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La metodologia seguita per la valutazione dei rischi ha tenuto conto del contenuto specifico del D.

Lgs. 626/94 con le successive modifiche D. Lgs. 242/96, della Circolare del Ministero del Lavoro n°

102/95 del 07/08/1995, della Circolare del Ministero dell'Interno n° P1564/4146 del 19/08/1995, dei documenti emessi dalla Comunità Europea e dalle Linee Guida per le piccole e medie imprese pubblicate dall'ISPESL, nonché dai criteri stabiliti dal D. Lgs 81/2008.

La valutazione dei rischi presenti all’interno della realtà scolastica ha necessitato di una preventiva valutazione dei pericoli esistenti all’interno dell’edificio scolastico con accertamento dei relativi rischi per la sicurezza e la salute sia della popolazione studentesca sia di tutti gli addetti alle varie mansioni, sia delle persone esterne e l’emissione del relativo giudizio finale.

Si è proceduto pertanto ad un esame sistematico di tutti gli aspetti del lavoro al fine di definire quali siano le cause più probabili di lesioni o danni alle persone presenti all’interno dell’Istituto, valutando la possibilità di eliminare il pericolo e, nell’impossibilità di eliminarlo completamente, definendo misure protettive per ridurne al massimo la probabilità di accadimento controllando i rischi per ridurli a livelli accettabili.

La successione analitica delle operazioni svolte a tal fine può essere così riassunta:

- individuazione di tutti i pericoli esistenti all’interno ed all’esterno dell’Istituto scolastico;

- individuazione di tutte le persone esposte ai pericoli precedentemente individuati;

- analisi e stima dei rischi conseguenti;

- definizione delle misure cautelari;

- selezione delle attrezzature di lavoro;

- elaborazione di eventuali norme comportamentali al fine di ridurre i rischi individuati;

- scala delle priorità degli interventi da effettuare all’interno dell’Istituto per ridurre al massimo il rischio;

- attuazione delle azioni predisposte e valutazione dei risultati conseguiti.

Al fine di rendere quanto più sicura possibile l’attività lavorativa svolta all’interno dell’Istituto rivestono importanza fondamentale e vanno adeguatamente monitorati:

- l’organizzazione del lavoro del personale docente e non docente, da verificare in riunioni periodiche finalizzate alla puntuale informazione e formazione dei lavoratori;

- la programmazione di ciascuna esercitazione di evacuazione dell’Istituto, all’interno del programma annuale delle attività didattiche previste nelle singole classi, e la competenza e la responsabilità degli insegnanti che si traducono in momenti formativi ed informativi per gli alunni.

La valutazione del rischio ha avuto ad oggetto la individuazione di tutti i pericoli esistenti negli ambienti e nei luoghi in cui operano tutti i dipendenti, gli studenti e il personale esterno, la correlazione con i soggetti potenzialmente esposti e la valutazione quali-quantitativa degli effetti di tale interazione.

Si è fatto riferimento alle seguenti definizioni:

pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore (attrezzatura, prodotto, modello organizzativo, postazione di lavoro) avente la potenzialità di causare danni;

rischio: probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego, ovvero di esposizione, ad un determinato fattore.

Gli orientamenti considerati si sono basati sui seguenti aspetti:

- esame dell'organizzazione del lavoro;

- osservazione dell'ambiente di lavoro (requisiti dei locali di lavoro, vie di accesso, sicurezza delle attrezzature, microclima, illuminazione, rumore, agenti fisici e nocivi);

- identificazione dei compiti seguiti sul posto di lavoro (per valutare i rischi derivanti dalle singole mansioni);

- osservazione delle modalità di esecuzione del lavoro (in modo da controllare il rispetto delle procedure e se queste comportano altri rischi);

- esame dei modelli di lavoro (per valutare l'esposizione ai rischi);

- esame dell'ambiente per rilevare i fattori esterni che possano avere effetti sul posto di lavoro (illuminazione, areazione);

- rassegna dei fattori psicologici, sociali e fisici che possono contribuire a creare stress sul lavoro e studio del modo in cui essi interagiscono fra di loro e con altri fattori nell'organizzazione e nell'ambiente di lavoro.

