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"Dal 1976 al 2006: livellazione semantica del valore dei tempi e dei modi nella didattica dell'italiano L2"

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DAL 1976 AL 2006: LIVELLAZIONE SEMANTICA DEL

VALORE DEI TEMPI E DEI MODI NELLA DIDATTICA

DELL'ITALIANO L2

Anna Godzich (S zem berska)

Istituto di F ilologia R om anza dell'Universita Adam M ickiewicz, Poznań, P olon ia

verm ilio n 84@ g m ail.co m

K ey w o rd s: italian L2 teaching, sem an tic leveling, con secu tio tem porum e m odorum , italian language acquisition, italian language com petition.

S u m m a ry

In th e paper w e p resen t som e o f th e m ost sign ifican t ten d en cies in Italian L2 teach in g in the p ast th irty y ears ( 1 9 7 6 - 2 0 0 6 ). All o f the sim plifications con cern Italian m oods: im perative, gerundio p resen te e passato, p ast and p resen t infinitive, congiuntivo trap assato,

condizionale com posto. In our analysis w e w an t to com pare certain featu res p resen t in th e m o st re ce n t Italian L2 gram m ars w ith th o se o f th e seventies and n ineties o f th e p ast century.

P a r o le ch ia v e: didattica d ell’italiano L2, livellazione sem antica,

con secu tio tem porum e m odoru m , acquisizion e d ell’italiano L2, com peten za in italiano L2.

S in te s i

Con il presente articolo ci proponiam o di passare in rassegna i piu significativi cam biam enti nella didattica della lingua italiana com e L2 riguardanti la consecutio m odorum . Passerem o in rassegna in effetti la semplificazione delle seguenti strutture: imperativo, gerundio presente e passato, infinito p resente e passato, congiuntivo trapassato, condizionale com posto. Sull’esem pio delle semplificazioni nella

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gram m atica italiana potrem o osservare alcuni aspetti della trasform azione in atto nell'italiano contem poráneo. La nostra analisi consiste nel paragonare alcuni tratti particolari presenti m aggiorm ente nelle gram m atiche del Duemila con quelli degli anni Settanta e Novanta del secolo scorso.

Scrivendo q u este parole, m oviam o da un im p eliente bisogno di riassu m ere i piu recen ti cam biam en ti nella didattica dell'italiano L2 nella con secu tio m od oru m: infatti, il periodo che qui ci in teressa va dal 1 9 7 6 al 2 0 0 9 , il ch e corrisp o n d e alia pu bblicazione dei segu enti m anuali d'italiano L2, co n sid erati da noi rap p resen tativi p er il periodo in cui sono stati pubblicati:

K aterin K aterinov (1 9 7 6 ) , La lingua italian a p e r stranieri, Corso su p eriore, Perugia, Guerra,

Bruno Storni (1 9 9 3 ), G ram atyka jęz y k a w łoskieg o [La gram m atica della lingua italiana], W arszaw a, Delta,

Susanna N o cch i/R oberto Tartaglione ( 2 0 0 6 ) , G ram m atica av an zata d ella lingua italian a con esercizi, Firenze, Alma Edizioni.

II nostro punto di riferim ento monolingue italiano e stata la gram m atica di consultazione di Marcello Sensini (2 0 0 5 ), La lingua e i testi, Milano: Mondadori Scuola. Dal m om ento che il periodo che va dalla pubblicazione del primo m anuale di gram m atica da noi considérate (1 9 7 6 ) alia pubblicazione dei manuali del Duemila (2 0 0 5 e 2 0 0 6 ) e piuttosto lungo, un tale insiem e di manuali ci pare significativo. Va ancora puntualizzato che tutti i manuali sopraelencati eccetto Sensini (op. cit.), il quale viene utilizzato nell'insegnam ento della sintassi dell'italiano L2, vengono utilizzati da noi nell'insegnam ento dell'italiano L2 nel Dipartim ento di Lingua e Letteratura Italiana dell'Universita Adam Mickiewicz di Poznań in Polonia.

Scrivendo qu esto con tribu to, m oviam o an ch e dal p resup posto che gli stu d en ti (nel n ostro caso specifico coloro di m adrelingua polacca) hanno bisogno di lin ee guida fisse che costitu iscan o un

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punto di riferim en to im prescindibile. Troviam o un p arere sim ile, a proposito di un dizionario bilingüe p er l'u ten te stran iero , in Jam rozik (2 0 0 6 : 6 ):

(...] d'altro canto siamo del parere che un dizionario bilingüe e per l'utente straniero come un faro, che lo debba guidare nelle scelte linguistiche e fornirgli un modello da seguire, quel modello fiorentino che ha garantito per secoli alia lingua italiana la sua uniformita.

La P ro fesso ressa Jam rozik prosegue, afferm ando che il ruolo di un dizionario bilingüe d ifferisce da quello di un dizionario m onolingue, in quanto qu est'u ltim o

puó fornire la pluralita effettiva di usi tra i quali l'utente di lungua madre sapra effettuare le scelte giuste; invece il dizionario biligue, indirizzato a un pubblico con competenza lingüistica incerta, e necessariamente molto piu normativo.

