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Edoardo Volterra (1904-1984)

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The Journal of Juristic Papyrology, Vol. XX, 1990

EDOARDO VOLTERRA

(1904-1984)

Edoardo Volterra apparteneva ancora a una generazione di studiosi che non

aveva rinunciato a una visione globale del proprio campo di indagini, realizzata

attraverso un complesso intreccio di ricerche e di problematiche appartenenti ad

àmbiti specialistici fra loro distinti e, sovente, abbastanza lontani. E', questa, una

impostazione che appare splendidamente testimoniata in tutta la sua opera

scienti-fica e che egli cercherà di trasmettere ai suoi allievi, destinati peraltro a operare in

un contesto culturale assai diverso da quello in cui egli stesso si era formato.

Autore di un numero elevatissimo di pubblicazioni — alia sua morte se ne

posso-no anposso-noverare almeposso-no 300 —, egli mostra un interesse costante verso filoni di

indagini e aree tematiche ben precise. Risalgono ai primi anni della sua formazione

scientifica una serie di studi che già evidenziano alcuni campi ai quali E. Volterra

restera fedele nel corso della sua lunga e straordinariamente féconda vicenda

scien-tifica. Le sue prime indagini riguardano il diritto di famiglia e, in particolare, i

rap-porti matrimoniali. Appena ventiquattrenne, V. pubblica (in St. Cagliari, 1928)

una ricerca sull'accusatio adulterii. Essa fu seguita, negli anni immediatamente

posteriori, da una serie di saggi dedicati all'esame di molteplici aspetti del

matri-monio romano e dei rapporti patrimoniali ad esso collegati, al regime degli sponsali,

a quello della dote, ai divieti matrimoniali e alia repressione della bigamia e

dell'adul-terio, nonché alla complessa e ambigua figura dell'arra sponsalicia. A quest'ultima

figura, anzi, era stato dedicato il primo lavoro, pubblicato dal V. già nel 1927 (RISG,

1927, 581 ss.), ed è un tema, questo, che anche in séguito sarà oggetto di nuovi

studi da parte del V.

Su questo punto non appare inutile richiamare l'attenzione, giacché esso, a mio

giudizio, permette di cogliere la presenza, sin dall'inizio dell'attività scientifica del

V., di una particolare sensibilita verso problematiche, diciamo cosi, 'di confine'.

Di confine, in questo caso, fra il mondo romano e il suo diritto e le societa orientali,

assai più antiche (nella loro cultura e nelle loro tradizioni giuridiche) di Roma, e con

Ie quali quest'ultima era venuta a contatto nella sua espansione imperiale. Si trattava

dunque di uno studio di reazioni e influenze reciproche in un settore cosi delicato

come i rapporti familiari, e, insieme, di un tentativo di istituire un raffronto fra

soluzioni e istituti appartenenti a tradizioni giuridiche diverse.

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L. CAPOGROSSl COLOGNESI

è rappresentato da un altro aspetto che non la semplice presenza di forme di

com-parazione giuridica, ben comprensibili in un allievo cosi dotato di studiosi del

livello di V. Scialoja e di P. Bonfante da una parte, di G. Levi delia Vida e di G.

Nallino dall'altra. Mi sembra infatti che, sin dai primi lavori in questo settore

specifico, l'attenzione del V. fosse attirata da un quesito basilare costitutito dalla

relazione intrinseca fra forme ed esperienze giuridiche appartenenti ai popoli

del-l'antichità. E', questo, un problema allora assai vivo aH'interno délia storiografia

giuridica e su di esso, come vedremo, qualche a n n o d o p o V. avrà m o d o di dire

parole decisive.

Queste prime indagin

:

segnano altresi l'inizio di un tipo di interessi che dovevano

persistere ininterrotti nel corso délia lunga opera scientifica del nostro autore. Mi

riferisco anzitutto alio studio di tradizioni giuridiche diverse dal diritto r o m a n o ed

appartenenti al m o n d o del vicino Oriente antico. In questo settore di studio il V.

era destinato ad assumere un ruolo di grandissimo rilievo. Basterà ricordare la

pubblicazione di Diritto romano e diritti orientait, su cui torneremo più avanti,

e, soprattutto, il suo insegnamento dalla Cattedra di Diritti dell'oriente

mediter-raneo délia Facoltà di Giurisprudenza dell'Universita di Roma, alla quale egli

verra chiamato nel 1953 e che manterrà per incarico sino alla sua uscita definitiva

dalPinsegnamento universitario. E sarà, questo suo, un magistero di singolare

importanza e destinato a restare unico in Italia, senza praticamente successori (la

sua valida allieva D. Piattelli prosegue le strade del maestro, limitandosi perô al

c a m p o del diritto ebraico).