Le osservazioni compiute sono state confrontate con i criteri stabiliti per garantire la sicurezza e la sanità, in base a:

Þ norme legali

Þ norme e orientamenti pubblicati

Þ principi gerarchici della prevenzione dei rischi

• evitare i rischi

• sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o lo è meno

• abbattere i rischi alla fonte

• applicare provvedimenti collettivi di protezione piuttosto che individuali

• adeguarsi al progresso tecnico e ai cambiamenti nel campo dell'informazione

• cercare di garantire un miglioramento del livello di protezione.-

La tipologia dei rischi da valutare è stata desunta dalle "Linee Guida per la Valutazione dei Rischi nelle Piccole e Medie Imprese" fornite dall'ISPESL.

I rischi sono quindi classificati come indicato nella tabella che segue.

RISCHI PER LA SICUREZZA

RISCHI PER LA SALUTE

RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

Strutturali

Agenti Chimici

Organizzazione del Lavoro

Meccanici

Agenti Fisici

Fattori Psicologici (es. stress)

Elettrici

Agenti Biologici

Fattori Ergonomici

Sostanze Pericolose

Materiali

radioattivi

Condizioni di Lavoro Difficili

Esplosionie Incendi • Stress lavoro correlato

Attribuendo al lavoratore un ruolo centrale, si è dato inizio al processo valutativo individuando gruppi di lavoratori per mansioni che possono essere considerati omogeneamente esposti a tutti i principali fattori di rischio sopra riportati.

In base alle indicazioni ricevute ed all’ analisi dei rilievi effettuati è stato possibile identificare e stimare i pericoli potenziali in termini di gravità e probabilità nonché le possibili interazioni con i lavoratori esposti.

Gli indici di probabilità P, e gravità D, considerati e posti a base di questa metodologia di valutazione, sono riportati nelle tabelle 11 e 12.

L'indice di probabilità indica la previsione di accadimento dell'evento temuto, tenuto conto delle condizioni di esercizio di macchine e impianti, della specifica organizzazione del lavoro, degli interventi tecnici, organizzativi e procedurali già messi in atto e la cui efficacia è nota, o almeno soggettivamente nota al compilatore.-

L'indice di gravità indica invece l'entità prevedibile del danno conseguente al verificarsi dell'evento temuto.

Definiti il danno e la probabilità, il rischio è automaticamente graduato mediante la formula:

R = P x D

Una tale rappresentazione costituisce di per sé un punto di partenza per la definizione delle priorità e la programmazione temporale degli interventi di protezione e prevenzione da adottare.

La valutazione numerica del rischio permette di identificare la seguente scala di priorità secondo cui effettuare gli interventi migliorativi:

Indice di rischio

Valutazione Priorità

R >

8

Elevato Azioni correttive indilazionabili

4 £ R £

Medio Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza

Il significato che si intende attribuire alla valutazione è di due ordini:

• individuare, per ogni gruppo omogeneo, i pericoli di maggior rilievo per probabilità di accadimento o per gravità del danno che ne può conseguire, anche al fine di stabilire un criterio di massima per la definizione della priorità di intervento;

• disporre di un indice valutativo utilizzabile nel monitoraggio della efficacia delle attività di prevenzione. Nella ripetizione periodica della valutazione sarà in tal modo possibile verificare il progressivo miglioramento di tali indici per ogni gruppo omogeneo, nonché di volta in volta approfondire quali elementi di dettaglio ne abbiano determinato la evoluzione.

Dopo aver verificato i rischi afferenti alle mansioni considerate vengono compilate delle schede riassuntive con l'indicazione delle misure di sicurezza già attuate e di quelle atte a migliorarle e dalle quali si desumerà il programma operativo per gli ulteriori interventi.