Avendo ch iesto agli stu d en ti di filologia italiana d ell'Istitu to di Filologia Rom anza com e d ovrebbe e sse re una g ram m atica di una lingua stra n iera p erfetta, adeguata alie esigenze degli studenti (ten end o an ch e p resen te che, nella m aggioranza dei casi, padroneggiano alm eno u n'altra lingua stran iera), o ltre all'italiano si tra tta d ell'in glese), abbiam o o ttenu to la risp o sta che una g ram m atica d ovrebbe e sse re sop rattu tto funzionale, utile. Sull'utilitá, seppu r sem p re riguardo a un dizionario e alie sue voci, si pronuncia la P ro fesso ressa Jam rozik (2 0 0 6 : 5 ): in effetti, la P ro fesso ressa scrive:

Solo cercando di rispondere ad ogni passo alia domanda "l'utente straniero sapra dove mettere l'accento, formare il plurale, usare la preposizione adatta?” l'autore riesce a rispondere alie esigenze del pubblico e dargli un dizionario utile. Infatti, uno dei maggiori peccati che si possano rinfacciare a un dizionario e di non fornire nel testo della voce la risposta a queste domande fondamentali e pertanto rivelarsi di poca utilita.

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Un punto chiave di un tale ragionam ento, il quale a p er n ostro si addice an ch e al d iscorso sull'utilitá di una gram m atica, sará allora risp on d ere alie esigenze, al bisogno del p arlante L2.

La fu n z io n a lita

Data l'im p ostazion e della n ostra ricerca, il sintagm a

g ra m m a tica fu n z io n a le sará uno dei term in i chiave dell'indagine. Volendo pero tra tta re di una tale gram m atica (in tesa com e 'utile, risp on d en te alie esigenze del p arlante L2'), bisogna innanzitutto ch ied ersi che cosa significhi quest'aggettivo in riferim ento a una gram m atica e se sia m ai stato usato in tale co n testo ? Nel Grande D izionario di P arole S tran iere di Bańko (2 0 0 5 : 4 2 6 ) troviam o la definizione segu ente dell'aggettivofu nzionale:

fu n kcjon aln y - 'odp ow iadający potrzebom , dobrze sp ełn iający swą funkcję' ['che risponde alie esigenze, che adem pie b en e alla propria funzione'];

'm ający zw iązek z funkcjonow aniem lub funkcję w jakim ś system ie' ['che e collegato con il funzionare o che svolge funzione in un sistem a'].

Invece il sostantivo fu n kcjon aln ość ['funzionalita'] non risulta lem m atizzato né nel Piccolo D izionario della Lingua P olacca del 1 9 6 9 né nel D izionario d ella Lingua P olacca online con su ltabile all'indirizzo In tern et h ttp ://s jp .p w n .p l/. II suddetto term in e viene peró registrato dal D izionario E tim ologico d ella Lingua Italian a (1 9 9 9 : 6 2 1 ):

fu n zion alita - 'qu alitá di funzionale' (1 8 8 4 -8 6 , D'Annunzio) nonché dallo Zingarelli M inore (2 0 0 1 : 4 4 0 ) - 'ca ra tteristica di ció che e funzionale'. Intanto la voce fu n z io n a le viene spiegata dallo stesso

DELI (1 9 9 9 : 6 2 1 ) nei term in i seguenti:

voce dotta lat. fu n ction e (m ), da fünctus, participio passato di füngi, fu n g ere; voce giunta attraverso il fra n cesefo n ctio n (1 5 3 9 ) , i derivati provengono tu tti dal ír.fon ction n el 'relativo alie funzioni e se rcita te da una persona, da un organo, da un congegno' (1 8 4 6 , stam pa m ilan ese); 'ch e adem pie alie funzioni p er cui e stato costru ito ' (1 9 3 8 , M. Bontem p elli); 'arch itettu ra razionale o funzionale sa reb b e il rapporto tra la form a degli edifici e la loro d estinazion e' (1 9 4 2 , Panzini D izionario).

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Come vediam o, viene rip etuto a piu rip rese che fu n z io n a le

significa 'tale che adem pie / che adem pie b en e alie funzioni per cui e stato costruito'. Visto e con sid erato quanto detto sinora, ci sorgono le dom ande: quando invece una gram m atica possa e sse re con sid erata

fu n z io n a le? Quando una gram m atica si possa dire fu n z io n a le? In tal caso la funzionalitá equivarrá alia furbizia, al sap er adeguarsi?

L'aggettivo fu n z io n a le apparve nell'am bito del Circolo Linguistico di Praga: in effetti nelle Tesi (1 9 2 9 ) esso venne applicato alia lingua, co n sid erata un sistem a funzionale, avente lo scopo di com un icare (cfr. B eccaria 2 0 0 4 : 3 4 5 ). Nello stru ttu ralism o veniva detto fu n z io n a le un elem en to "cap ace di stab ilire differenze ling ü ísticam ente rilevan ti” (B ecca ria op.cit.: 3 4 4 ). E cosí, il suddetto tratto caratterizza p er esem pio i fonem i, ricop ren ti nel sistem a linguistico la funzione distintiva, al con trario delle varianti fonetiche. Tuttavia, l'approccio funzionalista non con cern eva solam en te la fonologia, le ricerch e stru ttu raliste vertevano an ch e sulle funzioni della lingua (funzione cognitiva ed em otiva, funzione com unicativa e poética). L'aspetto funzionale della lingua fu su ccessivam en te sviluppato da Dik (1 9 9 7 ) nella sua G ram m atica Funzionale