Il secondo filone di interessi al quale facevo riferimento riguarda lo studio delle

fonti giuridiche postclassiche, restate sino ad allora, salvo alcune importanti

eccezio-ni, abbastanza marginali nella prospettiva tradizionale dei nostri studi. Vedono

cosi la luce indagini di ampio respiro e di grande erudizione a partire dal 1930,

l'anno in cui appare l'importante contributo dedicato alla Collatio legum

Mosai-carum et Romanarum, seguito poi, nel 1934, da una sapiente ricerca sulle fortune

altomedievali delle Pauli Sententiae, e dal saggio dell'anno successivo sulla

Consul-tatio veteris cuiusdam iurisconsulti. E', quest'ultima, un'opera di notevole rilievo

anche perché in essa il Volterra dà compiutamente prova délia sua capacità di

mettere a frutto la sua profonda conoscenza délia letteratura giuridica intermedia.

L'indagine infatti ora è volta a mettere a fuoco anche la personalita di A. Loisel.

lo scopritore e editore del manoscritto delia Consultatio.

Già in quegli anni l'ampiezza di orizzonti culturali e la padronanza di un m a t u r o

e complesso strumentario tecnico permettono al V. un impegno non episodico nella

redazione delle voci romanistiche di quella formidabile iniziativa scientifica che

f u YEnciclopedia Italiana. La chiara posizione antifascista del giovane studioso,

figlio di uno dei pochissimi professori italiani che rifiutarono il giuramento di fedeltà

al Fascismo, non lo escluse da tale attività.

La seconda metà degli anni '30 rappresenta un m o m e n t o cruciale nella vicenda

scientifica ed u m a n a di E d o a r d o Volterra. Risale a quell'epoca, eon ogni probabilita.

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EDOARDO VOLTERRA

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la concezione e poi l'inizio delia realizzazione del progetto — perseguito tenacemente

per tutto il resto della sua vita — di una raccolta compléta dei senatoconsulti

attra-verso lo spoglio sistematico delie fonti antiche, giuridiche e non. Se cič> che è stato

pubblicato dal V. in proposito (v. soprattutto la voce Senatoconsulti nel Nov.D.i.)

appare già di grande rilievo, di importanza infinitamente maggiore è lo schedario

lasciato dal Maestro, che contiene una quantità enorme di informazioni, derivanti

non solo dalio spoglio sistematico degli antichi, ma anche da uno sforzo veramente

disperato di inseguire tutta la moderna letteratura relativa ai singoli senatoconsulti.

E ' oggi compito dei suoi allievi mettere a disposizione degli studiosi il materiale

cosi acquisito e organizzato dal V.

Nel 1937 appare il già citato Diritto romano e diritti orientait. Questo volume,

riedito negli ultimi tempi delia vita di V., è un classico nella tradizione dei nostri

studi e ha segnato un tornante nel loro progresso. Esso comprende infatti una serie

di indicazioni e di risultati ormai, ai nostri occhi, quasi o w i , scontati, ma che tali

sono divenuti proprio attraverso lo sforzo di chiarimento compiuto dal V. in un

campo di studi che in quegli anni era ancora incerto e confuso per il sopravvivere

di concezioni fortemente influenzate dalle ipotesi storiografiche di Mitteis e di

Wenger, e delia tendenza ad attribuire ai diritti antichi una omogeneità assai

supe-riore a quella che oggi comunemente si accetta.

