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Le Prose Di M. Pietro Bembo, Nelle quali si ragiona della Volgar lingua [...] Divise In Tre Libri. T. 1-2

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(4) LE. P R O S E D. I. M. PIETRO BEMBO. Nelle quali fi ragiona della Volgar lingua, Stritte ai Cardinal de’ Medici, che poi fu creato a Sommo Poutefice9 e detto Papa C L EM E N T E ^VH» D IV IS E. IN. TRE. L 1B R I.. In quefta nuova edizione unite infieme con le giunte D. L O D O V I G O. I. C A S T E L V E T R O ,. f«*.§ » * Non folo quelle, che prima vedevanfi ftampate feparatamente , ma ancora alcune altre, che confervavanfi manuferitte nella libreria del Sere niflimo Duca di Modona •. T O M O In. P R I M O ,. C lii fi co n te n g o n o i l p rim o e feęo ndo l i b r o , e due COpIofifR* me tavoic, mu della contenenza delle prdfe del Bemba, della contenenza delle giunte dcl Cafteivetro e. IN N A P O I! ,. M D C C X IV .. p£R B er NAKDO-Mi CHELE R a ił l a r d j £ F elice M osca, CON l i c f N Z A. JPF' S ( S P £ l { l O Ą l ..

(5) A Wy&a Szkoła Pedagogiczna! w Bydgoszczy U jl£ilglgka Główna 1. b*m. S. R. lR e g io. I. G. N. C o r iß g lic r e. O. R. COSTANTINO G. R. I. M , A. L. D. L. , ITalunque volta , Signor D. CO ­ S T A N T IN O , meco penfando, riguardo , che, avendoci il Ibmmo Autor della natura di animo e di \ corpo fbrmati , due iftrumenti tra gli altri ci ha parimente dati , la mente, cioś, e la lingua; eon 1’uno de’ quali le difcipline e le arti pidr nobili appariamo , e le cagioni deb le nafcentf cofe , e la natura iftefla apprendiamo j eon l’altro le cofe da noi apparate o comunichiamo per not. a. ä.

(6) fteffi agli altri, o ad ufo delle futurę genti, e a lor pro, e memoria del viver nofiro , lafciamo fcritte : conofco mai fempre , che si come ii parlare dalia cognizione delle cole malamente feparare 11 puo , cosi quefta da quello per alcuna maniera non dee poterfi dividere. Derivafi, fenza dubbio, si fatta neceflltä dall’averci ID D IO medefimo eon tal providenza in quefto mondo collocati, che non a guifa di fiere ne’ bofchi menar vi doveffimo folitarj la vita nofira ; ma si bene unit! irifieme nelle civili adunanze vi dimoraffimo , che l’uno all’ altro nel diritto conofcimento delle cole , e in tutte Ie bilbgrie della umana v ita, di ajuto foliimo, e di lollevamento. Ora la mente, per appunto, e ’i parlare fono i legami, co’ qunli la focieta e ’1 civil commercio infra gli Uomltli fi mantiene e fi conferva . conciofllecofiiche , come giä offervö il gran Maeflro della latina eloquenza ( a ) ne lo ’nlegnare, ne lapparare, ne il comunicare ciocchć da Noi fi voglia , ne il ragionare davanti a’ Giudici, ne il giudicare iftefio, che łono azioni tutte neüa civile converlazione richiefie, potrebbono in conto veruno adoperarfi ; fe le funzioni della mente fcompagnate fofi fero dall’ufö della lingua. E per verita come da un can­ to certa cola e , che niente pofliam Noi Ipiegar eon le parole , che non abbiamo prima a dover dirittamente comprendere , e chiara e diftinta formarne 1’idea nella mente nofira ; cosi dali’ altro canto non meno cola cer­ ta fi e , che non poffiamo immediatamente e per noi medefimi le cole da noi comprele comunicare agli altri: ma ció dobbiam farę per mezzo delle parole, alle quall le idee, che voglionfi elprimere, annodate ha il comun degli Uomini. non potendo altramente addivenire , infinat(a) /. de Ojfic. X V I. Sed quae natura principia fint communitatis ćf focietatis hurnanae, repeundum altius videtur. eft enim priinum, q’-icd cernitur, in univerfigeneris hutnanifocietäte, ejus autem vinculum efl^ ratio & oratio: quae docendo , difeendojommunicando, difceptandoi judicandoi eonciHat interfe homines^tenjungitque na­ tura!i quadawfocietate ». finattantoche durerä 1’unione del nofiro animo col noftro corpo; da cni quando larem feparati, potremo allora aprirci l’uno all’altro la noftra mente, e le nofire idee agevolmente comunicarci: in quella guila, fenza dubbio, eon cui trattano tra di loro gli Spiriti da corpo feeveri la fulo nel Cielo, ßcondoche eftimare verifimilmente ci lece . Che fe cosi £ , come efier manifefiamente fi ved e , quäl rgloria , e quäl riputazione non dee a noi poter pervenire ; qualora quefii due iftrumenti datici dal» 1’ Autor della natura in si fatta maniera adoperiamo i che le per mezzo di efli conofeiamo di efiere Uomini, ulhndogli bene e dirittamente, ci rieica di diventare eccellenti Uomini , e fuperiori agli altri Uomini ? Della mente parlando, e cola per le manifefta: imperciocche, efiendo ella si eflenzialmente unita col fuo Creatore, che avrebbe egli potuto lenza corpo crearla , ma non giä lenza la dipendenza da fe medefimo ,• ne deriva infallantemente , che nel confeguimento e conofeimento della verita quanto ella da’ fenfi del corpo , da’ quali lovente viene ingannata, pili fi allontana, e per mezzo delle fue pure idee , il tumulto delle creature fuggendo, e ’l ritegno delle cole fenfibili fehifando, a/colta attentamente la voce del fiio fommo Maefiro j tanto piu ella nel fuo efiere fi conferva , e fä s i , che 1’Uomo, di cui e la parte non fol migliore , ma eflenziale , piü a D IO fi aw icini, e dal rango degli altri Uomini fi allontani. conciofllecofache quefii, per la maggior parte, falfamente s’immaginano , efiere ftati in quefio mondo collocati, perche unicamente lofientino lor milera v ita , e ftraordinarie ricchezze , per la confervazione del cor­ p o , a le e a’ loro figliuoli procaccino; o che dando ancora opera allo fiudio delle feienzie , fien divine, fieno umane, ció far debbano, per acquiftarfi anzi una cotale immaginaria grandezza, pofia nella efiimazione degli altri, che per avanzare la forza, e accrefcere la capacita di lor mente . Ma non meno, che per le diritte fun-.

(7) funzioni della mente , podłam noi per lo buonó ufo della lingua prevalere agli alrri Uomini . che anzi , fe rettamente ftimar vogliamo, inutile färebbe il noftroben penfare , per quanto fi appartiene alla civile converfazione, in cui di neceffita ci troviamo; fe per mezzo del ben parlare in cib, che e ben penfare, agli altri non ci palefaffima fiiperiari. la quäl cofa avviene, fenza dub« bio, qualora o gl’ignoranti ammaeftriamo, o. gli afflitti imprendiamo a difendere , o in qualunque altra guifa, die fia, col nodro parlare a coloro, a’ quali uopo faccia, porgiamo ajuto. Quindi ottimamente diceva il lo» prannominato Iatino. Oratore ( b ) miglior cofa eflere it parlar bene e copiofamente , con alquanto nonperb di prudenza e di conofcimento delle c o le , delle quali par­ lar ü vuole ; che. meditar fottilidimamente le cole medefime , fenza parlare in conto veruno . conciadiecofachć il folo meditare e ben penfare giova unicamente a colui , che ’i fa : lä dove il ben parlare fer\re di ajuto e di follevamento a coloro tutti , co’ quali per cagion delladunanza civile fiam congiunti; e a coloro parimen» te , che dopo noi verranno, le col noftro parlare accom« pagniamo Io fcrivere, che parlare ancora per mezzo de’ nodri Iibri deed appellare. il quäle ajuto e follevamento da noi per verita. recar non d potrebbe ; fe col noftro hen parlare una certa ftima e riputazione del nodro ben penfare, a cagione di una tal forza e violenza che fir ci conviene nell'animo di chi ci afcolta. o Ieage le noftre fcntture , prefl5 gli altri Uomini procacciaffimo. Ma quando 10 finirei, fe compiuta menzione far voledl de’ vantaggi,. i quali, in pariancjo be­ ne e leggiadramente , pofliamo acquidarci ibpra degli altri Uomini ? Dovrei , fenza dubbio , infra gli altri, _________________ quella.. quella forza ifteda e quella violenza rammentare , di cui poc’anzi diceva ,* e ciö con tanti e tali efempli confermare , quanti e quali nelle Greche e nelle Romane dorie , e in quelle ancora de’ fecoli piu recenti regiftrate d trovano, la quäl cofa fe fare qui v o le d i , trop­ po lungo, peravventura, e ducchevole ne diverrei :che anzi ufcirei ficuramente da’ limiti di una lettera , e di lettera indiritta a V . S. , che di tali e fimiglievoli cofe ha compiuta e non ordinaria notizia . Mene rimango adunque, e contentomi folo di ricordarle fu quedo un pafßggio dell’accennato Orator di Roma ( c ) lä dove 3dermo. , che negli Uomini fpezialmente , i quali agh ftudj di toga intendono, il ben parlare da’ Greci e da’ Romani fu dimato fempre un gran pregio, e tale certamente, per cui Uom da Uomo didinguer fi doyene» Infatti quanto effi fi avanzarono Ibpra degli altn del temporale loro , e a quäl fegno o di ftima , o di dipnita, non arrivarono nelle loro Repubbliche Demoften e, Ifccrate , Elchine, e molti altri tra Greci ; Cice­ rone, Ortensio, Cefa re , e tutti quegli altri tra’ Roma­ ni , de’ quali , comeche non ne fieno a noi le dicerie pervenute, la fama nonpertanto n’b ampiamente arriyata. In verita si come non fenza maraviglia podłam noi leg« o p r e l e ’ncomparabili loro fcritture, quantunque non interamente fappiamo la vera e dolce pronunzia, ne conofciamo appieno le vivezze e le bellezze di quelle lin* g u e, che oggi fono morte , e che da noi , fenza una grandiffima Yatica e diligenzia, apparar non fi poftbno; cosi maravigliarci per l’oppofito non dobbiamo, fe i medefimi con si ornato e vigorofo ragionare gli animi de loro afcoltanti con iftraordinaria forza movedero, e credito e autoritä foprammodo eccefiiva in Repubbliche hbere. (b) I.deOffic XXXXIV. obeamque caufameloquieopiofe, modoprudtnter me. hu, eft , quamveUcuuftftmefinee^quentm ^ P tlcqustü.iacompkHttmeoi, Immunität . PJ 3. " ,r\ j j ieoffic. XIX. %}fdenimehqutntia praeßdbihus, yel admlrotio*eat*iitnttum, velfpt indigentium,ye! eorum, qui defenfifunt, gratia ? bu,( qacqueergo 4wajotdw noflris eft in togadignitati,principatus datut,.