(Functional G ram m ar). Analizzando la g ram m atica in chiave funzionalista Dik (op.cit.: 1) si chiede com e i p arlanti riescan o a com un icare tram ite l'uso di esp ressio n i linguistiche, com e sia possibile che riescan o a farsi capire, n on ostan te tan ti fattori che non coadiuvano la com un icazione (il sap ere diverso di ogni parlante, le proprie convinzioni, i pregiudizi, le em ozioni). L'autore nota che nell'uso com unicativo della lingua oltre alia cap acita lingüistica vengono coinvolte piu cap acita dell'uom o. E sse sono: cap acita ep istem ica, lógica, quella percettiva n on ch é sociale. In una tale prospettiva co n ta la cap acita di co stru ire le frasi p erm etten ti di farsi capire. Ne con segue che nel paradigm a funzionalista la lingua viene sop rattu tto p ercep ita com e uno stru m en to di com unicazione. La cap acita com unicativa funzionalista, p referita alia g ra m m a tica l co m p eten ce chom skyana (1 9 6 5 ), designa la cap acita com unicativa del p arlan te (nativo), la quale com pren de sia l'abilitá di costru ire, di in terp retare e di cap ire delle esp ressio n i linguistiche co rrette, sia

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l'abilitá di u sarle efficacem en te in un co n testo appropriato in una data situazion e com unicativa. Dik (op.cit.: 6) va oltre, sottolinen d o che la suddetta cap acita com unicativa com pren de anche l'ab ilitá di u sare le esp ressio n i linguistiche m alform ate gram m aticalm ente purché esse ci p erm ettan o di farci capire.

Vale la pena ricord are an cora un asp etto m eno técn ico della teo ria il che riguarda la d istinzione p a ro la fu n z io n a le - p a ro la pien a.

Tra le prim e vengono an noverate le cosid d ette parole vuote, ovvero congiunzioni, preposizioni, p articelle gram m aticali prive di un con tenu to sem án tico proprio, m a che svolgono un ruolo rilevante all'in tern o della frase (congiungono, uniscono gli elem en ti, stabiliscon o i rapporti sin tattici tra gli elem en ti della p roposizione o del p eriodo), m en tre alie p a r o le p ien e ap p arterrann o i lessem i sem án ticam en te autonom i, com e sostantivi, aggettivi, verbi (cfr. B eccaria op.cit.: 3 4 4 ).

Nel p resen te con tribu to la funzionalita viene con cep ita com e l'ad em p iere alia propria funzione, la quale, co n fo rm em en te all'ottica funzionalista del Circolo di Praga, trattan d osi della lingua, e quella di com unicare. Com unicare, ovviam ente, servendosi dei m ezzi gram m aticali p er co stru ire delle frasi co rre tte dal punto di vista sintattico.

Nella parte successiva appu rerem o se la sem plificazione delle stru ttu re nell'italiano con tem p orán eo, reg istrata nei m anuali d'italiano L2, sia da co n sid erarsi funzionale.

Per qu esto m otivo conveniam o p ienam ente con quanto sostien e Corbucci (2 0 0 7 : 1 0 2 ):

La variegatezza e complessita del repertorio lingüístico italiano potrebbe, a prima vista, disorientare lo studente, ma la presentazione di materiali autentici e attuali, resi piu comprensibili dalla mediazione dell'insegnante sugli aspetti linguistici e socio-culturali, dovrebbe suscitare la sua curiosita e favorire la motivazione. II docente deve rendere consapevole il discente, in maniera gradúale, dell'esistenza di diversi modelli linguistici, piu o meno prestigiosi, resi riconoscibili da "tratti” caratteristici, che sono usati in circostanze particolari e da particolari categorie di parlanti. Si pone il problema di quando introdurre le diverse varieta sociolinguistiche: mentre alcune caratteristiche elementari delle varieta diafasiche, come la

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differenza tra registro fórmale e infórmale, possono essere introdotte anche a livelli iniziali, sarebbe, invece, opportuno proporre gli aspetti piu complessi riguardanti le varieta diastratiche (sottocodici, tratti substandard] e diatopiche (italiani regionali, dialetti) a livelli piu avanzati. Per quanto riguarda le varieta diamesiche, la differenza tra scritto e parlato puó essere introdotta ai livelli elementari, mentre le caratteristiche della lingua trasmessa richiedono una maggiore competenza dell'italiano.

Prim a di p assare all'an alisi vera e propria, teniam o a sotto lin eare che anche Corbucci m ette in rilievo la v arieta del panoram a linguistico italiano con tem p orán eo, e la difficoltá in cui si ritrova il discen te d'italiano L2 di fronte a tale ricch ezza di form e.

I c a m b ia m e n ti n e lla d id a ttic a d e ll'ita lia n o L2 r ig u a r d a n ti i m o d i Tra i cam biam en ti in italiano osserviam o quello riguardante l'im perativo. Si stareb b e passando dal m odo al tem po v erb ale per la 2 a p erso n a del singolare: in effetti in N o cch i/T artaglion e (op .cit.: 1 6 0 ) troviam o l'in form azion e che i verbi quali an dare, dare, f a r e e sta re

possiedono due form e per l'im perativo di 2 a p erson a singolare

(va'/vai, d a'/d ai, f a ' / fa i, sta'/staí). L'accennó anche Storni (op.cit.:

1 4 5 ), aggiungendo sem p re che si tratta del parlato infórm ale. Tale fatto non viene segnalato pero nella gram m atica di con su ltazion e di Sensini (op.cit.).