Criteri di Valutazione dei Rischi

Il rischio è valutato secondo la formula: R = P x D R = rischio

P = probabilità che l’evento dannoso si verifichi D = gravità del danno

P e D corrispondono ad un valore che va da 1 a 4

TABELLA 11 - Scala delle probabilità P Probabilità

Valore Livello Definizioni / Criteri

4 Altamente probabile

• Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori.

• Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa Azienda o in Azienda simile o in situazioni operative simili (consultare le fonti di dati su infortuni e malattie professionali, dell'Azienda, dell’ASL, dell'ISPESL, 8

1 £ R <

4

Basso Azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve – medio termine e/o in fase di programmazione

etc.).

• Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore in Azienda.

3 Probabile • La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto.

• E' noto qualche episodio in cui la mancanza ha fatto seguito il danno.

• Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa in Azienda.

2 Poco

probabile

• La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze fortunose di eventi.

• Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi.

• Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa.

1 Improbabil e

• La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti.

• Non sono noti episodi già verificatisi.

• Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.

TABELLA 12 - Scala dell'entità del danno D Gravità

Valore Livello Definizioni / Criteri

4 Gravissimo • Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale.

• Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti.

3 Grave • Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale.

• Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti.

2 Medio • Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile.

• Esposizione cronica con effetti reversibili.

1 Lieve • Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile.

• Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.

Criteri di Valutazione dei Rischi

Applicazione della formula R = P x D ai fini della valutazione dei rischi

Probabilità (P)

4 4 8 12 16

3 3 6 9 12

2 2 4 6 8

1 1 2 3 4

1 2 3 4 Gravità (D)

Priorità degli interventi

R > 8 • Azioni correttive indilazionabili.

4 £ R £ 8 • Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza.

1 £ R < 4 • Azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve/

medio termine.

2.1.2.Norme e leggi di riferimento

Si riporta a seguire un elenco delle principali norme di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, facendo presente che la maggior parte degli adempimenti in esse riportate sono a carico dell’ente proprietario dell’immobile, e che l’Istituto rappresentato dal Dirigente Scolastico non può fare null’altro che segnalare tali deficienze.

I lavoratori sono tenuti ad osservare tali norme (D. Lgs. 81/2008).

Elenco principali norme di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro:

- D. Lgs. n. 81 del 09 Aprile 2008 - Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, in vigore dal 15/05/2008

- DM del 17.03.82 - Modificazione del DM 27.09.65 concernente la determinazione delle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco;

- Legge n. 118 del 30.3.1971 - Eliminazione barriere architettoniche e regolamento di attuazione;

- Legge n. 13 del 9.01.1989 - Norme per superamento ed eliminazione barriere architettoniche negli edifici privati;

- DM 236 del 14.06.1989 - Regolamento di attuazione della Legge n. 13/89 per il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati;

- Circolare n. 1669/UL del 22/06/1989 esplicativa della Legge 13 del 9.01.1989;

- Circolare Ministeriale Interno n. 68 del 25.11.1969 - Direzione Generale Protezione Civile;

- Legge n. 690 del 8.10.1976 - Modifiche ed integrazioni alla Legge n. 319/76;

- Legge n. 373 del 30.4.1976 - Norme per il contenimento dei consumi energetici;

- DPR n. 1052 del 28.6.1977 - Regolamento di esecuzione della Legge n. 373;

- DM del 10.3.1977 - Determinazione delle zone climatiche;

- Legge n. 10 del 9.1.1991 - Norme per il risparmio energetico - regolamento di attuazione;

- DM 1.2.1986 - Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l’esercizio delle autorimesse;

- Norme ISPESL - ENPI - VV.FF. - C.T.I. - UU.SS.LL.

- Legge n. 186 del 1.3.1968 - Norme per la realizzazione degli impianti elettrici;

- D.M n.37/2008 - Norme per la sicurezza degli impianti;

- DPR n. 447 del 6.12.1991 - Regolamento di attuazione della legge 46/90;

- DM 26 agosto 1992 - Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica (G.U. 16 settembre 1992, n. 218).

- Legge n. 23 dell’11 gennaio 1996 - Norme per l’edilizia scolastica.