(8) bere procacciatä fi aveflero. Ora fe adunque il bene e leggiadramente parlare o ferivere tanta laude , e tanta riputazione preflo i loro Contemporanci accrebba ao-U Oratori , e agli altri Scrittori della Greca e della Latina faveila, e dopo tanti focoli foorfi ancora oggi preflo noi la fi mantiene ,• perche mai ugual vanto, e uguale ornamento a’ noftri Italiani Uomini non dee poterii acquiftare ; fe a ragionar dirittamente nelle pubbliche adunanze', o a regolatamente ferivere di utili e laudevoli cole, nella propria lor faveila unqua fi mettano? E priva perawentura la lingua noftra di quelle forme di ragionar gentilmente, e di que’ pręgi , che alla Greca e aila Romana furon conceduti ? Io per me ardifoo di a£ fcimare, che n tutte le fixe parti di gran lunga le fiiperi. conciofllecofache, ritrovandofi ella nata dopo delle due medefime, e afpirando ad avanzaiic in tutto ciö, che poffibile ftato fofle ,* fi diede imprima a lafoiar da parte quanuo di afprezza in efle conobbe nella pronunzia, a cagion de’ fini di quelle voci,che in lettere confonanti^ terminavano, e quanto di ogni altra proprieta av vertt, la quäle nelle gia dette due lingue quella vagliezza, quella gravita, quella dolcezza, e quella leggiadria cagionar non potea, che aveafi ella propoffo di eon/egu ire. Per 1’oppoftto fi ritenne dalie medefime tut­ to ii meglio e ’1 pili vago, che nelle voci, nelle forme del dire, nelle figurę, e in quaiunque altra parte e or­ namento del parlare, conobbe potere eflere a fe parimente comune, e d, g r w u i e di dolcezza potere effir ca»ione Alle qnai, cofe fe aggmgner vogliamo tutti q u / b d li modi di dire , e quelle vaghe ed efpreffiye parole, le quali prefe pofcia fi h a , e tuttora va prendendo dalie f i veile Franze/e e Spagnuola ; fa divero mediero a confefiare, che ella la noftra lingua tra per la copia di pa­ role, dolcezza di pronunzia, e piacevolezza di be’ mott i , e per la varietä, de’ concetti, e tutti que’ pręgi infomma , che ornar poflono , e render perfecta una lin­ gua,. gu a, abbia fuperate la Greca e la Ładna , e fuperi oggi quante vi hanno lingue vive nell’univerfo . N£ tra tanti vantaggi quello fi vede peravVentura mancare, che per la copia de’ buoni Scrittori a ogni lingua foole aggiugnerfi. che anzi ne ha la noftra degli antichi di quattro focoli e piü; da’ quali fi fä palefe, che ’n que’ tempi cosi purgatamente fi parlava e fi foriveva in Italia, come oggi parimente vi fi ferive e vi fi parla. argomento invero di non ordinaria nobiltä e perfezione, e non comune a quaiunque s’e l’una delle due lingue , Franzefe e Spagnuola , le quali dalia Latina ancora, come la noftra Italiana, han prefa fu a origine . Ora fe cosi e , quanto c quäl torto dir dobbiamo, che fäcciafi a un linguaggio si nobile e si pregievole; qualora i noftri letterati Uo­ mini in djuefti tempi, ne’ quali veggonfi le foienzie e le nobili arti a tanto alto fogno di lor perfezione montate, mettendofi a ferivere in quelle, nella propria lor faveila fio’l facciano? o quando coloro , i quali in avvocando ne’ tribunali impiegóno i loro ftudj, poiche l’ufanza fi & di giä introdotta di cosi ferivere italianamente, come fil e fempre di ragionar coftum atociö non facciano rego­ latamente , e fecondo i diritei precetti di b en comporre in quefia lingua? Sarebbe noftra gran vergogna invero, fe avendo i noftri Maggiori tanto travagliato per la ri­ putazione della medefima lingua, noi con ugual cura c follecitudine o non accrefceftimo, o almeno non confervaffimo alla noftra Nazione quell’ onore e quella gloria, che acquiftata co’ loro fudori lafoiata ci hanno : ficchÖ avverato in noi fi vedefie per ifperienza ciocche in altro rincontro avvertiva i fuoi Romani M . Tullio Cice­ rone, che avverare unqua non faceflero (d ) . Non cosi certamente veggiamo eflere avvenuto alla Franzefe fäb vella, (d ) Pro Lege M anilia. Videt» } ut ,■//;, pu!cb(mmu>n fu it tantum Vobis imperij gloriam relir.quer: ,• ßc vobis turpijßmum ß t id , <lu°d accepiflii , tueri & confervare ntn poßt..

(9) vella ; 1» quäle per Ia confefilone degl’ ifteffi Franzefi Letterati, alcani de’ quali a fcrivere italianamente fi diedero, non era un fecolo addietro cosi pura e dirozzata come o ggi, e oggi ancora b da troppo meno, che la noftra Italiana. imperciocchś in quefti Ultimi tempi a si alta riputazione avanzata fi b ; che ognuno il quäle fi pregia di fapere, di qualunque nazione egli fi fia,proccura di appararla: e ciö non per altro, che per la grau copia de’ buoni libri , che ’n quella lingua, come in varie fcienzie e nobili arti , cosi in compiutilfimi e bene ordinati arringhi, ne’ Parlamenti da’ loro Avvocati recitati, fcritti fi veggono, e tuttavia fi fcrivono. E dovere adunque, che i noftri Italiani eziandio, tra’ quali veggiamo oggigiorno tanti e tali ragguardevoli Lette-* rati annoverarfi, fi rifölvano una vofta a voler di pro« pofito rendere univerfäle e necefiäria a tutte le Na« zioni la noftra favella: ficchó ne divenga ella nella no­ ftra ftagione aflai piu , che non fu giä nelle paflate, chiara e illuftre, e gloriofa ed eccellente ne fia riputa« t a . la quäl cofä agevolmente potra iutervenire , ove efti. tutte le loro fcritture , che mandan fuori , nella natia lor lingua bene e dirittamente compongano. E non p > trebbe per veritä altramente non avvenire : imperciocch£, quando altro argomento a dimoftrarloci prefto non fofie, dee certamente reftarne ognun perfiiafoqualora, Signor D . C O S T A N T IN O , ponga mente al favio giudizio di V . S. , che dell’ onore e riputazione di noftra vaga favella cotanto parziale fi dimoftra. Le dottiftxme fue opere Ion quelle, le quali si come da un canto ci fanno ammirare la grandezza della fua mente, in avendole si nobilmente concepute; cosi dall’altro canto, in avendole fcritte nella Italiana favella , ci rendon chiara teftimonianza di quanto pregio recar fi pofla alla medefima con le fcritture di un qualche noftro in figne Letterato. Infatti con quanta eccellenza, Dio buono , con quanta gravid j e con quanto felice riufcimento trovanfi. vanfi eile cosi fcritte! Bafta udirne la fama del fuo no^ m e, che nel vero fi e cosi fparfö e innalzatoda pertutt o , e prefto tutti coloro, che fänno, eziandio di lontaniftime regioni, che maggiore innalzamento Uomo fcienziato non potrebbe giammai confeguire , Quindi pofcia n’e avvenuto , che con tanto gufto de’ dotti fi leggano e fi rileggano, e con impaziente defiderio fi afpettino quelle altre fue opere , che ticne giä per le mani, e avrebbe V . S. di giä fatte pubbliche; fe le graviflime eure della toga, in amminiftrando la giuftizia al Pubblic o , non la tenefiero di continuo occupata . N el quäle impiego fe ognuno fi tien foddisfätto , e ammira nella perfona di V . S. l’idea di un dotto intero e perfetto Miniftro; ognuno nel medefimo tempo da continue lodi alla gran condotta del noftro Auguftiflimo Monarca, tanto giufto eftimatore e rimuneratore de’ dotti ingegni ; qualora lä in Barcellona confervava nel fuo gabińetto le opere di V . S . , tra le graviftime eure dello ftato fbvente leggendole; e rimunerando i fiioi grandiflimi meriti, e la ’ncomparabil dottrina, la innalzó al fiiblime pofto di Configliere . Al fuo grandę efemplo, che ci propone co’ fatti , non manca V . S. di a£[g:iu£ ner le parole : conciofiiecofTichó ne’ fiioi privati ragionamenti, a’ quali mi pregio di eflere io föventemente ammeflo, con quanto zelo , e con quanto forti e valevoli argomenti, non ci eförta di continuo a mantenere e accrefeere le glorie di noftra lingua? Nel quäl rincontro b de* gn o, che fi ammiri , e fpezialmente fi rammemori l’artifizio , che adoperar fuole a portare noi altri giovani, come al profeguire con metodo e buon gufto i noftri ftudj , cosi a efercitarci nella noftra lingua . perocche ufä ciö farę , ora mettendoci davanti agli occhi i vantaggi , che a noi ne debbono potere arrivare ; ora con i fuoi fiivj infegnamenti a ben farlo ammaeftrandoci , e quafi per mano conducendoci; ora föprattutto Iodandoci altamente le noftre picciole fatiche: la quäl cofa nel b x ve-.

(10) vero, quando da Letterato del rango di V. S. fi faccia, rielce di maravigliolö Iprone a muovere e animare i de* boli Ipiriti de’ giovani Studenti. E in quefta parte deb» bo io confeflare di eflere ftato in gni(a particolare favorito: concioftiecolache appena mi avvenne una fiata di eflere alcoltato da V . S. nel rincontro di un pubblico ragionamento da me avato ; che fi compiacque di lopraflarmi ( nć ho prefta altra guila di parole a ben po* terlo Ipiegare) di tante lodi , e di tanti encomj ; che non picciola riputazione mene pervenne preflo i primi Letterati di quefla Gitta ; poiche efli tutti non poco ftimano il fiio purgatiflimo giudizio . i quali favori ha połcia continuato a compartirmi, lempreche io , come a mio Maeftro, e mio Protettore nell’efercizio di avvocare , in cui mi fon pofto , perche l'ammendafle, porta l’ho alcuna mia fcrittura. Pruove fon quefte veramente della fiia infigne letteratura ,* la quäle fe fo la baftata la­ rebbe a formarle un animo si gentile e fignorevole,- accompagnata con l’antica e chiara nobilta del fuo calato non ha potuto fomminiftrarle, lenonle Ipiriti nobili vafti e magnanimi. Sebbene io , Signor D. C O S T A N T I N O , non mi fermo q u i, come in si fatte congiunture altri far logliorto , a regfflrare quanto dovrei dintorno a quefla: perocche, fe ciö far volefli, converrebbemi lenza fallo teflere una non brieve ftoria , non che dilungarmi in una lettera j e ridire le medefime cole, che ci hanno lalciato leritte tanti Storici delle cole di Genova fu l’antichilfima e nobilifimia famigüa Grimalda, da quella Citta, per mezzo del rinomato Bartoloineo Grimaldi Gene­ rale delle galee Grimalde, e Vicer£ nelle Calabrie in tempo del Re Roberto, paflata in quelle Provincie, ove oggi parte fiorilce in Seminara , e vi ottenne la Baronia^ di Malfimeri , e parte gode degli onori della piazza nella Citta di Catanzaro; e indi per mezzo di Rafaello Grimaldi , da Cui V . S. per diritta linea dilcende , diramat^ nella Citta della Cava , come fän teftimonianza gravi. gravi Scrittori. Aggiungafi , che inutile aflatto larebbe riandar quelle cole, che fi dimoflrano da antichi monumenti , e compiutamente contengonfi in pubblici procefli formati nel noflro S. Configlio , da cui ben due Volte comprovata n’e ftata la lua chiarifllma dilcendenza. Senzache oflenderei allo’ncontro la fiua modeflia, e malamente föddisfarrei al fuo nobiliflimo genio di paleläre anzi con le liie laudevoli operazioni gli efletti di una grandę nobilta di längue , che di rammentarlele le gefla, e le glorie de’ llioi illuftri Antenati. Altro adunque non mi rimane di färe , che prelen tarle quefte Pro* le del rinomatifllmo Cardinal P I E T R O B E M B O , il quäle tanto maeftrevolmente fcritti ci lalciö i precetti del ben comporre Italianamente, unite con le giunte di L odovico C astelvetro , nelle quali con uguale avvedimento e lottigliezza quefto Valentuomo ci va avviländo quando degli errori prefi dal Bembo, quando di varj altri precetti, che dal medefimo o fi erano affätto tralalciati , o non fi erano interamente dichiarati. Confefio, che con quefto dono io non le porgo colä, che mia e . ma io Ipero , che tanto piü abbia V . S. a lodarmi,* quanto che, conofoendo io il poco mio valore, abbia almeno con quefto mezzo proccurati per la parte mia i vantaggi di noftra Italiana favella ,• in fäccendo rilorgere in buona forma , e in miglior maniera , che finora non e flato , Scrittori si lodati, e si benemeriti della medefima. Nella quäl cola ho io leguitato l’efemplo di Benedetto Varchi , letterato di non ofeuro no« me del temporal fuo ; quando, fäccendo riftampare dal Torrentino le Profe medefime, fecondoclfe corrette l’avea ii Cardinale poco prima , che a morire venuto fofle, non dubitö d’indirizzarle a nome luo al Gran Duca Collmo de’ Medici. E pure che mai vi avea pofto di fua induftria il Varchi, oltre alla diligenza di attendere ajla correzion della ftampa ? Ja dove io ho proccurato imprima di rammendare gl’innumerabili errori , i quali fi tro-.