La qu estio n e sulla quale gli au tori dei m anuali d'italiano L2 esam inati sono m eno concordi riguarda l'im piego del modo gerundio. In gen erale il gerundio p resen te nelle su bordinate im plicite introduce una circostan za con tem p orán ea [che sia modo (1 ) e (2 ), causa (3 ), tem po (4 )] a quella esp ressa dal verbo della p roposizione reggente:

(1 ) Hanno vinto (com e?) attaccand o (K aterinov op.cit.: 4 7 ), (2 ) S'im para (com e?) sbagliando (K aterinov op.cit.: ibidem ),

(3 ) Sapendo (= Poiché sapevo) com e stavano le cose sono stata zitta (Sen sin i op. cit.: 2 3 0 ),

(4 ) Tornando a casa (= M entre io stavo torn an d o ), (io) ho in con trato Gianni (Sen sin i op.cit.: ibidem ).

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un'azione a n terio re a quella esp ressa dalla proposizione reggente: (5 ) Essendo p artita Laura (= Siccom e Laura era p artita), io sono rim asta sola (Sen sin i op.cit.: ibidem ).

Tuttavia, m en tre K aterinov (op.cit.: ib id em) sottolineava che e raro che il gerundio venga usato in m odo indipendente:

(6) Regnando il caos, il sistem a dem ocrático e seriam ente m inacciato, tale situ azion e non v ien e segn alata da Sensini (op.cit.). Vediamo che egli (op.cit.: 2 3 1 ) nel 2 0 0 0 sullo stesso argom ento so stien e che quando il gerundio viene usato in form a assoluta, ovvero in d ip en d en tem en te dal soggetto della frase principale, con un suo soggetto autonom o, indicato ch iaram en te, il soggetto nella p roposizione con il verbo al gerundio debba esse re esp resso, perché in caso co n trario la frase risu ltereb b e in accettab ile dal punto di vista gram m aticale. Si con frontino i due periodi sottostan ti:

(7 ) Avendo un po' di febbre, il padre proibi a Gianni di uscire. (8 ) Avendo Gianni un po' di febbre, il padre gli proibi di uscire.

Ne con segue che il periodo (7 ) non e gram m aticalm ente accettab ile se ad avere la febb re e Gianni.

Sulla stessa scia N occh i/T artaglion e (op.cit.: 1 9 0 ) elencando i periodi segu enti com e esem pi dell'uso del gerundio assolu to rilevano che in tali casi il soggetto autonom o del gerundio deve essere indicato ch iaram en te (le sotto lin eatu re sono di N occh i/T artag lion e): (9 ) Facendosi sera, abbiam o deciso di to rn a re a casa.

(1 0 ) Non essen d oci altra p ossibilitá. farem o com e dici tu.

(1 1 ) Avendo Paolo detto q u este parole, io non potevo difenderlo. (1 2 ) Avendo io stesso fatto quell'errore, tu sai che non ti potrei mai criticare.

(1 3 ) Continuando qu esta crisi econom ica. la disoccupazione p o treb b e aum entare.

Notiam o che in ogni periodo il soggetto v ien e indicato, com e accadeva an ch e nel m anuale katerinoviano (op. cit.: 2 8 ). In tali casi, trattan d osi dell'im piego del m odo gerundio, si richied e quindi l'id en tita del soggetto tra subord in ata e reggen te oppure l'esp licitazio n e del soggetto stesso, com e nei periodi (1 ) - (1 3 ).

N occh i/T artaglion e (op.cit.: 1 9 1 ), com e vedrem o, risultano pero alquanto perm issivi spiegando l'uso del gerundio p resente, il

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quale, a p arer loro, puô esp rim ere an ch e la circo stan za a n terio re o p o sterio re "se lo spazio di tem po in terco rso tra l'azione esp ressa dal verbo della principale e quella esp ressa dal gerundio è brev e”. N onostante Sensini (op. cit.: 2 3 1 ) afferm i che "orm ai il gerundio passato [...] non è quasi più u sato”, tale uso del gerundio p resen te ci risulta dubbio. N occh i/T artaglion e in tanto adducono gli esem pi che noi segnaliam o con un punto interrogativo:

(1 4 ) ?Scoprendo qu esto rim ase senza parole (= Dopo aver scop erto qu esto rim ase senza parole).

(1 5 ) ?Mi accendevo una sigaretta, pentendom i im m ed iatam en te per averio fatto (= Mi accendevo una sigaretta subito dopo esserm i pentito di averio fatto).

Effettivam ente, nel periodo (1 5 ) lo spazio di tem po in terco rso tra l'azione esp ressa dal verbo della principale e quella esp ressa dal gerundio è breve, il che viene so tto lin eato dalla presenza di un m od ificante tem p orale (im m ed ia ta m en te). Cionostante, ci pare che alm eno nel periodo (1 5 ) la relazion e tra la p rincipale e la dip endente risulti e sse re più di co n tem p oran eitá che di an tério rité. Per quanto riguarda invece l'esem p io (1 4 ), secondo noi a confronto con il periodo (1 5 ) è più difficile vederli il rap p orta di con tem p oran eitá, nel quai caso la proposizione subordinata, se esplicita, sareb b e

(1 6 ) M entre scopriva qu esto rim ase senza parole.