L ' a n n o seguente, il 1938, segna una svolta drammatica nella vita di questo

a u s t e r o professore universitario, come per molti altri italiani. Allontanato

dall'in-segnamento perché ebreo, E d o a r d o Volterra si avvia ad un esilio in terre più ospitali

e più libéré di quanto non fosse l'Italia fascista. Esilio che verra pero ben presto

interrotto dal suo tempestivo ritorno per partecipare alla lotta di Liberazione, fra

le file armate della Resistenza. Gli anni della guerra e quelli immediatamente

suc-cessivi, q u a n d o Volterra, come primo rettore dell'Università di Bologna liberata.

si impegna in uno straordinario ed efficacissimo lavoro di ricostruzione dell'Ateneo

dalle macerie della guerra, vedono un diradarsi inevitabile delle sue pubblicazioni

scientifiche, a testimonianza di un'attività di ricerca scientifica ridotta, mai perô

interrotta. ( R i c o r d o c i ô che egli mi disse un giorno: « chi si illude di poter

sospen-dere i suoi studi per un tempo relativamente lungo, convinto di poterli poi

ripren-dere tranquillamente in momenti più opportun), è perduto per sempře come

stu-dioso. »)

Verso la fine degli anni '40 e nel decennio successivo assistiamo ad un ulteriore

ampliamento delle prospettive scientifiche del V. con la pubblicazione di una

nume-rosa serie di saggi dedicati al problema del conflitto di leggi nell'antichita e ai

rap-porti di diritto internazionale privato, nonché al regime delle varie situazioni

perso-nali all'interno dell'impero romano. Sempre più intenso appare altresî l'interesse

per il diritto familiare e in particolare per il regime matrimoniale romano. In questo

c a m p o appare infatti una serie di saggi che d a n n o al V. una posizione di assoluta

preminenza in tali argomenti. U n o sviluppo particolare di tali interessi è poi la

riflessione sulla portata giuridica delle honestae missiones in ordine ai rapporti

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L. CAPOGROSSI COLOGNESt

familiari, di conubium, e agli statuti personali dei figli dei veteráni — riflessione che

10 conduce ad occuparsi di epigrafia giuridica.

Oltre aile incursioni in c a m p o epigrafico, è da ricordare l'accentuarsi, in quegli

anni, dei suoi interventi nella papirologia attraverso una numerosa e sistematica

serie di contributi, nonché nelio studio delie fonti bizantine, soprattutto attraverso

le recensioni sistematicamente effettuate dal V. delia nuova edizione dei Basilici ad

opera delio Scheltema.

Ma, soprattutto, appartiene a questo periodo una vera e propria svolta nei

suoi antichi interessi per le fonti giuridiche romane. La sua attenzione si viene

orientando verso i probierni centrali delia produzione legislativa delie cancellerie

imperiali e verso i probierni ad essi collegati delie raccolte di Costituzioni imperiali.

L'interesse di V. verso quesťultimo ordine di probierni era destinato ad accentuarsi

nel tempo, e ad esso sono dedicate le pagine scritte con mano ormai incerta negli

ultimi giorni delia sua vita. In questa problematica poteva particolarmente rifulgere

11 singolare impasto di competenze e di conoscenze dell'autore, non solo p r o f o n d o

studioso dei vari aspetti del diritto romano, ma anche conoscitore

competentis-simo della tradizione del diritto romano nel medioevo e nell'età moderna, in questo

egli era aiutato dalla sua specifica vocazione di bibliofilo. La sua biblioteca,

rac-colta e conservata nel corso di una vita ricca di eventi e di svolte anche

drammati-che, è stata ed è famosa presso tutti gli storici del diritto r o m a n o e del diritto

inter-medio, e nessuno studioso che sia passato per Roma e abbia goduto della

signo-rile e attenta ospitalità del V., ha mancato di conoscerla e di ammirarla.