(11) trovavano fcorfi nelle edizioni del Bembo, e aflai piü in quelle del Caftelvetro, e di ridurre alla moderna orto­ grafia gli fcritti di amenduni , i quali per cagion di quella antica e barbara, che nella loro ftagione ufavafi, cagionavano, in leggendogli, un qualche tedio in color o , che defideravano approfittarvifi. Gli ho uniti infienie , qnando fempre fl fön veduti divifl e feparati J e ho proccurato, che le giunte del Caftelvetro, per quanto mi e dato permCfio , rifpondan di continuo al contenuto del tefio del Bembo. Ho formte di copiofo in* dice le giunte del medefimo Caftelvetro , di cui eran prive: il che certamente faceci di meftiere in un libro di Lingua. E finalrrerte , oltre all’aver proccurato di avere in mano le giunte al primo libro, le quali eran fatte si rare, che non fene avea affätto la notizia, eziandio da parecchj valcnti Profeflori di nofira lingua j fin dall'an* no fcorfb io fupplicai V . S. , perche fi fofie adoperatacol Signor Lodovico-Antonio Muratori , Letterato di quel grido , che a tutta Italia e noto , e fuo intimo amico , a farmi copia di tutte quelle giunte dal Caftelvetro fatte al lecondo , e terzo libro , le quali non fi erano ancora ftampate , e confervavanfi manufcritte nella libreria del Sereniflimo Du« ca di Modona , che trovafi commefta alla cura del medefimo Signor Muratori . Quefte , che mi furono immediatamente trafmeffe tra per Ia fua efficacia , e per la gentilezza di quel valentißimo Letterato , veogonfi ftampate nel prefente volume alla facciata 143. fino alla facciata 15-4. del fecondo libro, e alla facciata i.fino alla facciata g2.del terzo, in cui ripiglianfipofcia nella facciata 8 } .,e feguitano fino alla facciata ia 6 .. In ogni conto adunque doveafi quefto dono a V . S. , o fi riguardino le tante mie obbligazioni, o il favore, che ha compartito a me , e a tutti gli Amadori della lingua Italiana > in cooperando , che fi facefle pubblico un si preziofo manufcritto , o il grandę interefie , da cui mo*. Ära. ftra efier tenuta , dello ’ngrandimento della medefima favella . Per lo ftudio di quefta , io fpero , che non picciolo giovamento recar debbano le opere di tali nobilifiimi Scrittori , ridotte , come ho detto , a quella forma , con cui da me fi föno fatte riftampare : giacche si come affatto non potrebbe fcriverfi in Italiano fenza por mente alle regole, che vi fi richieggono,* cosi fenza fapere quelle regole , che amenduni quefti dot* tifiimi Scrittori lafciate ci hanno , difEcilmente bene fi fcriverebbe. La quäl cofä non potea farfi meglio, che ’n quefto felicifsimo tempo , in cui ci fi promette una aflai Iunga e durevol pace come in tutta I’Europa, cosi nella noftra bella Italia. conciofliacofach£ allora piu che mai e ftato folito avanzarfi lo ftudio delle lingue; quando la pace ha fatto godere di un dolce ozio a’ Let* terati : l’oppofito efiendo addivenuto, ove di travagli e d'inquietudini la guerra fia ftata cagione . cosi come ofiervafi , che la lingua Latina in quel tempo maßimamente fiori , che fcorfe tra ’1 fine della feconda guerra di Cartagine , e’l principio delle guerre civili di Gefare e Pompeo, Altrettanto adunque poßiam noi fperare, che debba intervenire nello ftudio della gentilißima Ita-« liana favella , orachó Iddio fia per concederci quefto si bel dono della pace ; la quäle , infieme con una Iunga ferie di anni felici , augurandole io dal Cielo , finifco con baciare a Y . S. ofiequiofamente le mani. Di Napoli a* 28. del mefe di Agofto del 1714«. D i V . S,. ■ftmilifs. Obblig. e Divotifs. Servid, Ottavio-Ignazio V italiano,.

(12) TAVOLA D I. T U T T A. LA. C O N T E N E N Z A. D E L L E. P R O S E. D EL B E M B O Seconda. lo r d in e. d e l l d lfa b e t o *. voci della femmina ha il nu, E valor fuo quanto al mero del meno. fnono. a car.iöi.tom .i. A , fine proprio nel mimero A , pofta dinanzi a Confodel piu dellc VOCI , che nante , quando fia cagione, del Neutro fono nel Lache ella fi raddoppii. 6Ą-t.2• tinö. 37.1.2. A , fegno di cafo. 66. t. 2. A , fegno di cafo , e pofta A , vocale propria di alcune voci de’ Verbi. 148.1.2. dinanzi agli articoli. 66.t. 2. A , in alcune voci de’ Ver­ A , fegno del terzo cafo quan­ bi cangiata in E. 2z6.t.2. do fi lafci. 70.1.2. A , in alcune voci de’ Ver­ A ’ buoni. 66.1.2. bi necefiariamente richfeA i buoni. 66.t.2. fta. 16 0 .16 1. e 226.1.2. A , cangiata in E , in alcune voci di quelle, che penden- A , in alcune voci de’ Verbi pofta dagli antichi in cam* temente fi dicono. \6 iJ.z . bio dialtra vocale. A , l’uno de’ fini, che nelle voci de’ mafchi ha il nu- A bada. 287 mero del raeno. Abitrebbe. 288.1.3, A , l’uno de5 fini , che nelle A capo.. A. «.. Ac-.

(13) T A V Ąęcenti , E Iungo difcorfo dintonlo alla loro qualitä , epoiranza.171.173.174.175. i 76, 1, Accib, 654.2, Acęo’, 3 114 .2 . Accogliere, 654.2, Accordaro, _ j 944.2, A d , porta dinanzi a Gonfonatite , quando cagion fia ch’ella fi raddoppii, 654.2. Ad , fegno del terzo cafo quando fi lafęi, 71 • 73* e 75;. f.2. Addoipiflen. 23o.f.3. Addoppiare. 654*2. A ora a ora» 3054.2, Addietro. . 3.934,2, Addiviene, 1 7 14.1 . Afforzare. 654.2, Affrettare, Ć54.2. AfTronte, gc)2.t.2, A grado, 2944-2. Ala, 3 5-^3A lato, 3934.2, Alęuno, j 104.2, Al da fezzo,' 2884,2, Al di dietro, 293.f.2. Ale. 36^.2, Airincontra, 292^.2. Alla fine. 3884.2, Alla finita, 2884.2, Alla per fine, 3884.3, AHegranza. 5 5,f,Ił AHettare, 6 J 4.2, Allo’ndietro, 3934.2, A luń 654.3, Alma« 624.1. Almeno, Al poftuttoś. Alquanto. 2084.2. Ą1 tempo. 2874.2. 5 4 4 .14 3934.2. Altresl. 11 24.2. Altrettalń 1084.2. Altri. 2824.2. Ąltronde, 2884.2. Altrotale. zamulali. 200 4 .Z , Altrotali. 2884.2. Altrui cotrie fi ufi, 1084.2. Al tutto, 3 9 S 4 .3 , Ama. 1284.2. Ama tu. 2094-2, Amai, 1654.2 Amammo, 1934.2, Amamo. • 1324.3, Amando, 3584.2, Amano, 1524.2, A mano a mano. 3054.2, Amante. 2634.2, Amanza. 119 4 .1, Amar Nome, 414.2, Amare vei-bo.127 .zt$.t.2, Amarono, 1934.2, Amaffate, 3304.2 Amafie, • 2284.2 Amaflero, 2304.2 Amalii. 225.2384.3, Amaflimo. 2304.2 Amarte, 195.3314.2 Amalii, 1894.2 Amata, 2714.2 Amate verbo. 1524.3, Amato ęoi verbo Eßcre, 246. J t.z Amava, 1604.2 Amavano, 1614.2 Amavatc, 1624.2 Amavi, 1624.2 3884.2. A mera. 2044.2 ® 9 | 4 . 2 , Amerafi 20$.t.z, A 11)6'. T A mera! tli. Ameranno.. Amerebbe. Atnerebbono. Amerei. Ameremmo. Ameremo. Amerefte. Amererti. Amerete. Amerete voi.. A V 2134.2. 2054.2. 2254.2. 2264.2.. 2244.2. 2274.2. 2054.2. 2274.2. 2244.2. 2134 .2. 2.154.2. 2254.2.. Ameria. 2264.2. Ameriano. 2054.2. Amerb. Ami. 2 3 1 4.2.Vedi Informe. Amiamo. 132 .234 4 .2. Amiate. 2344.2. Amino. 2354.2. Arno meglio. 694. t • Amö. ! 904.2.V edi P alTao. 2864.2. Anche. 2864.2. Anco. 2864.2. Ancora. 2 0 7 4 .2 . Aticideragg io. 6 3 4 .1 Ancidere. 2494.2. Andai24842. Andare. 1944.2. Andäro. 2304 .2. And a(Ten. 2494 .2. Andava. 2494 .2. Anderb. 2494.2. Andrei. 2494.2. Andrb. 5 0 4 .2 . Anima*. 2 8 5 4 .2 . Ante. 2854 . 2. Anzi. 1914.2. Aperfe. 1914.2. Aperfi2 9 2 4 .2 . A petto.. O L A. 2844.3. Apprefio. 2864.2. Apprertamento. 2864.2. Apprertare. 594 - 1* Approcciare. Aprl. i9 i4.2.A pn lIa.i6i.M . j 9 I »t»2* Aprire. 5054.2. A punto a punto. 564.1. A randa. Arcora. 259«f.2Ardire. 2,6o»t» 2# Ardifca. 2&Q*t *2« Ardifcano. Ardifce. 26 o«^»2* Ardifchi. 2604.2. 2594.2. Ardifco. 2604.2. Ardifcono. Argomento di bonta dalia fa15 5 4 .1. ma. 2924.2. A rimpetto. 2934.2. A ritrofo. 564.2. Arma. 364.2. Arme. Arnaldo Daniello ritrovator 49.r. 1. delle (eftine. 5 1 4*1 • Arnefe. Arringo. 5 i 4 .i . 1874.2. Arfi. 1874.2. Arfo. Articoli del mafchio nel numero del meno,, e ufo lo554.2. ro. Articoli del mafchio nel numero del piii , e ufo lo614.2. ro. Articoli quando fi debbiano dare al fecondo cafo. 714.2. Articoli della femminanel numero del meno , e ufo 10r Articoli della femmina nel nume* * 2.

(14) T. A V niero del piu , e ufo lo634.2. ro. 1604.1. Äfcoltate. 2934.2. Aflai. 1944.2. Alfalko. 65 »f.2. Afse. 5o.f.i. Aficmbrare. 283.7.2. Attorno. 2874.2. A tutt’ore. 1864.1. Avacciare. Avaccio voce , che fi da ai 186.7.1. Verbo. 2854.2. Avante. 2854.2. Avanti. i86.r.i. Avanzare.' 2904.2. Awegna. 2904.2. Avvegnache. 634.1. Augello. Augurio felice j e fegni di 1 504.1. eflo. i ł , E fuo valore , e fuoa car. 165.M . n0. B , e V , lettere tra fe mol192.7.2. to fi mili. 3044.2. Baco. Badare. 50 4 .1.28 74 .2. Ballate , e ufo loro. 16y.t. i . Ballate perchc cosl dette . 7. 1. 1 68. Be’ nome , che da fc non 46.7.3. puö flare. j 9 2.7.2. Bebbe. I 194.I. Be Höre. 3 05 <7.2. Ben bene.' 2904.2. Beuche. Bcninauza. 55-m . 1924.2. Beo. 184.^.2. Bere. 1924.2, Beye, XJ. O L A. 1844.2; Bevere. 1924.2, Bevve. 1844.2. Bevvi. 39-7-2. Biadora. 59-7-1. Bieco. J 57-7-I. Bifcazza. 119 4 .1. Blafmo. Boccaccio con che lingua ragionö. 125.7.1. Boccaccio tanto nelle compofizioni migliore , quanto dalia fanciullezza piu Ion» 148.7.1. tano. Boccaccio nato folamente alle 148.7.1. profe. Boccaccio gran maeftro a fuggire la fazietä nelle fue no179-7. 1. veile. Boccaccio talor di poco giudi1 02.7. 1, cio. 3034.2. Boccone. Borgora. 39-r-2. Bozzo. 57-7-1. Brancolone.' 3034,2. Buon in vece di Buono , e 414.2. di Buoni. , c forza « 6 . 1. 1, C , aE fua qualita 18 54 .1. w m. j. Ca.. Caddi. Cadette. Caduto lui. Cagioni de’ fogni. Caglia. Cale. Calea. Calere. Calerebbe. Caleffe.. 1844.2. I 93. 276.:. 2. iS o .f.i.. 259-f.2. 2SS.f.2. 259 .?.2. 50.M .. 259.7.2. 259 -7.2, Cal-. T A V Caimcta feriflfe deiJa volgar Poefia. 82. 7.1. Calfe. 2594.2. Caluto. 2594.2. Gamminafi. 2474.2. Cangiao. 19 i.?. 2. Canzone da Dante chiatnataSonetto. 167.M . Canzoni diverfe da diverfi ritrovate. 494.1. Canzoni, e ufo Joro. 16 6 . 167. t.i. Canzon di verfi rotti. 169.?.!. Canzoni del Petrarca confideratedall’Antore. Verdi panni. 168.7. 1. Qual piii diverfa. 1684.1. Chiare frefche. 1694.1. Se’l penfier. 1694.1. Mai non vo piu. 17 0 4 .1 . Nel dolce tempo. 17 14 .1. L e tre forelle. 1804 .1. Cape. 2364.2. 1 Ś 4 .J. 2 . Capei verbo.. Cappia. zt, 6 .t.2. C aro in vece di cariftia.49.r.2. 3034.2. Carpone. Carrebbe. 2594 . 2. Caft Ultimi affolutamente po-. fti. 2764.2. Cafi , che fi danno alle voci fenza termine. 2 I 34.2. Cafi, che fi danno a quelle vo-. ci A mando , L eggendo , e fomiglianti. 277.7.2. C afi, che fi danno a quelle vo ci, phe dei nome, e del verbo col ioro fentimento partecipano, 277-7.2. Catlino, n o .?, 2,. O L A. Cavalcione. , 303.7.2.' Cava’ in vecedi cavalli.464.2. Cavaliere. 244.2. Cavaliero. 244.2. Cavelle. 2934.2. C e , quando fi dica , e come fi uli. 884.2. C e , detto folo per leggiadria. 1004.2, Cento. 404.2. Cerco verbo. CZerco noine. Cnaendo.. S 3’c‘ r». 48.^ 4 9 4 . 2 . 5 4 4 . t.. Che , voce , che riferifce. 109. t. 2. Che,voce del Neutro. 1094.2. Che in quali particelle fi fciolI c>9*f*2« Che in vece di altre particel­ le. 2894.2. Cheche fia. 3G34.2. Che vuole. 3034.2. Che cofa, e quanto utile iia lo fcrivere. io .t - 1« Ched. 2974.2. Cherere. 544.1. 1404.2. Cherire. 544.1.1404.2. Chero. 1394.2. Chefta. 544.1. Cheunque. 1 114 .2 . C h i, e come fi ufi. 1094.3. Chi ne’ cafi obbliqui. 10 9 4 .2 . Chi in quali particelle fi fciolga. 1094.2. C hi in vece di Quäle.! 114 .2 . Chier. 1454.2. Chiere. 1394.2» Chiunque. u i.r .2 . C i in vece di 0 3 .2814.2, Ci luogo dimoltrante, e co­ me.