Tale prospettiva presuppone che l'azione di scoprire venga percepita nel suo durare e che noi ne vediamo appunto l'aspetto imperfettivo. Ne consegue che, quanto alla relazione tra la principale e la dipendente, al periodo (1 6 ) si addice meglio la relazione di anterioritá:

(1 7 ) Dopo aver scop erto qu esto, rim ase senza parole.

A far con fond ere è il verbo della dip endente il quale è difficilm ente asso ciab ile all'im perfettivitá: in effetti esso sem bra p iu ttosto asso ciarsi con un'azione caratterizzata dal tratto [+p erfettivo]:

(1 8 ) Ho scop erto che lei lo tradisce.

(1 9 ) Avevamo scop erto che Mario partí da solo. (2 0 ) Cristoforo Colom bo sco p ri l'America nel 1 4 9 2 .

In più, n ell'esem pio (1 4 ) il rico rso all'asp etto durativo d ell'azione non risulta giustificato. Pertanto in qu esto caso la soluzione m igliore, a n ostro avviso, sa reb b e l'uso del gerundio p assato:

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(2 1 ) Avendo scop erto questo, rim ase senza parole.

E nel caso si volesse sotto lin eare che la dipendente è caratterizzata dal tratto [+im perfettivo] (1 6 ), va u sata la congiunzione m en tre

oppure la stru ttu ra corrisp on d en te, ovvero in+infinito presen te:

(2 2 ) Nello sco p rire ció rim ase senza parole.

Dati gli accorg im en ti sop rastan ti, volendo esp rim ere la con tem p oran eità tra subord in ata e reggente, com e nel caso del periodo (1 4 ), consiglierem m o l'uso di uno dei tre elem en ti citati sopra (gerundio p assato, congiunzione tem p orale m entre+u na p roposizione subord in ata esp licita con il verbo all'im p erfetto indicativo, in+infinito p resen te) p erch é la soluzione cui ricorron o gli au tori è vaga, non è la situazion e prototip ica dell'uso del gerundio presente.

I cam biam enti riguardano anche l'uso del modo congiuntivo trapassato nonché del condizionale com posto nel periodo ipotetico

dell'irrealtá al cui posto troviam o spesso e volentieri l'im perfetto indicativo per esprim ere un desiderio irrealizzato o irrealizzabile e il cosiddetto „futuro del passato”. Infatti, per indicare un'ipotesi e la conseguenza di un'ipotesi irrealizzata o irrealizzabile N occhi/Tartaglione (op. cit.: 14) suggeriscono che le frasi seguenti, (23) e (2 4 ), con l'im perfetto indicativo al posto del congiuntivo trapassato nella protasi e del condizionale com posto nell'apodosi, equivalgano alie frasi nelle quali lo stesso concetto viene espresso tram ite l'uso del congiuntivo trapassato nella proposizione subordinata condizionale e del condizionale com posto nella reggente:

(2 3 ) Se m i parlavi, potevo an ch e cam biare idea. (2 4 ) Se lo sapevo, te lo dicevo.

Al contem po nel m anuale katerin ovian o (op. cit.: 2 6 ) troviam o am bedue le p ossibilité, b en ch é l'altern ativa con l'im p erfetto viene an cora segn alata tra p aren tesi tond e (2 5 b ):

(2 5 a ) Se lo avessi visto, gli avrei parlato. (2 5 b ) (Se lo vedevo, gli parlavo).

Storni (op. cit.: 1 3 3 ) a sua volta a proposito dell'uso dell'im perfetto indicativo nel sistem a verb ale italiano p er parlare del p assato elenca il periodo ipotetico d ell'irrealtá nel quale il tem po verb ale in q u estion e viene usato al posto del congiuntivo trap assato nella

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subord in ata condizionale e del condizionale com posto nella reggente. Cionondim eno, 1'autore sottolin ea p ron tam en te che tale uso caratterizza il parlato infórm ale. Lo studioso rip o rta 1'esempio che segue, segnando tra p aren tesi tond e l'equ ivalente con il congiuntivo trap assato e condizionale com posto:

(2 6 ) Se lo sapevo, venivo anch'io ( = Se l'avessi saputo, sarei venuto anch'io).

Al contem po Storni (op.cit.: ib id em) am m on isce che il ricorso all'im perfetto indicativo possa riguardare an ch e l'uso com e nel periodo segu en te (2 7 ):

(2 7 ) Potevi a w isa rm i prim a ( = Avresti potuto avvisarm i prim a). Sugli esem pi citati vediam o che m en tre Storni aggiunge un'inform azione pragm atica a proposito del registro, la gram m atica recen te (N occhi/T artaglione 2 0 0 6 ) ne risu lta del tu tto priva, il che puô tra rre in inganno an ch e l'ap p ren d en te avanzato.

