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Widok La Chiesa sia alleata dei popoli amazzonici. L’incontro-dibattito presso l’Accademia Alfonsiana, Istituto Superiore della Teologia Morale (Roma, 27 novembre 2020)

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Teologia i Moralność, Volumen 15(2020), numer 2(28)

La Chiesa sia alleata dei popoli amazzonici. L’incontro-dibattito presso

l’Ac-cademia Alfonsiana, Istituto Superiore della Teologia Morale (Roma, 27

no-vembre 2020)

Mercoledì 27 novembre 2020 l’Accademia Alfonsiana è stata lieta di accogliere presso l’Aula Magna padre Raff aele Lanzilli SJ, per ascoltare la sua testimonianza in merito all’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per la regione Pan-Amazzoni-ca, celebrata a Roma dal 6 al 27 ottobre 2019. Il padre gesuita, invitato dalla Commis-sione per le attività culturali per l’incontro-dibattito con la comunità accademica del suddetto Istituto, per oltre vent’anni impegnato pastoralmente nelle diocesi di Tirana e Scutari in Albania, è dal 2015 membro della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi.

Quella di ottobre – ha esordito il padre di origini campane – è solo una tappa di un percorso molto più articolato iniziato con un’ampia consultazione nel 2017, che ha vi-sto il coinvolgimento non solo delle varie Conferenze Episcopali, ma di tutto il popolo di Dio. Questa prima fase si è conclusa con la stesura dell’Instrumentum Laboris, che ha consegnato ai padri sinodali l’agenda di lavoro, i diversi temi sui quali rifl ettere, in vista dell’elaborazione del Documento fi nale.

Proprio sull’argomentazione di alcuni punti trattati nel dibattito e accolti nel do-cumento da sottoporre al Santo Padre, si è soff ermato il padre gesuita che, anzitutto, ha ribadito l’idea centrale più volte rilanciata nel corso dell’assise sinodale: «La Chie-sa sia alleata dei popoli amazzonici» (n. 4). Si tratta di un’aff ermazione che purtroppo, secondo p. Lanzilli, non ha trovato grande eco nell’opinione pubblica, troppo concen-trata su questioni intra-ecclesiali emerse solo marginalmente nel corso dell’Assem-blea (cf. n. 103; 111). Essere alleata dei popoli amazzonici vuol dire essere presente, vicina, «per denunciare gli attacchi alla vita delle comunità indigene, i progetti che colpiscono l’ambiente, la mancanza di delimitazione dei loro territori, così come il modello di sviluppo predatorio ed ecocida» (n. 46). Una vera e propria scelta di cam-po, dunque, al fi anco non solo dei popoli ma anche della terra, da difendere contro ogni forma di inquinamento e di distruzione. A tal proposito, i padri sinodali hanno proposto di creare ministeri specifi ci per la cura della “casa comune”, promuovendo l’ecologia integrale e denunciando ogni forma di peccato ecologico, defi nito come «un’azione o un’omissione contro Dio, contro gli altri, la comunità e l’ambiente, […] un peccato nei confronti delle generazioni future» (n. 82).

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SPRAWOZDANIA

Il padre gesuita è passato, così, alla descrizione del documento, imperniato sul concetto di “conversione integrale”, che viene a sua volta strutturato in quattro ambi-ti: conversione pastorale, conversione culturale, conversione ecologica e conversione sinodale. Conversione che riguarda, evidentemente, non solo il percorso spirituale dei singoli fedeli, ma anche la Chiesa, chiamata a essere in uscita. Si tratta di valorizza-re la cultura delle popolazioni indigene, sostenendole nelle lotte per i loro diritti. La missione delle comunità ecclesiali è, infatti, quella di annunciare la Buona Novella del Regno di Dio, denunciando situazioni di peccato, strutture di morte, violenza e in-giustizie, e promuovendo il dialogo interreligioso ed ecumenico (cf. n. 48). Secondo p. Lanzilli, sulla valorizzazione dell’identità amazzonica si sono più volte soff ermati i padri sinodali, ricordando di porre accanto al concetto di inculturazione quello di interculturalità: «L’evangelizzazione della Chiesa non è un processo di distruzione, ma di consolidamento e di raff orzamento di tali valori; un contributo alla crescita dei semina Verbi presenti nelle culture» (n. 54).

Seguendo la classica tripartizione (vedere/ascoltare; giudicare/discernere; agire/ attuare), il testo da presentare al Santo Padre – ha aggiunto il nostro relatore – pone accanto alla lettura della realtà amazzonica, la possibilità di attuare nuevos caminos, per applicare a questo contesto specifi co ciò che la Lettera Enciclica Laudato si’ ha af-fermato a livello teorico: «Tutto è connesso. […] Come i diversi componenti del pia-neta – fi sici, chimici e biologici – sono relazionati tra loro, così anche le specie viventi formano una rete che non fi niamo mai di riconoscere e comprendere» (LS, n. 138).

L’ultima parte della relazione è stata dedicata al concetto di buen vivir che – per le popolazioni indigene amazzoniche – rappresenta non tanto una vita comoda e tran-quilla, quanto la possibilità di vivere in armonia con se stessi, con la natura, con gli altri e con el ser supremo. Si tratta di un vero e proprio paradigma etico grazie al quale cogliere la intercomunicación tra le parti del cosmo, nel quale ciascuno è chiamato a contribuire alla costruzione di un progetto di vita abbondante non solo per l’uma-nità, ma per tutti i beni della creazione (cf. n. 9). Ed è proprio questo atteggiamento a rappresentare il grande monito che dall’Assemblea Speciale di ottobre raggiunge anche le nostre comunità ecclesiali, sempre più alle prese con sfi de analoghe. «In Amazzonia l’acqua ci lega, non ci separa!» (n. 9). Questa aff ermazione, più volte ri-badita dai padri sinodali, rappresenta, infatti, una grande sfi da non solo per la regione Pan-Amazzonica – ha concluso il padre gesuita – ma anche per chi ogni giorno assiste alla trasformazione del Mare nostrum, da sempre crocevia di idee e scambi commer-ciali, in barriera divisoria tra popoli e culture.

Gennaro Busiello Accademia Alfonsiana, Roma

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