(15) '\ T A V O L A. ine fi Uh . 85.984.2. Comechś fiat 3034.3«; Ci •> pofta per ornamento . Commedia di Dante. 18 5 4 .1. 100« t.2. Comperar. 1944.2. C i , quatido ferve per noine, Compie. 1884.2. come fi adcperi, SS.t.2. Compiei. 1884.2. Ci fiamo avveduti. 874.2. Compito. 1854.2. 1854.2. C i con ie particelle Mi , e Compiuto. T t. 854.2. Componimenti buoni da’ non Ciafcheduno. 1 lo.t.z. buoni come fl conofcaCiafcuno. 1104 .2. _ no* . . . 1Ś4 -M. Ciciliano fcrivere. 40.M . Componimenti tutti compore 19 r. t.2, fi di due parti. 156 4 .1. Cinghiare. 24.?.2. Componimenti di Cino , e Cinghiaro. 24.?.2. di Dante, e quaiitä loro. Cino amorofo, e dolce Poe­ 163. 1 . 1. ta. 14 74 .1. Comuiique. 2874.2. Ciö in molti modi ufato. Comunquemente 2874.2. 106. t.2. Con. 664.2« Cittä. 374.2. Con efTa iei. 1084.2. Cittade. 3 74.2. Con eflfo lei. 1084.2. Cittadi. 374.2. Con efib loro. 1084.2. Cittate. 3 7 .t.2. Con eflfo le man:. 1084.2. Cittati.. 3 7 4 .2 .. Co in vece di Con , e come fi ufi. 66.t. 2. Co’ verbo. 2114.2. Cogli. 21 14.2. Cogliere. 6 ^4 .2. Coglierb. Co!ä.. Coiaggiii. Colafsii.. 2 0 6 4 .2 .. 28 I 4.2.. 2 8 1 4 .2. 2 8 1 4.2. Colei come fi üfi. 105.1074.2. Coloro. 1 074.2. C olui, e ufo, e valor fuo. 106. t.2. Com. > 295.42964.2. Come in varieguife ufato. 89.. ^295.. Comeche.. f .2.. 2904,z,. Concedetti.. Conceduto. Conceffo. Conobbi. Conofca. Conofchi.. 1854.2. 1854.2. 1854.2. 1874.2. 2334.2. 2334.2.. Conofcluto.. 1 8 7 4 .2 .. Conquifo. 644.1. Confonanti , e fuono , proprieta, forza, e ufo loro. 164. 1 77. M. Contenieno. 16 14.2. Contra. 2 9 2 4 .2 . Contro. 2954 .2. Con verte. 1984-2. Convertei. 1934.2. Convertere. 1934.2. 1914.2. Coperfe, Co.. T Copn-. Coprire.. A V 1914.2. 1914.2.. Coralmente, 1 1 9 4 .1, 394.2. Corpora. 2064.2, Corrö. 834.1, Cortegiana lingua. Cosi. 2974.2, Cofie, 25 24.2»/. Cosi fattamente, 2974.2, Cofmico. 106.1844.1. Coflä come fi ufi,. 28 0 4 .2,. 28 I .t.2, Coflaggiü. 28 1 4 .2 , Coftafsii. Coftei voce, che non fi tor. ce. 1074.2. 2804.2, CofU. 2834.2. Coftinci, Colloro, e fua regola. 1074.2. Coftui.e come fi ufi, 1064.2. Cotale, e fua forza. 1 124.2. Cotanto,e valor fuo, 2884.2. Cotefti. j 064.2. Cotefto. 1064.2. 10 6 4 .2. Coteftui, 29 3 .t.2. Covelle. j 1454.2. Cre. 1 864.2. Credetti, Credi, J 43*?*2. Credia, 644. i . Credo, 1304.2. Credre, 2144.2. 1854.2. Creduto, Creduto con le voci del ver2194.2. bo E ssere. di C r e d o . Creo in vece t- 2. 130. 1 864.2. Cretti. Crio in vece di C r e d o .. 131.. Grude5in vece di. r*2* C rudeli.. O. L a; 44. f.2. Cui ne’ cafi obbliqui. 1094.2. Cui nei fecondo cafo. 684.2. T " \ Di che quaiitä , e vir» J L / tu fia. a car. 16 5 4 .1. D quado fi muti in G. 2864.2. D , poflo dietro s1 certe particelie di una fillaba. 296. t. 2. 297. ĆĄ-.t.2 0 Da fegno di cafo. Da’ buoni. 6 64.2. Da i buoni. 664.2. Dä verbo. 2104.2. Da canto. Da capo. 2874.2. Da che, 2844.2. 2514 .2. Dae. Da indi in avanti,, 2854.2. 2854.2. Da indi innanzi. 2844.2. Dalia lungi. Dalle. 974.2. 2824-2. D ’altronde, 2 S4»^*2o Da Junge. Da lungi. 2844.2. Da mane. 2864.2. Danfe, 86.15 7*t-2, Danfi, 86.1574.2. Dante molto vago di portare nella T ofcana le Provenzali voci. 5 14 .1. Dante grandę , e magnifico Poeta. 1474*1. Dante riprefo nella fcelta delle voci. 1574. 1. Dante inventor de’ Terzetti. 1664. i* Dante, e Petrarca paragona182.1834 .1, ti. Dante prepofto dal GofmiGQ.

(16) ''f f “ >•. :■. .... tm-. -. \. f. ■. k. iI L|. i. li'. li u V. I. ■ v "T. T A V co al Petrarca. 1834 .1. Dante riprefo. 1844.1. Dante trafgreffor del] e rego2424.2. le. 2824.2. Daonde. 28 2•(•2t Daove. 2844.2. Dapoi. 2854.2. Da quinci innanzi 1944.2. Dare. 834.2. Darmelo. 854.2. Dartiini. 874.2. Darve. 2864.2. Da fera. 2884.2. Da fezzo. 2834.2Dattorno. 2854.2. Davante. 2844.2. Davanti.. 1574.2. D e’ Verbo. 664.2. Dc fegno di cafo. De’ buoni. 664.2. 664.2. De i buoni. DegH uomini. 644.2. 2354.2. Dea Verbo. 2354.2. Deana 1574.2. Debbe. 2364.2. Debbia. 2364.2. Debbiamo. Debbo. 1284.2. Debbono. «564.2. 434.2. Debil. 18 0 4 .1 . Decoro. 1574.2. Dee. 128.2364.2. Deggio. Deggo. 1 284.2. Dei da D ebbo, 1574.2. Dei da Do. 2354.2. Del tanto. 2884.2. 1944.2. Denflo da Do. 1 1 94.1 . Deo nome. 1564.2, Deo verbo,. O L A. Deono. Defla.' I oS.f.2, Dtfio. 1o 8.?.2. 188. f. 2. Delhi verbo. Deffo nome, 494-2. Defto lui. 2764.2. Deftriere. 24-4 . 2 , Deftriero. 2 4 4 . 2. Dt ftro. 484.2. Dette verbo. ! 93-?-2. Detto. 1874.2. Deve. 1574.2. Di fegno di cafo. 66.t. z. Dia. 23 54 .2. Diano. 2354.2. Dianzi. 2 8 5 4 .2 . Dicere. i 94 -f.2, Di che. 290.4.2. 28l.f.s, Di colä. Dicolti. 964.2. Di coftä. 2S J 4.2. Di dietro. 2 9 2 .f.2 . Dido. 554.2. Die nome. 2 5 14 .2 . Die verbo. 73-1934.2. Diece. 4 ° 4 .2 . Dieci. 4 0 4 .2 . Diede. 1934.2. Diedcle. 9 5 4 .2. Diedcli. 9 54 . 2. Diedegli, 954.2, Dieder. 19 4 4 .2 . Diedero. 1944.2. Diedi. 1 7 3 4 .2 . Diedono. 19 4 4 .2 . Diemme. 1614.1^ Dienne. 984.2. Dier. 1944.2, Dierono. 1 94 .f.2, 9 84.2. Dievvi, Dif.. ;*rv -. T A V Differenza elegii accenti tra’1 Volgare , e’l Latino , e’i Greco. 1 7 1 4 .1 . Differenza tlelle voci aventi J’accentoncll’ultimafillaba, e quelle, che 1’hanno nella dinanzi penultima. 1 7 1 . 172. f.i. Differenza tra le voci , che hanno 1’acccnto nella pe­ nultima fiilaba 9 c queile . che 1’hanno altrove. 17 1 . 172. M. Differenza del dare, e ciel torre 1’articolo al fecondo ca­ fo. 684.2. Differenza del dire Mr, Ti,Sr,. e Me , T b , Se.. 84.854.2.. Differenza tra Dr,e D e.664.2. Differenza del dire N01, Vor, c N e , V i ,V e .. 86.874.2.. Differenza tra C i , e C e . 87. 88. t. 2. Differenza del dire T e ł a , e L a t i , e altri fomiglianti modi di ragionari. 964.2. Differenza tra C H l U w Q^l E , Qualunque , e C heunoiie. HO. I I I .. t . 2.. O. L A. Ja quäle fi parła condizionalmente. 2244.2. Differenza tra O u r , e Q ua . 2 8 1. t. 2. Differenza tra Dr , e Dt QUA. 28/4.2, Differenza tra C osti , e C o­ st a . 2804.2. Differenza tra I n , e N e . 283. D ifferenz» tr a D c n a n z i , D a vanti. , Innanz« , A van-. .Tr2844.2. Differenza tra A ńcora , A n ­ co, A n cke. 2864.2. Differenza łfa A lato , A p e t ­ t o , A ccanto . 2924.2. Differenza tra A ddietro , I n D1ETRO, A llo ’n DIETRO, At. Dl DIETROj A RlTROSO.2934.2. Differenza tra M eglio , I& MEGLlO , e I I MIGLIORE .. 293.. f-z-. Differenza tra I ntra , INTRA, T r a . c F ra . 30 14.2. Differenza tra S guardo , c G uardo , S pixvto, e P into .. 302. t. 2. Differenza tra S pA ven tar e ,. Differenza tra F allare , e ePAVENTARE. 3034.2. F ailire. 1484.2. Differenza, che fa la S , prepoDifferenza tra i due volgari, fta , o non prepofta a certe che li danno al paffato tem­ voci. 3024.2. 2944.2. po. 1984.2. Di grado. 2354.2. Differenza tra quefti modi di Dii Verbo. ragionari, Io dissi, H o det- Di Jä. 2814.2. to , Ebei DETTO. 1984.2. Dilettanza. 554 . t. Differenza tra le due guife del Diliberanfi. 1804.2. profferimento , che Ha il Diliberar. 1944.2. yerbo in quella parte, nel- Dilibejerei. 2274.2, ** Di-.