Alia fine di questo rinnovato e fecondissimo periodo di studi si collocano alcuni

momenti particolarmente significativi: le Jstituzioni di diritto privato romano, del

1961, e il suo corso sul matrimonio romano, dello stesso anno. II Manuale di

Jsti-tuzioni (di cui alla fine del 1986 è uscita una traduzione in castigliano) è troppo noto

a tutti gli studiosi perché ci si debba soffermare a lungo su di esso. II legame tutto

particolare che Volterra sentira per questa sua opera è, a mio avviso, assai

signi-ficativo della sua grandissima vocazione didattica. Che intere generazioni di studenti

si siano formate sul suo manuale è stato per il nostro studioso un fatto molto

impor-tante. Ε la sua stessa didattica ha cercato sempre in modo quasi puntiglioso di

mettcre in rilievo e salvaguardare gli schemi di questo suo modello. Lo stile delle

sue Istituzioni, d'altra parte, bene evidenzia nella sua semplicità, nella persistente

ricerca della chiarezza e della esaustività queste sue preoccupazioni di docente

e ne esalta il loro specifico contenuto culturale. Sempre attento alia concretezza dei

fenomeni giuridici, il V. era in grado, su diversi punti, di allargare l'esposizione al

di là del mero aspetto formale dei singoli istituti. ! grandi processi storici, le

transfor-mazioni economico-sociali venivano cosi ad echeggiare in modo più netto che non

nei testi istituzionali della generazione precedente.

Quasi un quarto di secolo trascorrerà dalla data di publicazione delle Istituzioni

alla morte di E. Volterra: i binari della sua attività scientifica sono ormai definiti

e permettono ora alio studioso, in un lavorio incessante di cui è testimonianza

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EDOARDO VOLTER RA

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i'impressionante quantità tli saggi. contributi e recensioni pubblicati in questo

lasso di tempo, di giungere a una organica e compiuta interpretazione delle arec

tematiche al centro dei suoi interessi con un metodo di progressiva approssimazione.

attraverso una stratificazione di interventi successivi e di progressivi

approfondi-menti, assunti da una serie di punti di vista e secondo problematiche fra loro

diffe-renziate.

[ nuovi e pesanti incarichi pubblici conferiti nel corso di questo periodo a E.

Vol-terra non incideranno negativamente sulla ricchezza anche quantitativa della sua

produzione scientifica né sulla qualité delle sue indagini. G r a n d e accademico nel

senso pili tradizionale e ampio della parola, con il suo lavoro diuturno, sino agli

ultimi mesi tormentati dal male che lo portera alla morte, egli darà una testimonianza

indimenticabile di una vocazione scientifica assoluta. identificata con la sua vita

stessa.

* *

*

Pochissime parole dedicate alia sua vicenda accademica: giovanissimo vincitore

del concorso a cattedra, a soli 24 anni, è professore prima all'Università di Cagliari,

poi a quella di Parma, poi, dal 1936, a quella di Bologna; nel 1952, come ho già

acccnnato, verra chiamato a coprire prima I'insegnamento di Diritti dell'Oriente

mediterraneo nella facoltà di Giurisprudenza di Roma, e poi, in questa stessa sede,

la cattedra di Istituzioni di diritto r o m a n o , che conservera sino al suo

allontana-mento definitivo daU'insegnaallontana-mento.

Forsę più di qualsiasi altro romanista italiano delia sua generazione, Edoardo

Volterra f u . come gli antichi umanisti, u o m o profondamente europeo. N o n solo

e non tanto per i riconoscimenti internazionali, numerosi e important!, alla sua

opera scientifica: membro detl'Accademia dei Lincei, fu invitato a far parte dei

principal! consessi scientific! europei: m e m b r o dellTnstitut di Parigi, dell'Academie

Royale di Belgio, aveva ricevuto nel corso degli anni innumerevoli attestati del suo

altissimo prestigio internazionale, di cui ricorderó qui solo le lauree honoris causa

conferitegli dalie Universita di Cracovia, Parigi, Lovanio. Praga. II suo interesse

per le relazioni scientifiche internazionali, la sua apertura e la straordinaria rete di

conoscenze e rapporti non solo europei spiegano una caratteristica del suo

compor-tamento accademico: la sua costante disponibilita ad accogliere e aiutare in ogni

m o d o gli studiosi stranieri di qualsiasi rango che fossero passati per la sua città,

con una gentilezza discreta ed elegante, di altri tempi, con una cordialità p r o f o n d a

e non affettata.

Nel q u a d r o di una vita cosi ricca di onori e riconoscimenti esterni come quella

di E. Volterra. piccola cosa puô sembrare la carica, che egli ebbe per molti anni,

di direttore dell'Istituto di diritto r o m a n o della Facoltà di Giurisprudenza di Roma.