Tuttavia, nel suddetto m anuale, trattan d o il periodo ip otetico N occh i/T artaglion e (op. cit.: 1 9 2 ) ci forn iscono delle inform azioni utili a proposito della differenza stilistica nell'uso del tem po im perfetto indicativo e dei due m odi in qu estione. Non si parla perô di registro, ben si della carica sem an tica dei periodi. Elencando i tipi di ip otetica gli au tori sotto lin ean o infatti che

La differenza fra periodo ipotetico dell'irrealtà espresso con congiuntivo e condizionale o con l'imperfetto è esclusivamente stilistica. Quanto più voglio fare intendere che la mia ipotesi è articolata e pensata (le sottolineature sono mie - A.G.) tanto più userô congiuntivo e condizionale. Quanto più voglio fare intendere che l'ipotesi è leggera. poco argomentata o anche irónica tanto più usero l'imperfetto.

Le co statazion i sop rastan ti trovano risco n tro negli esem pi rip ortati nel m anuale:

(2 8 ) Se l'Italia l'avessero u nificata i B orboni e non i Savoia la storia sareb b e stata diversa.

(2 9 ) Se ero ricco non stavo m ica qui a lavorare!

Come vediam o, nel caso del periodo (2 9 ) il con tenu to scherzoso, ironico viene evidenziato an co r di più tram ite il ricorso all'avverbio di valutazione (di negazione) m ica. I due esem pi (2 8 ) e (2 9 )

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docum entano b en e la dicotom ía nel ricorso al congiuntivo trap assato-con d izion ale com posto e all'im p erfetto nel periodo ipotetico. L'inform azione stilistica m anca pero nel capitolo 2 dedicato ai tem pi del passato e sa reb b e stata utile p er spiegare in m aniera più p recisa l'uso dell'im perfetto indicativo per p arlare d ell'ip otesi irrealizzata (2 3 ), (2 4 ).

Gli esem pi suddetti si rifacevano alle situazioni passate. C onsideriam o ancora un periodo che docu m enta com e nella g ram m atica pu bblicata di recen te (N occhi/T artaglione op.cit.: 2 3 ) l'im p erfetto indicativo viene usato alla stregu a del condizionale com posto quando si tratta an ch e d ell'azione irrealizzabile nel futuro: (3 0 a ) A ccom pagnerai tu il nonno dal d o ttore? Lo facevo v olen tieri anch'io!

(3 0 b ) A ccom pagnerai tu il nonno dal d ottore? Lo avrei fatto v o len tieri anch'io!

O sserviam o innanzitutto che si rico rre di nuovo all'im p erfetto indicativo al posto del condizionale com posto, qu esta volta perô per esp rim ere un a zio n e/u n d esid erio irrealizzabili. Ne con segue che lo

statu s dell'uso dell'im perfetto risu lta uguale a quello del condizionale com posto, il che non trova risco n tro nei fatti: in effetti gli esem pi (3 0 a ) e (3 0 b ) d ifferiscono di reg istro p erch é il periodo (3 0 a ) d ovrebbe ap p arten ere al parlato infórm ale.

A qu esto punto, a n ostro avviso, b iso g n ereb b e an cora ch ied ersi se polivalente sia an cora funzionale, dal m om ento che, p ersa la m onovalenza, i periodi sem p lificati a causa della livellazione sem an tica del valore dei tem pi verb ali non sono più si trasp aren ti com e lo erano prim a. La gram m atica liquida sará sem p re funzionale? Non perde la trasp aren za e con ció la p recision e? Lo stesso varrá per la sem plificazione di altre form e, p er esem pio delle congiunzioni: il

ch e polivalente sará sem p re sem án ticam en te p reciso, avendo p ersino p erso l'accen to gráfico?

(3 1 ) Entra p erch é piove -> (3 2 ) Entra ché piove -> (3 3 ) Entra che piove.

Se invece si tra tta di una situazion e m arginale, com e p er esem pio in (1 4 ), essa non an d reb b e segn alata in un m anuale d'italiano L2, poiché o cco rre an cora a sp ettare ed o sserv are l'usus [E' un p arere

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esp resso da noi nel p reced en te con tribu to - frutto del convegno Studia R om anistica B eliana II, ten u to si all'U niversita M atej Bel di Banská B ystrica il 2 0 -2 1 o tto b r e /2 0 1 1 . Cfr. Godzich (Szem bersk a) 2 0 1 4 :] :

occorrerebbe osservare la lingua e seguire i suoi cambiamenti, senno, anzitutto, l'usus1 come viene anche suggerito dalla sobria opinione di Marazzini (2006: 101] il quale auspica „serena legittimazione della norma [...] ammessa in una visione progressista”. Sara mai possibile? Ci pare non solo la soluzione piú composta, ma anche la piú applicabile oggigiorno,

o, qu antom eno forn ire un'inform azione pragm atica.

C o n clu sio n i

Volendo conclu dere, sem bra opportuno so tto lin eare il ca ra ttere m utevole della lingua in quanto organism o vivo, in continuo divenire, un p rocesso. Tale con cettu alizzazion e della lingua com e en erg eia, ovvero attivita e non prodotto (erg on] e rin tracciab ile in Hum boldt (2 0 0 1 ), W aw rzyniak (1 9 7 4 ), B eszterd a/Sy p n ick i (2 0 0 4 : 4 1 ) nonché in W ąsik (2 0 1 0 ). I linguisti in o ltre afferm ano che si tra tte re b b e di una continua revision e della norm a, con qualche aggiornam ento all'o cco rren za (D'Achille 2 0 0 3 : 2 3 ). Le non sottovalutabili differenze tra la norm a e l'usus vengono m esse in rilievo da Beszterd a (2 0 0 7 ), n on ch é dallo stesso D'Achille (op. cit.).