(17) O L A . Difpofizione e avvertimento di elfa nelle Profe. 1 6 1 .M . Difpregio. 303. t.2, Difputa deila dignitä , ed eccellenza delle due Favelle, Latina,e Volgare.20.2i.M . Di He. 1944.2. Dilfetf. 834.2. Difler.. 19 4 4 .2 .. Diflero. »944.2. Difli. 18 7 ^ .2 . Dita, 384.2. Diti. 3 8 4 .2. Divifione delle voci. 15 6 4 . 1 . Dobbiendo, 2164.2. D ogi;.. 1 3 J 4 .2 ,. Doglia verbo. 2324.2. Dogliano. Z124.2. Dogiio verbo, 13$ 4.2. Dogliono, 1 5 4 4 .2. Dolcezza , edefemplo di elfa nelle Prole.. Dolente. Dolera. Doleró, Dolefti, Dolfe. Dolfero. Dolfi.. Dolga. Dolgano. Dojgono, Doi (b. Doili. Domandao, Domandar, Donde. Donneare, Do po.. Dorrö,. 1 74,.f. r.. 2 6$ 4.2. 204 .?.3. 20 4 4 . 2. 1 894.2. 1924.2. 1 9 2 4 .2 . J 3 2. I 9 2 4 .3 .. 2324.2. 2324.2. 1544 .2. 1924.2.. 1 824.3.. J 9 i.f. 2 .. J 94-?-2.. 281 4.2. 504.1. 2834.2. 2 0 6 4 .2 .. D o t». A Dotta. Dottanza. Dottare. Dove. Dovei. Dovendo. Dovetti. Dovunque,. V. 54.1.1. 54.M. 54.1.1. 28 1 .1.2. 1 84.I.2. 236.1.2. 184.1.2.. 2864.2. 5 9-t-i Dubbfo , voce di quelle, che. Drudo.. da fe non puó ftare. 4S.iT.2,. 40.?.3. Due. 288.1.2. Duecotanto. 40.1.2. Duo. 1894.2. Duole. 1354 .2. Duoli Verbo, 86.1454.2. Duolmi. 4 14 .2 . Dur. D u ra, In vece di D u rata .. E. Di che fuono fia.. a car.. 1 63. 1 . 1. E come li cangi in altra vocale. 72./. 1. E venendo dalia E L a tu ia .. che fuono renda. 1644.1. E fine di alcuni nomi mafchi di quelli, che da fe fi reggono. 21.1.2. E fine di alcuni altri nomi. 39.. 1.2.. E dettaquando fi lafci-V^-2, E fine di alcune voci deila femmina. 35*3 E detta quando fi lafci.4 I,f' 2; E quando fia fine delle voci deila femmina nel numero del piii. 364.2. E fine molto Tofcano di al-. fta . E molti anni. a s z J ' 2* E particella in v c c e di nome, ecomefiufi. 93*1.2. E pofta per Leggiadria.944.2. Et. 2974.2. Ee. 251 .f.z. Egizii priml Scrittori.1454.1. Egü. 89.934.2. Eglino. 894.2. Egli nei cominciamento de* Parlari. 934.2.' Egli ftelfi. 1084.2. Egli fteffo. 1084.2. E i , e come fi ufi. Elezione. * 15 6 4 .1, Elezione delle voci in ciafcilna materia. 15 6 4 .1. Ella. 89.92.954.2. Elle. 894.2. Elleno. 894.2. Eüi nel numero del meno. 88. ^ 95. _ t.2. Elli nel numero dei piu.934.2. Ellino. 89.934.2. Ello. ; 88.954.2. Eifa. 107.1.2. Effalei. 1084.2. Effere col rimanente delle compagne. 246.1.2. Eifere, congiunto con alcune di quelle voci» che di 110“ *■- 2 me,. ---- --. T A V Dilibero nome, 494.2. DÜiberrei. 2274.2. Di lungi. 2844.2. 494.2. Dimenticonome. Di merigge. 2864.2, Di meriggiana. 2864.2. Di meriggio. 2864.2, Dinanzi. 283.2854,2. Dmne. 984.2. 2834.2. Dintorno, 1904.2, Diparti. 974.2. Dipartille, 1914 .2, Dipartlo, D i quä, e come fi ufi. 28 14.2. 28 1 4 .2. Di quä entro. P iq u l.e valor fuÄ 28 I 4 .2. 2 8 2 4 . 2, Di quinci. 2824.2. D i quindi. Di quivi. 2 8 2 4 . 2. Biraggio. 2o84.2, Dire, 1944 . 2 . Direlo. 994-2. 2924.2. Dirimpetto. 2 9 2 4 .2. Dirincontro, 96,4.2. Dirolti. 3034.2. Dis,e fiia forza,e ufo. Difagiato, 484.2. 331fama. 3034.2. Difcerneo. 1914.2. Difceverare. 494.2. 3034.2. Disface. 3034.2. Difonore. 2274. 2. Diliderrei, Difpofizione. 15 6 .M . Difpofizione delle voci. 1 56. 158. M. Difpofizione e fimiglianza di elfa. ■ 584.1. Difpofizione divifa ia tre par»59-M. ti..

(18) T A Y. O L A. jne , e diyerbo partecipa- Faceffi. no. 2 1 84.2. Falla. Eifere a venire. 2204.2. Fallare. Eflere a pentirfi. 2204.2. Falle. Eflere voiuto. 2204.2. Fallenza.' Eifere, e ufo di formare con ef- Falliraggio, fo il tempo paffato,e il pen­ Fallire. dente del paflato. 2184.2. Fallo. Eflere , e ufo di congiugnere Fallore. alcune delle fne voci con le Fammi. voci fenza termine. 2184.2. Fanfe. Eflere , e ufo di congiugnere Fanfi. alcuna delle fue con le vo­ Farane.1 ci, VoLUTO , PoTUTO, C r E- Faratti. DUTO.. Fare.. 21. Effi. 89.?.2. Farefti. £flo,e come fi uf1. 107. 108.f-2. Farfimi. Eflolei. 1084.2. Farteio. Elfolui. 1084.2. Farvi. Efl'onoi. 1084.2. Fata. Efloloro. 1/084.2. Favvi. Effo le mani. 108 . t-2. F c Verbo.’ Eflo la camera.' 1084.2. Fea. Effoftefli. 1084.2. Fece. Eflofteflb, 1084.2. Fecero. Efto. 1064.2. Feci. Etti, 984.2. F e c j , ed so E v v i.. Che fuono renda. F 165.. C)8.f.2.. a car. *;'• Fa particella di quelle , che fi danno a verbi. Fa vcrbo. £104.2. Faccia verbo. 2164.2. 2164.2. Facciamo, 2564.2. Faccio. 2$6,t.2, Face verbo. 1604.2. Facea. I 92 . 1 ^4 .r.2. Facere.. renza loro. Fei.. Felfe. Fenno. Feo. Fer. . Ferifce. Ferifco. Ferrigno. Feruta. Feruto. Fcfli. Fia.. 2564.2, 1484.2. 1484.2. 14 8 4 .2 ,. S64.1. 2084.2. 1484.2. 1494.2. * 19 4 .J . 984.2, 864.2. 864.2. 984.2. 984.2. *92.1944.2. 2,ZĄ..t.2. 854.2. 834.2. 874.2. 384.2. 984.2. 19 3 .f.s.. 1604.2. 190.1934.2. 1944.2. 1664.2. fatto. , e diffe-. 1974.2. 166. t. 2. 964.2. 1944.2. 1924.2. 1944.2. 26 1.t.z. 1394.2. 484.2. 1864.2. 1 864.2. 2284.2. 25 2 4 .2 .. T A V 2524.2. Fianoi 2514.2. Fie. 15,94.2. Fiede. 2554.2. Fieno. 4 1 4 .2 . Fier nomei 1454.2. Fier verbo. 139.I 45 .f.2 . Fiere verbo. Figl iuo’ , in vece di Figliuoli. 444.2. Fila nome. 384.2. Finfi. 187.^2. Finto. iSy.r.z. Fiore particella» che fi da al verbo. 293 4.2. Fiorentina Lingua. Vedi Lingua. Fo. 2564.2. Fora verbo. 654.2. Fora voce, che fi da al ver­ bo. 2534.2. Fore. 2944.2. Forfe. 5044.2. Forfennato. 59.M .2954.2. Forfi. 304^.2. Forviare. 295^.2. Fos. 228-r-3* Fofle creduto lui. 9 1 4.2. Fofli te. 914.2. Fofli voiuto. 2184.2. Fofl] per amare. 2374.2. Foflin. 2304.2. Foflu. 2294.2. Fra nome. 1854.1. Fra particella come fi ufi. t. 2. 302. 494.2. Franco nome. *024.2. Fraftornare» 185.M . Fratelmo. 364.2. Froda. 364.2. Frede.. Fia-. V. O L A. Fronda. 364.2. Fronde. 564.2. Frugonę. 3034.2. Fu.. 2504.2. Fue. 25 14.2. Fui. 2504.2. 2944.2. Fuor. 2944.2. Fuori. 194.2504.2. Für. Furo voce del verbo Eßere. 250 . Fnrooo.. r•2 19 4 .2 5 0 4 .3 .. Futuro. 2644.2. Futuro tempo del primo mo­ do. 2044.2. Delle voci ordinanti » e comandanti. 2 104.2. Del modo condizionale. 237. t.z, Delle voci fenza termine. 218. t.z.. H. Di che valor fia. ci cor.. 165.. r,2t. Ha Verbo come fi ull . 6 4 4 . 1.. Ha pianto. Abbi. Abbia. Abbia amato. Abbia ad amare, Abbiamo. Abbiendo. Abbo. Abitrebbe, Hacci. Hae. Aggia. Aggiate. Aggio. Hai goduto.. 1964.2. 2104.2. 2364.2. 2374.2. 2374.2. 2364.2. 2364.2. 2534.2, 2254.2. 984.2, 2524.2. 2544.2.. 2544.2. 2544.2. 1964.2. Han-.