E tuttavia indimenticabile e irraggiungibile appare q u a n t o egli fece allora. Nei

suoi anni di direzione. con mezzi molto limitati e con pochi collaborator!, egli

sviluppô una straordinaria politica di acquisti e di recupero di ogni tipo di materiale

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12 L. CAPOGROSSI COLOGNESr

bibliografico. Le sue a p e r t u ř e a n d a r o n o ben al di là dei suoi p u r cosi a m p i interessi. d a n d o cosi a tutti gli studiosi che f r e q u e n t a r o n o in quegli anni l ' l s t i t u t o u n ' o c c a s i o n e quasi unica di a g g i o r n a m e n t o e di sprovincializzazione.

» * *

« Alto, occhi azzurri, sorriso s t r e t t o e c o m p l e s s o , m o d i n a t u r a l m e n t c signorili, m a controllati c o m e la sua c o n v e r s a z i o n e , a b i t o s c u r o e passo r a p i d o : n o n invita alle c o n f i d e n z e о alle confessioni » — cosi iniziava il r i t r a t t o di E. Volterra, scritto all'inizio degli Studi in suo o n o r e , G . Branca, il s u o a m i c o dei giorni difficili e dei giorni felici.

Ε cosi lo r i c o r d i a m o noi, a n c h e con i più intimi mai p o r t a t o agli a b b a n d o n i facili ( m a spesso al sorriso un p o ' ironico), m a i p r i v o di misura nell'espressione delie e m o z i o n i , m a p r o p r i o per q u e s t o c a p a c e di fortissimi sentimenti, t a n t o nel-l'amicizia che nelle sue ostilità e inimicizie. U n a l t r o g r a n d e dei nostri giorni e un a l t r o g r a n d e s u o a m i c o , A. C. J e m o l o , ne s o t t o l i n e a v a sovente la « signorilità » — c a r a t t e r e del r e s t o r i c o n o s c i u t o d a tutti — e la ricollegava insistentemente alla s t r a o r d i n a r i a famiglia dalla q u a l e egli d i s c e n d e v a : alla f i g u r a del p a d r e , il g r a n d e m a t e m a t i c o Vito, e alla f i g u r a cosi eccezionale délia m a d r é , Virginia, alla q u a l e E d o a r d o restô f o r t e m e n t e legato per t u t t a la vita.

La sua fedeltà a queste origini e alla t r a d i z i o n e f a m i l i a r e — fedeltà che il s u o c o m p o r t a m e n t o nelle più diverse circostanze c o s t a n t e m e n t e esprimeva — mi h a f a t t o capire sino in f o n d o il significato preciso e severo di u n ' a n t i c a f o r m u l a f e u d a l e : "noblesse oblige". E' nella c o s t a n t e a p p l i c a z i o n e del c o r i t e n u t o i n t i m o di taie p r e c e t t o c h e noi r i v e d i a m o la f i g u r a di E d o a r d o Volterra, a p p a r e n t e m e n t e i n d i f f e r e n t e alla fatica e s t r e m a di certi suoi impegni universitär!, d a lui assolti c o n s c r u p o l o incre-dibile, c o n i m m u t a t o g a r b o verso i suoi studenti, in u n a correttezza di r a p p o r t i v e r a m e n t e di altri t e m p i .

Di altri t e m p i a p p a r e , oggi, ai nostri occhi t u t t a la sua p e r s o n a l i t a : il s u o senso del dovere, la sua austerità, il s u o altissimo senso dello S t a t o e dell'interesse p u b b l i c o , l'assoluta fedeltà ai valori accademici e alla sua v o c a z i o n e scientifica si s t a g l i a n o sullo s f o n d o assai diverso, più variegato, c e r t o più volgare, délia n o s t r a società di oggi.