N onostante la lingua scritta rim anga un baluardo dell'italiano, il parlato sta subendo la sem plificazione di p arecch ie stru ttu re il che trova an ch e risco n tro nello scritto. A qu esto punto vale la pena di ricord are u n'im p ortante presa di posizione in m érito, ossia quella di B erru to (1 9 8 5 : 1 4 6 -1 4 7 ) , il quale sostien e che l'italiano parlato non abbia un'altra gram m atica. Esso, a p arere dello studioso, risulta m eno sorvegliato e piu spontaneo, caratterizzato da una gram m atica liberalizzata, focalizzata non tanto sul sistem a, ben si sul parlante. Secondo noi o cco rre te n e re p resen te che i cam biam en ti vengono dal parlato, dal cosiddetto "b asso ”. Al contem po bisogna ram m en tare che

1Dello stesso p arere rim ane D’Agostino (2 0 0 7 : 2 2 2 -2 2 3 ) il quale raccom anda di osservare il linguaggio ed il parlante al tem po stesso.

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la lingua è n ata com e códice parlato, non scritto. E' n ata per com unicare, e qu esta resta la sua funzione prim aria.

Avendo passato in rasseg n a le su ddette g ram m atiche di con su ltazion e e i m anuali d 'italiano L2 di oggi, possiam o fácilm ente rilevare che si tra tta sem p re di più di op ere descrittive, le quali segnalano le scelte effettive del sistem a linguistico italiano (N o cch i/T artaglio n e), m en tre la norm a coincideva p er lo più con le g ram m atiche p rescrittive. A tali cam biam en ti co n co rre anche il fatto che la realtà diventa sem p re di più una realtà liquida,

co n form em en te al co n cetto bau m aniano (2 0 0 5 ). Viviamo in un

m on do liquido, atto rn iati dalla cultura in stan t (Melosik 2010), in una

s o cietà liquida nella quale prim eggia Yhom o consum ens, perciô le relazion i tra i fen om en i e le relazion i in terp erso n ali hanno i confini sem p re m eno netti. A ll'epoca della m od ern ità liquida non dovrebbe so rp ren d ere il fatto che an ch e la gram m atica stia diventando tale.

Per qu esto m otivo ci prem e segn alare che fenom eni com e l'uso dei m odi verb ali stanno an ch 'essi cam biando. I cam biam en ti rilevati, riguardanti nella m aggioranza dei casi la sin tassi della frase com p lessa n ell'italiano con tem p orán eo, dim ostrano a n ostro p arere che il m odello classico della con secu tio tem porum e m odoru m in italiano, risco n trab ile p er esem pio in K aterinov (op. cit.: 2 4 ), an d rebbe aggiornato, am pliato poiché d ifferisce dalla realtà com unicativa od iern a in Italia. In più ad un taie m odello vanno aggiunte an ch e delle osservazion i stilistich e d escriventi la differenza nell'uso p. es. tra i periodi (2 8 ) e (2 9 ).

Visto e con sid erato quanto sopra, second o noi nei m anuali d'italiano L2 an d rebbe segnalato quando si tra tta dei parlato infórm ale e quando invece della lingua scritta e va usato il registro sorvegliato. I m anuali d'italiano L2 d ovrebbero in oltre fo rn ire un quadro di riferim en to approssim ativo di uso di tali reg istri nonché di situazioni d'uso.

Si noti in o ltre che ai cam biam en ti all'in tern o del paradigm a dei tem pi e dei m odi in italiano con corron o sia fattori in tern i che quelli estern i: da una parte sono gli stessi parlanti a cercare sem plicità, sin teticità, econom ia, m assim o risparm io di parole e di m orfem i, d all'altra invece il sistem a linguistico su bisce degli influssi

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stran ieri (m odelli germ an ici) e an ch 'esso " a w e r te ” il bisogno di concisione. La sem plificazione p ertan to sa reb b e assim ilabile all'agevolazione della com unicazione.

A qu esto punto a n ostro a w is o b iso g n ereb b e ancora ch ied ersi se polivalente sia an cora funzionale, dal m om ento che, p ersa la m onovalenza, i periodi sem plificati a causa della livellazione sem an tica del valore dei tem pi verb ali non sono più si trasp aren ti com e lo erano prim a. La gram m atica liquida sará sem p re funzionale? Non perde la trasp aren za e con ció la p recision e? Come abbiam o avuto modo di o sserv are i periodi non sono in terscam biabili com e a volte risu lta dai manuali. In b ase alie frasi analizzate in qu esto con tribu to (1 4 ) vediam o che la sem plificazione delle stru ttu re fa creare dei p eriodi che p o treb b ero falliré ai te s t sulla sin tassi poiché, per esem pio, l'uso del gerundio p resen te viene esteso anche alie azioni an terio ri risp etto alia frase reggente.