(19) T A V Hanno fciltito. 1964.2. Ave,ecoine fiufi. 148.t.2. Avta. Vedi Ha. 1954.2. Ąvea fatto. 1954.2. Aveino. 133.2364.2. Avendo. 2364.2. Avere , e valor fuo polio eon quelle voci , ehe di nonie , e di verbo participano. 19 5. 2 lS . t.2.. Avere amat o. 2 1 8x2. Avere voluto. 2 18 x 2 . Avere letto. 2.84.2. Avere U dxto , Udita , U diTI.. Avctei amato. Averei ad amare. Averö definato. Averö fornito. Aves. Avefli.. 2 1 8 4 .2.. 237X2. 237x2. 237x2. 2384.2. 228x2. 228x2.. Aveffi amato.'. 2 3 7 4 .2 .. AvefTi ad amare. Aveflin. Aveftu. Aveva poiła. Aveva feritto.. 237x2. 230x2. 229X2. 19 5 x 2 . 1954.2.. Avevi configliati. A vevi detto.. 19 5 .t.2. 19 5 4 .2 . 6 4 4 .1.. Avia. Avie. 1 624 2. Avieno. 16 1X 2 . Avraggio. 208x2. Avriano. 2274.2« Avrieno. 2264.2. Ebbe , e come fi ufi. 6 5 4 . 1. Ebbe fatto. 1984.2' Ebber penfato. 1984.2. Ebber veduto. 20 >4.2. Ebbi. 1844.2.. O. L. T. A.. Ebbi detto. Hei verbo. Hifpagna. Ho.. 1984.2. 2554.2. 7 1 4 . 1. 2534.2.. Ho amato. 19 0 4 .2 . Ho viflo. ! 964.2. Ho F atto; , e F eci , e diffrenza loro. r074.2. Huopo.. 5 4 4 .1.. 5 14 .1.. ¥ Voeale , ecome fi ufi nel -Ł principio dialcune voci. a car. 694.1. I che fuonorenda. 1634.1. I in vece di nome. 8 3 4 .Z , I cagione di raddoppiamento di confonanti. 2364.2. I articolo come fi ufi. 614.2. I fine di alcuni nomi proPn'« . 144.2. I fine di alcuni nomi di fa_ miglie. j 7.^.2. I 1 uno de fini deile voci della femmina nelnumerodel pid. _ 35.394.2. I fine de’ nomi mafchi nel numero del piii. 28.394.2. I d e tto quando fi lafei. 31. 41 . l 2t I dato da’ Poeti alle prime vcci di alcuni Verbi. 1284.2. I Voeale propiü di alcune voci de’ Verbi. 13 4 . j 88. 204.234. f'2, I perche, e quando fi aggiung a , o fi ievi ad alcune voci dicerti Verbi. 133 .18 8 x 2 . I fine della feconda voce de’ Verbi nel numero dei me-. A V 1344.2. I detto ie alle volte fi lafei, e come. 1434.2. 1 hne molto proprio deile prime voci del tempo panato . 1654.2. I detto quando , e in quali verbi fi lafei, j 804.2. Ignavo. 72.M , Ignudo. 734 .1. In articolo,e come fi ufi.5 7 4 .2 . 9 5 4 .2 . 11 in vece di nome. J 1 pofto per leggiadriat, 994.2. 95x2, 11 veggo. 1094.2, 11 che, 11 meglio. 2934.2, 2954.2. 11 migliore. 1084.2, 11 quäle. 2904.2. 11 perche. Image. 354.2. Imago. 354.2. Impallidire, 2594.2. Impallidifco, 2594.2. 484.2. Impiegato. no.. I n , e valor fuo. In cheche modo fia. Inchinato.. 2 8 34 .2 . 3 0 3 4 .2 .. 494.2. Inchino, 494.2. Incontra. 16 1X 1,2 9 2 4 .2 . Incontro. 2924.2. 2854.2. Incontanente. 2804.2. In coftä. 2824.2. Indi, e forza fua. 2934.2. Indietro. 494.2, Infertä. 2814.2. Infino a qui. Informe.. 1^44.2.. Infra , e come fi ufi. 5014.2, 2854.2. Jnfretta. 2054.2. In fuori,. O L A. Ingombrato. 484.2, Ingombro nome. 484.2. Ingozzare. 2iQĄ.,t•2 * Immantenente. 285^.2. Innanzi ufato in varie guife , 285. t*2« 28 14.2. In quä In quelia. 2914.2. Inqueltorno, 2834.2. 2924.2. Inquefta. Intanto. In tempo.. 29 2 4 .2 .. 287 4.2. Interdetto. 3014.2. lnterponendofi, 3OIX2. Interrompere. ^OI %t%z* Intervenuto, Intorno. 2S34.2. Intra , e come fi ufi. 3014.2. 30 2x2, Intramettere, Invegglare. 594.1, Inventori di diverfe rime. j 66. t* I« Inventori di Terzetti. 166.1.1. Inventori dell’ ottuva rima . 166. 1 .1, Inventori deile Seftine.1664.1, Inverfo, 2944.2. Io. 834.2. Ire Verbo. 2484.2. Ifchifare. 704.1, Ifnello. 54X i. lfpelfo. 704.1, lfta mane. . 1064.2. lila notte. 1064.2. Iftafera, 1064.2, Klare. 704.1, Ifteflb, 704.1. lftimare. 7 2 4. r. 724.1 , Iitrano, 280X2, Ivij e come fi ufi« L Di.

(20) L. T A V Di che natura fia. a car. 16 5 -. f . 1.. L ultima confonante in aIcune voci di femmina,e come fi ufi. 434,2. L ultima confonante in alcune voci di mafchio, e di femmina , e come fi ufi . 43.. t. 2.. O L A . Łe articolo , e ęome fi ufi. 5 3‘ , f.2. L e , in vece di nome e ufo fuo. 95‘9^*9 7-f-2. L e fi fecero allo Tj contro. 96.. f.2.. Le mi, in vece di nomi, come D a r a l e m i.. ■ 8 34 .2.. Le ti, in vece di nomi , come. F a r o ł l et i . r , t r, L ,e ufo fuo eon la C0N.644.2. L j e fuo raddoppiamento ne- Łegga. 2314.2. gli articoli. 64,654.2. Leggano. 2354.2. L come ftia eon Ie voci T a ­ Legge. 128.109.2394.2. l e , Q » a le , Q u e ł łi . 444.2. Leggea. 16 04.2. L a articolo, e come fi ufi . Leggeamo. 53. _ f.2. Leggeano. La in vece di nome, e ulo Leggemo. * I3 2 4 .2 . fuo. 95.974.2. Leggcmmo.’ J 9 3 4 . 2. L a prefe. 954.2'. Leggendo. 2384.2. L a mi recherai. 964.2. Leggente. 2634.2. L a mi truovo al petto. 9 7 4 .2. Leggerä. 2044 . 2. L a particella , che fi da al ver-. bo, e come fmfi. La Dio merce. La voftra merce. Lacciuo’. Litdove. L anda.. 2804.2. 2944.2. 2944.2. 304.2. 2824.2. 5 7 .f. 1.. Lcggerai.. Leggeranno.Leggere. Leggerebbe. Leggerebbono. Leggerei. Leggeremmo.. Lande, e valor fuo. 28 24.2. Leggcrefie. Landio. 28 24.2. Leggerefti. Langue. 2614.2. Leggerete. Lafció. 1904.2. Leggeria. Lafiato. 6 14.1. Leggeriano, Łado. 494.2. Leggeró. Latina Favella fe fi abbia ad Leggefi. ufare piii tofto, che la Vol_ Leggelfate. gare. 804.2. LeggdTero, Latora. 394.2. Leggefli. Latrando lui. 2^ 1.t.2. Leggefi] mo, Lave. 2824.2, Leggefte,. • 2 o6 .t.2.. 2054.2. 1 27.2 I 3 4.2.. 2254.2. 2264.2. 2244 .2. 2274.2.. 2 27'f.2.. 2244.2. 2644.2. 2264.2. 2274.2. 20 4 4 .2 .. 2474.2. 2304.2. 2304.2. 225.2284.2. 2304.2. 1934.2.. Leggeftl. Leggeva. Lcggevate. Leggevi. Leggi Verbo. Leggiamo. Leggiate. Leggiavamo. Leggiavate. Leggicr nome. Leggio.. T. A V O L A. 1894.2. fuo. 954.2. 1604.2. Lo prefe. 954.2. 16 24.2. Lo mi,comeDARLOMi. 834.2, 1624.2. Lo ti, come D arloti. 834.2. 2 104.2. Loda. 364.2. 1334.2. Lode. 364.2. 2354 .2. Lodi deilo ferivere. 14 44 .1. 1634.2. 3. f.2. 1634.2. Loro diverfamente ufato. 89. 4 14 .2 . 95- 10 1. t-3“ raS.f.2.. Leggo. 12 8 4 .2 . Leggono. 1534.2. Lei. 90.92.95.101.2434.2. Lefiero. 1944.2. Lefii. 1864.3. Letta nome. 384.3. Lctti nome. 384.2. Lctto voce pavtecipante. 168. t.2. Levami. 984.2. Levb. 1904.2. L i articolo. 5 3 4 .2 . L i in vece di nome. g^.t.2.. L i voce , che fi da a’ Verbi. 280. t. 2. Ligio . 6 l 4 .I.. Linci. 2824.2. Lingua. Vedi Latina Favel­ la . Lin gua cortigiana. 864.1. Lingua Fiorentina perche fia della Viniziana piil vaga, e piii gentile. 10 14 .1. Lingua Fiorentina Iodata. 103. f*r* Lingua Viniziana. 100.M. Lo articolo variamente ufato. 584.2. Lo in vece di nome, e ufo. Lucore. 1 1 9 4 .I . Lu i come fi ufi. 88.89.92.95. f.2.. Lungh’eflo la camera. 1084.2. Luoghi del Petrarca confiderati daü’AiUore. 158.168. 16 9.170.176.177.180. M . 79. f.2. Luoghi del Boccaccio. 174. 177. f.i. 824.2. Luogora. 394.2. Di che fuono fia. <* «■«>'1(55-. f.r. M Macero nome. 484.2. Ma’ che. 3044.2. Madre. 374.2, Madriali, e loro fignificato, e regola. 1664.1. M ai, e valor fuo. 286.3044.2. Maiche. 3044.2. Malenanza. 5 54 .1. Malgrado. 2944.2. Mano. 354.2. ^arca. 594.1. Matre. 374.2. Me in vece di nome, e varfo Ufo fuo. 834.2. M e in vece di MBGŁIO.2924.2* Mela truovo. 97-^3*. ***. Me«,.

(21) T. A V 2514.2. M eefidegho, e come fi ufi. 2934.2. Mei particella, che ii da al Verbo, 2924.2. 384.2. Membra. Menerö. 2064.2, Meno quando fa comperazione.. 2884.2.. Mentre, 2 9 14 .2 . 119 4 .1. Meo. Merce. 294*d.2. Merigge. 2864.2. Merrö. 206.£.2. Meller lo. 6 2 4 .2 . Mefio, :1 S 7 .2 7 3 4.2. Mi in vece di nome, e come fi ufi. 83.984.2, Mi pofta per leggiadria. 100. t.2. Mi diede. 834.2. Mi fi fa fentire. 854.2. M i ti do in preda. 85.^2. 854.2, Mi vi pajon dolci., 2934.2, Miga. Migliore. 4 1 4 .2 . Mio congiunto a certe vo ci , e fua virtii, l 854 . l . Miraglio.. S 7 -M .. Mis come fi ufi. 30 3 4 .2 , 3034.2. Mifagio. 3034.2, Mifcredenza. 3034.2. Misfare, Misfatto, 303^.2. Mifi. 1874.2. Misleale. 3034.2, Moglieta, Moldlo voce, che da fe fi reg504.2. ge. 2934.2. Molto. 1874.2, Mordei,. O L A. Morduto. Morieno. Moro verbo. Morraggio. Morfi. Morfo. Morto. MolTen. Moffi.. Moflb. Moftrao. MoftreroJti. Moftrommi. Motto. Muoi, Muoja. Muojano. Muoji. Muojo, Muojono. Muor. Muori.. 1874.2. 16 i .t.2. 1424.2. 2084.2. 1874.2. •3874.2. 3024.2. 1944.2. 18 7 4 .2 .. 1874.2. 1914.2. 964.2. 984.2. 2934.2. i 424.2. 1 42 4 .2 ,. 1424.2. 1424.2. 1424.2. 1424.2. 2104.2,. a io .f.2 .. TLTjE fua forza.ß car.i6$.t.i. N ultima confonante di alcune voci quando perda 414.2. la fua vocale. N della particella C on quan­ do fi muta nella L . 64.4.2.. N neceflariamente raddoppiata in alcune voci de’ Ver* bi. 2054.2. Ne in vcce di nome, e fuo valorę. 87.98 4.2. Ne porta per leggiadria . 10 0. t.2. Ne quando vale In , e ufo fuo. f.2. 66.283. 2994.2, Ne quando niega. Ne ulata alle volte per agevo. Jar. T A V Iarlatima. 2994.2. Ned. 297 .t.2. Niente. 393^.2. Ne mica voce, che fi da al verbo. 2934.2. Neffuno. 1084.2. Neutro fe fi truova nella lin­ gua Vojgare. 134.2. N g , e ufoloro. 1504.2. Nieme, e valor fuo. 2 9 3 4 .2 . Nientedimeno. 288.A2. Niuno. 1084.2. No, e ufo fuo. 2984.2. No , lillaba fine di alcune vo­ rn de’ Verbi. 2354.2. Nociuto. 187 4.2.. Nocqai.. 1874.2.. No ja. 344.2. Nome. 84.2. Nomi di Famiglie finienti in !■ t 174.2. Nomi de’ mafchi finienti in 0. nel numero del meno.. 1 8.. £.2». Nomi de’ mafchi finienti in 1 nel numero del meno.. O. L A. none] numero del pi 11. 29. t. 2. Nomi dellefemminefinienti in A nel numero del meno come finifcano in quelio dcl piii. < 354.2. Nomi delle femmine finienti in E nel numero del meno come finifcano in quelio del piir. Nomi delle femmine finienti in A , e in E nel numero del meno, come finifcano in quelio del piii. 364.2. Nomi delle femmine fuor di regola. 354.2. Nomi del Neutro nel Latino come fi ufino nel Volgare. 37. f.2. Nomi del mafchio nel Lati­ no adoperati all’ufanza de’ Neutri. 3 S.4.J2Nomi eon cer te terminazioni pigliatc da Kugue non X ofcane.. 3 5 4 .2 .. Nomi ufati dagli Antichinel 14t.2. numero del piii in fegno del Nomi de’ mafchi finienti in loro Neutro. 394.2. E nel numero del meno. N om i, che da fe flar non pof2 i* t .2 . fono. 394.2. Nomi de’ mafchi finienti in Nomi medefimi del mafchio O , e in E , nel numero del come finifcano nell’uno , e meno. 244.2. nell’altro numero.4 r.424.2, Nomi finienti come il primo Nomi medefimi delle femmiloro ca fo nel Latino nel nu­ .ne come finifcano neH’imo, mero del meno. 234.2. e neli’ altro numero. 42. Nomi de’ mafchi finienti in 4 3. t.z. A. 254.2. Nomi medefimi pofK in vece Nomi finienti in U. 284.2, di quelii, che da fe flar pofNomi de’ mafchi come finifcafono. 494.2, *** 2 No*.