- D. P. R. n. 503 del 24 luglio 1996 (Gazzetta Ufficiale Supplemento Ordinario n. 227 del 27/09/1996) - Norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici

- Lett. Circ. Min. Interno 30 ottobre 1996, n. 2244 - D.M. 26 agosto 92: Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica. Chiarimenti applicativi e deroghe in via generale ai punti 5.0 e 5.2.

- Legge n. 431 dell’8 agosto 1996 - Interventi urgenti per l’edilizia scolastica.

- D. Min. Interno 10 marzo 1998 - Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro.

- Circ. Min. P.I. 10 settembre 1999, n. 216 - Sicurezza nelle scuole.

- Ministero Dell'interno Decreto 3 Novembre 2004 - Disposizioni relative all'installazione ed alla manutenzione dei dispositivi per l'apertura delle porte installate lungo le vie di esodo, relativamente alla sicurezza in caso d'incendio.

- D. Min. Lav. Prev. Soc. 2 ottobre 2000 - Linee guida d’uso dei videoterminali.

- Norme e guide C.E.I. - Comitato Elettrotecnico Italiano;

- Regolamento Edilizio e di igiene del Comune;

2.1.3 Schede di individuazione e valutazione dei rischi

Sono state predisposte delle schede di rilievo dello stato di fatto in cui si trova l’Istituto scolastico.

Dalla compilazione delle stesse da parte del gruppo permanente per la sicurezza scaturisce, attraverso una valutazione della probabilità che un determinato evento accada ed associando ad essa una valutazione dell’entità del danno che l’evento può causare, è stato determinato il rischio associato a quell’evento e, di conseguenza, la priorità nel tempo degli interventi migliorativi da effettuare.

Le schede rappresentano il risultato dell’indagine effettuata e sono riportate nell’Allegato 1 “Schede di valutazione del rischio” al presente piano. Periodicamente, a seguito di nuovi eventuali controlli e modifiche allo stato di fatto dell’edificio scolastico, le stesse vanno aggiornate, modificate ed adeguate alle nuove situazioni di pericolo che si possono venire a creare.

2.2.1 Esame documentazione - Prescrizioni

Le documentazioni e le certificazioni trasmesse dall’ente proprietario dell’immobile ( Provincia di Terni) sono depositate in presidenza dell’Istituto.

Le certificazioni richieste dalla vigente normativa non in possesso dell’Istituto saranno richieste in maniera ufficiale per conoscenza e competenza alle autorità e agli enti competenti.

2.2.2 Registro infortuni

È regolarmente in uso all’interno dell’Istituto il registro degli infortuni, conforme al modello approvato dal Ministro del lavoro e della previdenza sociale, in cui cronologicamente vengono annotati tutti gli infortuni che comportano una assenza dal lavoro superiore a tre giorni, compreso quello dell’evento, il nome e cognome dell’infortunato, la qualifica, le cause e le circostanze dell’infortunio, la data di abbandono e di ripresa del lavoro.

Tale registro è regolarmente conservato sul posto di lavoro a disposizione degli organi di vigilanza.

2.2.3 Analisi del Registro Infortuni

Il registro degli infortuni non è più obbligatorio in base al Il D.Lgs. 151/2015 Riportiamo comunque i dati prima della sua abolizione

L’analisi del registro infortuni consente di individuare le possibili cause che, in qualche modo, hanno dato origine all’evento dannoso e di relazionare in merito alle misure di prevenzione e protezione che si rendono necessarie per l’eliminazione delle stesse. Da questa analisi è emerso che, alla data di oggi, dall’inizio dell’anno scolastico 2021/2022 vi sono stati 10 infortuni così distribuiti:

Cause degli infortuni

Infortunio 2021

2022

urti/contatti n° 1

cadute in piano n° 5

cadute dall'alto n°

scivolamento n°

sollevando n°

schiacciamenti n°

A causa di movimento n°

intrappolato/incastrato n°

investito n°

puntura / taglio n°

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