Inoltre, visto quanto detto sinora, si puo azzardare la co n statazion e ch e per l'italiano L2 m anchi un m anuale di referim en to. Una tale opera an d rebbe su ccessivam en te aggiornata di modo che co stitu isce un in siem e om ogeneo e che l'u ten te non trovi in un tot di g ram m atiche diverse delle inform azioni divergenti p erch é m agari aventi diverse date di pubblicazione. Si p o treb b e p ertan to inaugurare una gram m atica on line co stitu en te il punto di riferim ento p er gli appren d en ti stran ieri, aggiornata con costanza dai linguisti dellA ccadem ia della Crusca di modo che sia accessib ile e con su ltabile con tu tti i cam biam en ti a w e n u ti nel tem po, il che p erm ettereb b e all'ap p rend en te di cap ire meglio gli usi e i cam biam en ti stessi.

Svolta l'analisi del corpu s raccolto, dati gli accorgim en ti sop rastan ti, le o sservazion i ch e vanno an cora fatte a proposito dei m anuali d'italiano L2 a p arer n ostro sono le seguenti:

-assistiam o alla livellazione sem an tica del valore dei tem pi e dei m odi verb ali in italiano. Si hanno a disposizione più varianti per esp rim ere la stessa situazione, com e nel caso dei p eriodi (2 5 a ), (2 5 b ), (3 0 a ) e (3 0 b ). Al contem p o restañ o im m utate le condizioni d'uso del trap assato rem oto;

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sem p re più ap erti ad accogliere le form e e le stru ttu re proprie del parlato inform ale;

-i m anuali d'italiano L2 dovrebbero esse re sem pre più pragm atici, co n ten ere sem p re più inform azioni relative al co n testo d'uso, le quali sareb b ero un aiuto per il d iscen te affinché si faccia sem p re più co scien te dei propri bisogni n on ch é della lingua che studia per m otivi ben precisi. Oggigiorno, visti i tem pi che corrono, la scelta della L2 da im parare nella m aggioranza dei casi è del tutto con sapevole e calcolata, com plice la crisi econom ica. Per agevolare l'appren dim en to va sop rattu tto au m en tata la com ponen te pragm atica nei m anuali d'italiano L2 e il ruolo delle inform azioni p rag m atico-stilistich e non va sottovalutato. Siam o convinti che esse non possano più m ancare;

-vanno abolite le citazioni letterarie, le co sid d ette frasi d 'au to re (cfr. K aterinov op.cit.), p resen ti ad d irittura nella gram m atica di Storni

(op.cit.: 1 4 7 ) risalen te ai prim i anni Novanta del secolo p reced en te (p u bblicata in Polonia a d iciasette anni dalla pu bblicazione del libro katerin ovian o, il cui au tore spesso e v olen tieri faceva uso delle citazioni le tte ra rie negli esercizi g ram m aticali), sia nei m anuali d'italiano L2, sia nei dizionari bilingui (cfr. M eisels 2 0 0 1 [1 9 8 6 ] : 7 4 3 , voce in telletto)2 dal m om ento che offuscano il panoram a linguistico e con cio non agevolano, ben si o stacolano l'apprendim ento;

-ne con segue an cora che i m anuali d'italiano L2 devono essere sem p re più funzionali e "p rogram m ati” a second a del tipo di lingua m adre del discente. Bisogna bad are p er esem pio al fatto che i rapporti di tem po nella lingua italiana seguono uno schem a com plesso, m en tre nelle lingue slave vengono esp ressi tram ite un sistem a di interd ip en d en ze m olto piú sem plice (futuro, presente, p assato ). Se ne puô dedurre che all'ap p rend en te di m adrelingua slava creerá probierni la con secu tio tem porum rom anza, cosí com e l'uso d ell'articolo, il quale non esiste nel sistem a linguistico polacco e percio va reso con altre parti del discorso quali il pronom e dim ostrativo (ten [q u esto]) oppure indefinito (jakiś, pew ien [un

2 Si e consapevoli che si tratta della prim a pubblicazione del genere in Polonia la cui stesu ra p er questo motivo nonché data la realta politica e la m ancanza di punti di riferim ento fu alquanto faticosa.

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certo ]). Se si tra tterà invece di un m anuale d'italiano L2 p er un d iscen te spagnolo o fran cese, risu lta ovvio che in un tale libro non si debba spiegare esau rien tem en te il fenom eno dell'articolo dal m om ento che la p arte del d iscorso in q u estion e gli sarà nota. In tu tte qu este situazioni vanno m esse in rilievo le sim ilitudini e le differenze salien ti nell'uso dell'articolo oppure di un dato tem po o m odo verbali tra la lingua di p arten za e quella di arrivo in quanto l'approccio contrastivo è la soluzione m igliore n ell'in seg nam en to di una L2: esso p erm ette di cap ire m eglio le differenze tra i due sistem i linguistici.

Se invece si tratta di una situazion e m arginale, com e per esem pio in (4 0 ), essa non va segn alata in un m anuale d'italiano L2, poiché o cco rre an cora asp ettare ed o sserv are l'usus.

La gram m atica, insom m a, an ch 'essa non puô e sse re un prodotto, casom ai deve esse re un prodotto consapevole dei bisogni dell'app rendente, nella fattisp ecie ai tem pi della realtà baum aniana quando an ch e la gram m atica, com e si è avuto m odo di ved ere dagli esem pi analizzati, risu lta esse re un po' liquida.

B ib lio g ra fia

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