(22) T A V O L A . Che fuono renda. a car. Norm medefimi ttfati in iuo163. 164. m . godi quelle particelie , che Ocangiato in U in alquante a noini fi dann o , e per ca fi, voci del verbo Ooo.iSę.f.a. o per numeri, o per generi O in varie guife ufato. non fi torcono. 504.2. 296. t. 2. Nomi medefimi de’ mafchi dati a reggerc a quelii delle O liae di alcuni nomi mafcbi di quelii, che da fe ftar poffemmine. 5 1 4 .2 . fono. 18 .24 .f-3. Nomi co’ quali fi numera. 40. t. 2. O fine di alcuni nomi mafchi di quelii, che da fe ftar non N o n , e come fi ufi. 297. pofi'ono. 394.2. 298« t. 2« O detto quando fi lafci.414.2. 21 l.t.2. Non far cos}. O vocale propria in alcuna Non dire in quel modo, t. 2. voce de’ Verbi. 1534.2. 21:. O. Non che, e fuoi fignificati .. O quando viene dal X-itino,. 290. Nondimeno. Non mica. Nonpertanto.. che fuono renda. 1644. i , Obbliare. 504.1. Od. 296.2974.2. Oda. 2404.2. Odano, 2404.2.. t. 2. 2884.2. 2934.2. 2884.2.. Notando. 239 4.2. Novelle delBoccaccio confi-. derate dall’Aüttore. Cominciamento di dette No­ velle. Novella prima Gior. II. NovellaX, Gior. IV. Nudo.. 7 2 4 .1 .. Ode.. ZĄ.o.t.2.. Odefti. 1894.2. Odi. 2404.2. Odiftu. 1904.2. Odo. 2404.2. Odono. 2404.2. Vedi del rimanente di quefto. Nulia. 2 9 3 4 .2 . v e rb o aila vo ce Nulladimeno. 28 84.2. Öftrere. Nullo. ; 1084.2. Numero delf Orazione. Offr' 171. t-1 • O ftfo. Nuoto, 239.1.2. OggiNutre. 2614.2. Oggimai. Nutrire. 261./, 2. Ognicofa. 0 : Nutrifco» 2614.2. Qi. Qitne.. \Jd. ir e .. , 844.2, 1844.2. 1874.2. 286. t. 3. 2864.2. 534.2, 2964.2. 2964.2.. T A V O L A. Oltracotanza. 594.1. Partcndo, 2384.2. Oltracciö. 1064.2. Parti, che fono da coniideraOman 2864.2. re per conofcere i migliori On. 674.1. componimenti. 1554.1. Onde. 67.1584.1.2814.2. Parti, che fcemano grazia alle Ondunque. 2864.2. voci. 1584.1. Parti, ehe fanno belle le ferit2 nta\ . S 4 -MOpenione di M. Trifon Ga­ ture. 1 62.M. briele deiia Lingua Corti- Parti, onde fi genera la Gragiana. 874.1. vitä , e la Piacevolezza. v4 penione del Magnifico Giu162. 163. 1 .1. liano dintorno al medefl- Parti fotto la Gravitä ripofte . mo. 162.i, 944.1. Oprire. 614.1. Parti aila Piacevolezza fottoOr. 2964.2. pofte. 16 34.1. Ora. 2964.2. Partlro, 1944.2. Oramai. 1844.2, 2864.2. Parvi. Or oitre. 1914.2. 3054.2. Paflao. Or via. 1944.2. 3054.2. Pafsäro. Orgoglio. 5 1.M . Paffato tempo del modo diOrtora. moflrativo. 1634.2. 394.2. Otta per vicenda. 3054.2. Paffato tempo di quelle vo ci, che pendente mente fi dicoOttava rima perche cosi detIlO. 1604.2. ta , e da cui ritrovata . 166. t.i. Paflato tempo di quelle voci, che nei pendente pare, che Q yc* 28 1 4 .2. Overo. 2964.2. ftiano del paffato. 1944.2. Paffato tempo del modo condizicnale. 2374.2. Come fuoni.a car.\6$.t.\. Padre. 374,2. Paffato tempo delle voci fenza termine. 2184.2. Pajo verbo. 1434.2. Par verbo. 143.1464.2. Pafiivi verbi diquefta Lingua cöme fi formino. 2464.2. Pare verbo. 1464.2. Parenome. 394.2. Pate. 2614.2. 2 6 14.2, Pari nome. 394.2. Patifce, Paro verbo. 1434.2. Patifco. 2614.2. 2614.2, Parfi. 1844.2. Pato, 374.3. Parte verbo. 2394.2, Patre. Parte voce,che fi da al Verbo, Paventare. 3034.2. e liioi iigqificati. 2914.3. Paveuto nome. 3034.2, ' " Pe. P.

(23) c o li d el m a fc tiio . 6 6 .6 7 .? .2 .. P e r, mutando la R nella L , 66.t.2. perche ferva. Pera verbo. 2614.2. Peraddietro. 2854.2. Per attorno. 2834.2. Perawentura.. 2 0 4 .f.2.. O L A. . Pero verbo. perocchc. Per poco. Per quindi. Pcrró. Perfuafione Per tempo. Pefanza. Petrarca. 261 4.2. 289. t.z.. 2894.2. 282.t.2. 20w.f,2, 18 1.18 2 4 .1. 2874.2. 55.M .. meno ardito, che. Dante, nelle imitaziun,' ciel-* le voci Provenzali. 6 14 .1. Petraixa diligentc dintorno alla fcelta-delle voci. 1 574.1. Petrarca ne’ fuoi Componimenti e grave , e piacevo-. le-. 158.7.1.. Cofmico.. 18 4 .M .. Petrarca diligentiflimo delia varietä. 1794.1. Petrarca , e Dante paragonati. 18 2.18 34 .1. Petrarca pofpofto a Dante dal. Perche in molte maniere ufa- Petrarca diJigente ofTcrvatore 289.290.?.2. ta. eziandio delle minime cofe. 2894.2. Perciocch£. 243. ł.2. Pcrde. 1904.2. Piaccio. 2364.2. Perdei. 1844.2. Piacciono. 2364 .2. Perdeo. 1924.2. Piacenza. 5 5 -M* Perduto. I 84..?. 2. P ia c e v o le z z a e Gravitä. 26 I 4 .2 . Pere verbo. l52. f.r. Peregrin in vece di Peregri- Piacevolezza fuprema nelle 42.?. 2. tli. Rime. ljo .t .i. 282>£*2* Perindi. Piacevolezza come nel DilTo^ Juto fcenda. Perinnanzi. 2S5*f,2* 18 1 4. 1. Perifcontro. 292. r.2. Piacquen. 1944.2. Per lo addietro. 2854.2. Pianpiano. SOS-t.z. Per lo innanzi. 2854.2. Pic. 37 .f.2. 2924.2. Pień. Per lo mezzo. 414.2. 2924.2. Pieno ogni cofa, Pe’ mei. 5 2 4 .2 . 2924.2, Pieta. Per mezzo. I 7 S-M.. Pie*. T A V Pietanza. 554.1. Pietro Crefcenzo. 14 74 .1. Piggior. 4 1 4 .2 . Pigiió. 1904.2. Pinto. 3024.2. Piove. 1924.2. Pio vve. 1924.2. Piftoja. 344.2. P iv& 2514.2... Pb 15t. 119 4 .1. P c m ^ ,oJ. 284.?.3. P o c\7 -/ite. 284.?.2. 284.2. Pode J. 504.1. Poggiare. Poi. 2834.2. 2844.2. Poidache. 1854.1. Polo. Pon da Pongo. 146.2104.2. 234.2. Pondo. 2064.2. Ponero. 1404.2. Ponghi. 1534.2. Pongo. 15 3 4 .2 . Pongono. 141.?.z. Poni. i 6 i .?.2. Ponicno. 156.?.2. Pon no. 3064.2. Poda. 2264.2. Porrb. 2064.2. Porrowi. 984.2. 2094.2. Porta verbo. 1654.2. Portai. 175 4 .1. Portandofenela. 1934.2. Portarono. 2054.2. Porterb. 2834.2. Pofcia, 1874.2. Pofi. 1364.2. Polfo. 1564.2. polfono. * 07*?.2. Porto, ”0 0 -30 n 0. T A V Pe narticella come fi ferva degil articoli Lo,,e Gli .664.2. Peccata. 384.2. Peccati. 384.2. Pel. 664.2. 3024.2. Pende. 2064.2. Penerb. Penfier. 4 1 4 .2 . Pcnfiere. 2 4 .r.2. 244.2. Penfiero. 1934.2. Pente. Pentei. 1934.2. 1934.2. Pentere. 1864.2. Pentuta. P er, e come fi ufi eon gli arti­. 0 L A. Pote. Potci. Poteo. Poterai. Poterb. Potevi. Potiemmi. Potienomi. Potrai. Potrę’.. 1904.2. 1844.2. 1924.2. 2064.2. 2064.2. 1624.2. 1624.2. 1624.2. 2064.2. 22 54-2. 2254.2. Potrei. Potrcs. 2294.2. Potreftu. 2294.2. Potrb. 2064.2, Potuto col yerbo Eßcre. 219. f. 2. Pratora. 394.2. 954.2. Prefeia. Prefelo. 954.2. Prefente tempo del modo di1284.2. moftrativo. Prefente delle voci ordinanti. r.z. 209. Prefente del modo CJondlZlOnale. 2244.2.. Prefente delle voci fenza terminę. 2134.2. Prefente lei. 2774,2. Preflo. 2844.2. Preftamente, 2854.2, Prefto. 2864.2. Pr imajo. 324.2. Primier. 414.2. Prb. 454.2. Prode. 544.1. Profferere. 1604.2. Proffcrire. 1604.2* 1604.2. Proffereva. 1844.2. Prowedetti. Provenzali inventon de’ verfi rot*.

(24) T. A. V. O. L. A. .. Quandochefia. 503. f.2. 2864.2. Provenzali voci. 50.M . Quandunque. Provenzali modi di dirc. 6 1. Qnantunque , e fuoi figuificat;. 286.?. 2. 65.68. t. 1. 28 1 4.2. Provenzali inventori delle So­ Qucfsii. ftine. 166.M . Qiic’ in vece di Q uelli . 46. I l 2. f.2. Provenzali accorciamenti nelro tti*. 5 0 4 . i.. le v o c i, che da noi con tre vocali fi mandan fuori .. Quci nell’imo, e nell’altro nu-. f.2. 1844.2. 15 0 4 2 . 2324.2. 1504.2. 1 5 0 4 .2 .. 34«. Pro v vidi. Pugni verbo. Pugna nome. Punge. Pungi. 15 0 4 .2 . Pungo. Punto, voce , che fi da a! Verbo , e fuoi fignrficati. f.2. 293. 1464.2. Pub. Puoi. 1364.2. Puoni. 1 4 1 .f.2. 146.2394.2. Puote. 984.2. Puovvi. Purche come fi ufi. 2904.2.. Quel. 1 n e.2. Quelli nell’uno, e ne/jj.:ro numero. 1064.2. Qnellino. 904.2. 1064.2. Qnello. Quefti. 1064.2. Qnefto. 1064.2.’ Quetämi. 984.2. Quicomefiufi, 2804.2. Quincentro. 2824.2. Qumc i. 2824.2. Quincisii. 2824.2.. , E debolezza fua. a car.. JL V 165. M. R ultima confonante inalcu-. O. i6S-. M.. Qua, voce, che fi da al Verbo,. ecomefiufi. 280.?. 2, Qua’ , in vece di Q uali. 44. I I 2. f-2Quadrello. 544.N Qiüentro. 281.f.2. Quaggiii. 281.f.2. Qual coine fi ufi. n 14.2. Qual che. 1084.2. Quäle, e fuo valore. i 08. III. 289.. f-2.. Qualunque.. 1114, 2,. mero.. Quindi.. Qumdigiii. Quivi.. 106 f.z.. z 8 3 4 .2.. 2824.2. 28o4.2.. ne voci quando perdu ie. fiie vocali, 2 1 ^ 3, R neceflariamente richiefta ad alcune voci de5 Verbi. 206. f.2 . Ra , e fuo valore, 6 Racco’. 2 1 1 .f.2. Raccogli. 21 I.f.2. Raccogliere. 6$ 4.2. Raddoppiare. 654.2. Rafforzare. 654.2. Ra mora. 3 9-t-Z,. A V O L A. 29 -f.2. lezza. 1704.1» 654.2. Rime nel mezżo de’ verfi , cd 285.f.2. effetto/oro. 1 704.1. 2854.2. Rime , che accrefcono mara2584.2. vigliofa gravitä al Poema « 2584.2. 177M. |edlro. i -> — 2584.2. Rune Jicenziofe ufate dagli Regola generaliftima dintor Antichi. 2844.2. 110 a*ia fcelta deile voci . Rimembrare. 504.1. t. r. Rimozione di vocali , di con„ enc,a" 5533.t.z. fonanti , e di fil/abc in van’e Re^dei. 18 5 4 .2 . maniere di nomi. 3 0 .3 4 .37 . Rendi. 23 3.f.2. 434445« f.2. Renduto. 1854.2. Rimozione fatta in certi nomi Repentc. 2864.2. propria del verfo. 20.42. Ricogliere. 654.2. 46. f.2. Riconofchi, 2334.2. Rimozione fatta in alquatrte Riede. 2574.2. di quelle vo ci, che fervono Ricdi. 25 7.^,2. in vece di Nomi. 1 1 2.f.2. Rimare onde ebbe origine. Rimozione fatta in diverfe f.i. voci de’ Vefbi. 15 6 .15 7 . Runafono. 1944.2. 16 0 .j6 2 .16 6 .173.176 .178. Rimatori Tofcani che cofii I 80.I 8 9 .19 4 .Z 1 o.z 1 J .2 I 2 . hanno da5 Provenzali pi2 1 3 . 2x4. 2 2 5 . 2 2 7 . 22 8 . gliate. Ąi.t. r. 229t.2. Rime , voce confiderata dall’ Rimpetto. 2924.2. Autore. 1604.1. Riparare. 504.1. Rime che operino nel Vol^■ ^a« 384.2. Sare* 1654.1. Rifapraggio. 2084.2. Rime di tre maniere. 1664.1. Riiiverbo. 1874.2, Rime lontane quali fi chiami- Rifo voce , che partecipa . ho. 1674.1. 1 87. f.2. Rime quanto tra fe convene- Ritrofo nome , e fuo fignificavolmente pofTano ftar Ionto. . 2934.2. tane. 1684.1. Romani, e gara loro co’ GreRimevicine, eufoloroappo ci14 54 .1. gli Antichi. 1674.1. Rornpre. z 144.2. Rime vicine, piii vicine, e Rovajo. 19 4 .1. vicinilfime. 16 74.1. Royejfcione." 3034,2, JUme, e lor ftiprema piacevo. S Dü Ramorutoi Rappellare. Ratta mente. Ratto, Redl. Redire.. T.