E' f o r s e q u e s t o c a r a t t e r e che ne ha f a t t o risaltare le doti nei m o m e n t i difficili, di f r o n t e alla f u g a e all'incertezza dei più. G i à d a r a g a z z o avevo sentito n a r r a r e d a c o m u n i amici episodi e a n e d d o t i legati al s u o leggendario valore negli anni délia Resistenza, q u a n d o V o l t e r r a t o r n ô v o l o n t a r i a m e n t e in Italia per p a r t e c i p a r e alla l o t t a a r m a t a c o n t r o la t i r a n n i d e fascista. Q u e s t o s u o c o r a g g i o a v r à un riconosci-m e n t o ufficiale con il c o n f e r i riconosci-m e n t o délia riconosci-medaglia d ' a r g e n t o al valor riconosci-militare per il s u o servizio nella G u e r r a di Liberazione. Voglio r i c o r d a r e a taie p r o p o s i t o un e p i s o d i o di c o r a g g i o e di fierezza m o l t o caratteristici délia sua p e r s o n a l i t a per molti versi cosi p o c o c o n f o r m i s t a . N o n a tutti è n o t o che egli, p r i m a delia S e c o n d a G u e r r a m o n d i a l e , aveva chiesto e o t t e n u t o , c o e r e n t e m e n t e con le tradizioni di g r a n d e laicità

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E D O A R D O VOLTERRA 13

sue e delia sua famiglia, la canceliazione dagli elenchi délia C o m u n i t à ebraica. Ebbene, u n a volta iniziata la v e r g o g n o s a v i c e n d a delie discriminazioni (e poi delie persecuzioni) razziali, di f r o n t e ai pericoli e ai soprusi, E d o a r d o V o l t e r r a c h i e d e r à

allora la s u a iscrizione negli elenchi délia C o m u n i t à .

N o n è facile — per chi n o n si sia t r o v a t o in circostanze a l t r e t t a n t o pericolose e incerte — giudicare c o l o r o che, in quei t e m p i a m a r i , sovente in m o d i t u t t ' a l t r o che nobili, di f r o n t e alla d i s c r i m i n a z i o n e c e r c a r o n o di cancellare o di n a s c o n d e r e la l o r o origine ebraica. M a è facile giudicare il c o r a g g i o e la fierezza di colui c h e si m e t t e dalla p a r t e dei perseguitati, che si identifica senza esitazioni c o n c o s t o r o . Ai miei occhi, questa resta u n a delie pagine più belle di E d o a r d o Volterra. A n c h e perché, c o n la sua c o n s u e t a o s t i n a z i o n e e c o e r e n z a , u n a volta f i n i t o il pericolo, neU'Italia libera, egli si cancellerà n u o v a m e n t e dagli elenchi délia C o m u n i t à e b r a i c a .

N o m i n a t o m e m b r o délia C o r t e C o s t i t u z i o n a l e délia R e p u b b l i c a I t a l i a n a nel 1974, egli a d e m p i e r à con il c o n s u e t o i m p e g n o e c o n l'antica s u a p a s s i o n e civile l ' a l t o incarico, sensibile s e m p r e ai valori di libertà e di p r o g r e s s o cui la C a r t a C o s t i -t u z i o n a l e i-taliana si ispira. U n l a v o r o d u r o e a s s o r b e n -t e , insieme agli o n o r i : m a V o l t e r r a t r o v e r à il t e m p o di proseguire a n c h e in quegli anni la sua attività scientifica. Il c e n t r o dei suoi interessi è r e s t a t o s e m p r e legato alla ricerca scientifica e a l l ' U n i -versità. Cosi la sua cessazione dalla carica v e r r a d a lui accolta c o m e l'ultima g r a n d e occasione per un più p i e n o r i t o r n o ai suoi studi. M a i tempi e r a n o segnati e gli a n n i dell'atteso, sereno r a c c o g l i m e n t o s a r a n n o invece quelli che v e d r a n n o svilupparsi il male m o r t a l e . A n c h e di f r o n t e a q u e s t o E. V o l t e r r a si c o m p o r t e r a c o n quel singolare c o r a g g i o m i s t o al severo rispetto delle f o r m e — r i s p e t t o di se stesso e degli altri — c h e ne aveva c a r a t t e r i z z a t o t u t t a la vita. M a l ' i n s e g n a m e n t o di q u e s t o u l t i m o a n n o , il più g r a n d e di tutti, resta infine un r i c o r d o quasi s e g r e t o , perché i n c o m u n i c a b i l e a p a r o l e , di alcuni di noi.

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