna di esse è una lingua completa né autonoma; ognuna è strettamente legata a una lingua

«generale» o «principale» […]”39 (Grucza F. 2002: 15), e in seguito scrive:

Le lingue speciali costituiscono soprattutto (ma non solo) certi insiemi (sistemi) delle espressioni (precisando:

delle forme espressionali) e dei loro significati caratteristici per ogni gruppo di membri di una comunità che svolge un dato tipo di lavoro, che si occupa dello stesso tipo di creazione o produzione, specializzato in questo campo. Le lingue speciali sono certi insiemi di elementi linguistici che «articolano» il lavoro di queste persone,

«descrivono» l’oggetto del loro lavoro, «esprimono» il loro rapporto con esso, «danno il nome» alle opere (esiti, prodotti) del loro lavoro - sono degli insiemi di espressioni che rispecchiano (rappresentano) la loro conoscenza specialistica40 (Grucza F. 2002: 18).

36 In originale: “Podzbiór języka naturalnego różniący się od języka potocznego głównie słownikiem (1) - np.

terminologia (1) naukowa, ewentualnie także niektórymi regułami semantyki (1)”.

37 In originale: “Wariant języka ogólnego używany przez określone grupy zawodowe i przystosowany do możliwie precyzyjnego opisu danej gałęzi wiedzy lub techniki”.

38 In originale: “Funkcjonalna odmiana języka narodowego charakteryzująca się przede wszystkim odrębnością

leksykalno-frazeologiczną”.

39 In originale: “Języki specjalistyczne nie są w lingwistycznym znaczeniu wyrazu «język» pełnymi językami - żaden z nich nie jest ani językiem kompletnym, ani samodzielnym; każdy jest ściśle związany z jakimś językiem

«ogólnym» czy «podstawowym»”.

40 In originale: “Języki specjalistyczne to przede wszystkim (ale nie tylko) pewne zbiory (systemy) wyrażeń (dokładniej: form wyrażeniowych) i ich znaczeń charakterystycznych dla różnych grup członków jakiejś

wspólnoty wykonujących jakiś jeden rodzaj pracy, zajmujących się tym samym rodzajem twórczości lub produkcji, specjalizujących się w tym zakresie. Języki specjalistyczne to pewne zbiory elementów językowych

«artykułujących» pracę tych ludzi, «opisujących» przedmiot ich pracy, «wyrażających» ich stosunek do niego,

«nazywających» wytwory (wyniki, produkty) ich pracy - to zbiory wyrażeń odzwierciedlających (reprezentujących) ich specjalistyczną wiedzę”.

Dalle definizioni e considerazioni sopracitate risulta che le lingue specialistiche vengono adoperate nelle situazioni particolari legate ad un ambiente specifico (per le finalità della presente ricerca si tratta dell’ambiente riferito alla salute dell’uomo). Una delle loro caratteristiche è inoltre costituita dalla loro specifica costruzione a livello morfosintattico e a livello lessicale, due punti focali per il caso analizzato. Ma quali sono nello specifico le caratteristiche del linguaggio speciale, prendendo in considerazione i due livelli soprammenzionati?

1.4.2. Caratteristiche generali delle lingue specialistiche a livello morfosintattico e