(25) • <. 0. T A V Di che fuono fia . a car. 165. t.1 • S come fi ufi da5 Tofcaniin vece della X , e delle S P. 1 65. t.u S nel Greco idioma. 1 654. i . S , e fua forza eon alcune vo-. 255x2. Saperei. 255x2. Sapero. 2 1O Sappi. 236X2. Sappia. 236X2. Sappiendo. 255X2. Saprei. 255X 2. Saprö. 252X2. ci. 302X2. Sara. 208x2. S data e tolta a certe voci, fe- Saraggio.' 252X2. condoche altruż giova di fa­ Saranno, 224X2. rę, 3024.2. Sarę’ . 225X 2. S in quai voci adoperi alquan- Sarei. 237X 2. tO . 3 0 2 4 -2 . Sarei per amare. 226X2. Saria. S come alle volte muti in con­ . 227X 2. trario fentimento la voce, a Sariano. 227. t. 2. Sarie. cui fi congiugne. 3024.2. 227X 2. Sarieno. § dinanzi ad altra confonante 227X 2. Sarria. nel piincipio delle voci de’ 206X 2. mafchi che articolo richieg Sarrb. Scarfo voce, che da fe pno ga. 50X 2. ftare. 2 5 5 X 2. Sa. 49X 2. 11 g.t. i . Sceverare. Saccente. g02X 2, 2 5 5 x 2 . Scignere. Saccio. 2 32X2. Scioglia. Saffo. 3 $.t> 2. 2 3 2.t.2. Sciolga. Saglio. 24X 2. Scolare. 1 5 4 x 2 . Sagliono. 24X 2. Scolaro. 1554 . 2 . Sagliendo.' ^03X 2. Sagliente, i 55-t- 2. Scorrere. 59 X 1. Salendo. ISS’?-2* Scofcendere.' 155X 2. Scofiumato. 302X 2. Salente. 1 5 5 X 2 . Seotendo. 239X 2. Salgo. Scnfii. l 86X 2. I 5 4 -A2 . Salgono,1 Scritto. l 86X 2. Saiiria. 2 2 j.t .2 . Saliró. 2 o6.t,2. Scrittori nella favella Proven47X 1. żale. San in vece di Santo, 4 5 X 2. I 45X I. Sanguigno. 4 ^ X 2. Scrittori primi. Santa. 4 9 X 2. Scrittori volgari, che e furono 236-255x2. eon efio lui, e fopravvifiero Sapę. 14 7 x 1. . 23 6.r.3. a Dante. Sapendo. 239X2. 2 1 0 X 2 . Seuoto. Sapere. Sde-. S. Se in vece di nome , e come fi ufi. 85.86x2. Se le fecero allo ’neontro. 96. t.2. Sene conviene. 87x2'. Se lo , come S asselo . 83x2. Se condizionale, e fuo valo0 r.f229 x2.. pe 1 efiere nato Fiorentino a ben volere Fiorentino feri-. '. vere fia da vantaggio. t.i. H 4‘ Se lo ferivere nella Lingua degii antichi buoni Scrittori piii fia da lodare , che nella 116 x 1. noftra. 287x2. Secondamente. Secondo. 2874.2. Sed. 29 7x2. Sedetti. 18 4 x 2 . Sediatno. 235x2. 235.?. 2. Sediate. 235x2. Segga. 235 x2 . Seggiate. Seggio verbo. 128.t.2. Seggo. 128. 1364.2. Seggono. 13 9 x 2 . Segni de’ cafi. 54.664.2. Segno del fecondo cafo. 66. t.2. Segno delterzo cafo. 644.2. 129x2Sego. 19 3 x 2 . Seguette. 25 2.t.2. Segule. Seguo. 129X2. Sei nome , col quäle fi nume« ra. 40x2. 3494.2. Se i Verbo.. Sentia.. Sentiamo.' Sentiamo. Sentiano. Sentib. Sentiere. Sentiero. Sentii. Sentimmo.' Sentimo. Sentlo. Sentira. Sentira?. Sentiranno.. Sentire. Sentirebbe. Sentirebbono. Sentirei. Sentiremmo. Sentiremo. Senti refie. Sentirefti, Sentirete. Sentiria. Sentiriano. Sentiro. Sentirono. Sentiflate. Sentifle,. 1624.2. 4344.2. 16 1x 2 . 16 1x 2 . l62.t.2o. 244.2. 24x2. 1884.2. 1934.2. 1344.2. 1914.2. loĄ.t.Z. 205X2. 205X2, I 274.2. 2254.2. 226i14 . 224X2. 2274.2. 2054.2. 227x2. 2244.2. 205 t.2. 226X 2.. 2264.2. 194X 2. 194X 2. 2 304.2. 2284.2. Sen-.

(26) ••>. T A V 225.228.7.2. Sentifli. Sentilfimo. 230 .7.2. Sentiße. IC)^«r«2• Sentißi. 189.?. 2. Sentiva. 100.7.2. Sentivi. l62.f.2. Seppi. 184.7.2. 1 6 1 .7.2. Servieno.' Serviraggio.’ 207.7.2. Seßine da cui primeramente ritrovate. 165.7.1. Seßine di fuono graviflimo. 167. 7.1. Seßine , e loro dignitä , e grandezza. 167.7.1.. -«wy*-. Seftine perche dove le fianze. fi toccano nella fine deli’ una , e incominciamento dell’altra, abbiano ia rima vicinaindue verfi. 168.M. Sevrare. 61.7.1.48.7.2. Sevri verbo. ió i.r.i. Sevro nome. 48.7.2. Sezzajo. 288.7.2. Sface. 161.7.1. Sgannare.’ 302.7.2. Sgombrato, 48.7.2. Sgombro. 48.7.2. Sgozzare. 294.^.2. Sguardo.. L4. O L A.. Sie. 25:5.7.2; Siede. 139.7.2. Siedi. i 36.7.2. Siedo. 132.7.2. Sied ono. 139^ 2. Sieno. 253*7.2, Signor in vece di S ignori . .4 1 7.2* Signorfo. 1 85.7. r. Sii. 233*7*2. Siiveßro. 48.7.2. Smaga re. 57*7*1. Smarrito. 186.7.2. Smemorato.' 302.7.2. Smorire. 302.7.2. Smorto. 302^-2. S o , in vece di Suo. 1 85*7.2. S o , per fapere. 255*7*2. S o , per eflere. 249*7*2. Soffera, 151.210.7.2. Sofferi. 232.7.2. Sofferire.. Söffe ri-rö. Sofferrö. Soffra. Soggiorno. Soggiornare. Soglio.. Sogno felice.. 1 5 1 .2 1 0 .2 3 1.7.2.. 206.7.3. 206.7.2. 2 1 0 .7. 2 .. 51*7. 1. 294*7.2. 136 7.3. 1 5 0 -7.».. Soleamo. 1 6 1. 7. 2 . S i , in vece di nome come fi Solei. 162.7.2. , ufi* 85.93.7.2. Soievi. 162.7.2. 5i poßo lolamente per va- Solia. 64.7. r. ghezza. 100.7.2. Sommettere. 294.7.2. ibimi, come F arsim i . 85.7.2. Son. 249*7.2. Si altramente, che in vece di Son voluto venire. 219*7.2. nome detto, 290-7.2. Son potuto andare 2 1 9*7.2. Sia per amare. 237-7.2. Sonomi creduto. 219.7.2. Siano. 2 5 2 .7.2 . Sonetti, e ufo loro. 166.7.1. 290.7.2. Sonett» rime mefcojate.166.7,1. Sieche, So%Q2 .t.2 .. T A V Sonetti di due rime. 166.7.1. Sonetti del Petrarca confiderati dall’Autore. ,Voi , ch’afcoltate. 158. 160. 7.1. Amor , che meco. 180.M . Mentre che ’l cor. 177.7.1. Era ’l giorno. 84.7.2. Sennuccio mio . 283.7.2. lornamia mente, e8$.t.2.. Soiio verbo con Je voci com-. pagne. 249.7.2. Sono , e lua notabile conßruzione. 91.92.7*2. Sono ßato. 250.7.2. S0110 futo. 250.7.2. Soppanno. 294.7.2. Sopidiano. 294.7.2. Soppofto. 294.7.2. Sopra ciö. 106.7.2. Sor. 294.7.2. Sorbondare. 294.7.2. Sorgozzone. 294.7.2.. Sormontare. Sorprendere. Sortilie. fiorvenire.. 294.7.2.. 294.7.2. 97.7.2. 294.7.2. Sorviziato. 294.7.2. Sofcritto. 294.7.2. Sofpinto. 294.7.2. Soßenirei. 227.7.2. Seßenuto. 294.7.2. Soßerrei. 227.7.2. Soßien. 143.210.7.2. 143.2 10.7.2. Soßieni. 294.7.2. Sot. 43-7.2. Sottil. $ovente come fi ufi. 54*7. t. 287.7.2. Soventemente. Sovrempiere. 294.7.2.. O L A. Sovr’eiTonoi. Spacciatamente. Spagna. Sparfo. Sparto. Spaventare. Spende. Spenfi. Spento. Speffe via. SpelTo come fi ufi.. 108.7.2. 285.7.2. 71.7.1. 187.7.2. 187.7.2. 303.7.2. 302.7.2. 187.7.3. 187.7.2. 305.7.2. 287.7.2. Spietato. 302.7.2, Spinto. 302*7*2. Sportato, 302.7.2. Sporto. 302.7.2. Sprovato. 302.7.2. Spuntare. 302.7.2. Sta in vece di nome. 106.7.2. Sta mane. 106.7.2. Sta notte. 106.7.2. Sta fera. 106.7.2. Sta verbo. -188.7.2. 251.7.2. Stae. 49.7.2. Stanco. Stare. 194*7*2. Staffi. 98.247 Stea. 235.7.2. Steano. 235.7.2. •1 Stendere. 302.7.2. Steffo come fi ufi. IOS.7.2, Steßi. l 88.7.2. Stettero. 194.7.2. Stetti. 166.7.2. Sti fillaba fine di alcune voci de’ verbi. 188.7.2. Stia. 235.7.2. 235.7.2* Stiano. 302.7.2. Stornare. 41*7*2. Stran. 187.7.2, Stretto, JStrin-.

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